Non avevo nessuna intenzione di acquistare un libro, anzi ero leggermente contrariata poiché avevo dovuto percorrere 35 chilometri per andare nel centro commerciale di Piantedo per comprare la cartuccia per la mia stampante EPSON Stylus sx 210. Qualcuno potrà anche stupirsi, ma qui al lago non è come in città: i borghi sono principalmente grappoli di case appese al costone delle montagne oppure dei piccoli complessi dislocati lungo la riva, i negozi sono molto distanziati fra loro per cui se occorre qualcosa di specifico spesso è necessario spostarsi diversi chilometri.
In ogni caso, entrata al centro commerciale, ho preso la cartuccia e via verso la cassa perché oltre ad essere contrariata ero pure di fretta, ma passando dinnanzi all’espositore dei libri quasi fossi calamitata sono stata trattenuta.
Comunque lasciare correre lo sguardo verso i libri non causa malessere, per me è abituale, oltretutto “loro” , i libri non chiedono altro che di essere letti...
Nella moltitudine, la mia attenzione è stata attratta da un libro dalla copertina color avorio raffigurante 2 corolle floreali, plausibilmente di carta e dal titolo, preceduto dal nome dell’autrice, scritto in rosso:
CONCITA DE GREGORIO - MI SA CHE FUORI E' PRIMAVERA In ogni caso, entrata al centro commerciale, ho preso la cartuccia e via verso la cassa perché oltre ad essere contrariata ero pure di fretta, ma passando dinnanzi all’espositore dei libri quasi fossi calamitata sono stata trattenuta.
Comunque lasciare correre lo sguardo verso i libri non causa malessere, per me è abituale, oltretutto “loro” , i libri non chiedono altro che di essere letti...
Nella moltitudine, la mia attenzione è stata attratta da un libro dalla copertina color avorio raffigurante 2 corolle floreali, plausibilmente di carta e dal titolo, preceduto dal nome dell’autrice, scritto in rosso:
Concita De Gregorio giornalista, dal 2008 al 2011 direttore dell’Unita’, conduttrice del programma televisivo Pane Quotidiano ( che si occupa di libri), mamma di 4 figli, a mio giudizio molto bella e raffinata, scrittrice, ha pubblicato:
Non lavate questo sangueUna madre lo sa. Tutte le ombre dell’amore perfetto
Malamore. Esercizi di resistenza al dolore
Così è la vita. Imparare a dirsi addio
Io vi maledico, e altri.
Mi sa che fuori è primavera – Giugno 2015
Personalmente apprezzo moltissimo Concita De Gregorio, sia come donna per quella che appare, sia come professionista e pure come scrittrice quindi non ho indugiato, ho preso fra le mani il libro che mi ha attratta e senza neppure sfogliarlo sono andata alla cassa e l’ho fatto mio al prezzo di euro 11,50 ( prezzo di copertina euro 13 - sconto 15%. - Narratori FELTRINELLI).
Domenica scorsa, uno di quei giorni di piena estate in cui domina l’azzurro, verso le 17,30 qui nella mia casa di pietra, circondata da uno scenario spettacolare, probabilmente lo stesso decantato da scrittori di tutti i tempi, mi sono messa comoda sul terrazzo e ho ripreso “Mi sa che fuori è primavera” .
Lo stile letterario così leggiadro, anzi elegante come l’autrice, mi ha totalmente catturata e sin dalle prime pagine mi sono trovata immersa in questa storia drammatica e nel contempo paradossalmente speranzosa.Mi sono fermata un attimo per accendere le luci, mi sono scordata di cenare, ho prodotto qualche lacrima e alle 23 e 30 circa ero a pagina 122: l’ultima.
Potrei dilungarmi molto a elogiare questo libro dal contenuto prezioso, ma credo che sia molto più utile rivolgere l’invito a tutte le donne a leggerlo. Non intendo dire che sia un libro destinato prevalentemente a un pubblico femminile, ma ritengo che alcune sfumature possono meglio essere comprese da un animo femminile, da mamme.
Io ne sono rimasta molto coinvolta ed ho apprezzato il fatto che l’autrice ha saputo condurmi dentro l’anima della protagonista , mi ha fatto immedesimare nell’immensità del dolore che l’ha colpita, quel dolore SENZANOME , rappresentato dalla perdita di un figlio.
Mi ha indotta a riflettere sulla diversità dell’assenza: assenza in quanto manca la presenza ed assenza rappresentata dal vuoto. Lontananza di pensiero, lontananza di cuore non è la medesima cosa.
La protagonista comunque, donna coraggiosa, non si è crogiolata in giorni di apatia, ha attraversato questo dolore potente portando dentro sé quelle ferite inguaribili ed è tornata a vivere con forza e determinazione.
Ho ripensato intensamente a mia mamma che in età matura aveva perso il primogenito, un figlio che riteneva speciale come forse lo sono tutti i primogeniti e anche lei dopo una disperazione che sembrava senza confini, aveva rialzato il capo ed era tornata a vivere perché diceva che la vita era un dono e doveva essere vissuta e non subita.
TRAMA
La storia è ispirata al tragico fatto di cronaca accaduto in Svizzera qualche anno fa i cui protagonisti sono Irina e Mathias , genitori di una coppia di gemelline di 6 anni e prossimi alla separazione ufficiale senza particolari controversie apparenti, senonchè un giorno il papà prende con sé le bambine e va a suicidarsi. Delle bambine non si è saputo più nulla e i loro corpicini non sono mai stati trovati.Io ne sono rimasta molto coinvolta ed ho apprezzato il fatto che l’autrice ha saputo condurmi dentro l’anima della protagonista , mi ha fatto immedesimare nell’immensità del dolore che l’ha colpita, quel dolore SENZANOME , rappresentato dalla perdita di un figlio.
Mi ha indotta a riflettere sulla diversità dell’assenza: assenza in quanto manca la presenza ed assenza rappresentata dal vuoto. Lontananza di pensiero, lontananza di cuore non è la medesima cosa.
La protagonista comunque, donna coraggiosa, non si è crogiolata in giorni di apatia, ha attraversato questo dolore potente portando dentro sé quelle ferite inguaribili ed è tornata a vivere con forza e determinazione.
Ho ripensato intensamente a mia mamma che in età matura aveva perso il primogenito, un figlio che riteneva speciale come forse lo sono tutti i primogeniti e anche lei dopo una disperazione che sembrava senza confini, aveva rialzato il capo ed era tornata a vivere perché diceva che la vita era un dono e doveva essere vissuta e non subita.
TRAMA
La trama del romanzo ovviamente non si limita a questo. L’autrice tramite la voce di Irina evidenzia i numerosi dettagli trascurati nel corso dell’indagine, dettagli che se fossero stati vagliati nell’immediato, non si può escludere che avrebbero potuto condurre ad esiti totalmente diversi.
Alcuni particolari potevano benissimo essere interpretati come segni premonitori di qualche grave accadimento come per esempio una busta contenente il testamento di Mathias in cui era specificato che nel caso lui fosse mancato e le bambine non ci fossero più state, i suoi beni dovevano passare alla famiglia d’origine. Ebbene poiché questo testamento era redatto in tedesco, per essere preso in seria considerazione occorreva una traduzione giurata vidimata che ha comportato una perdita di tempo di una settimana.
E si sa che nel caso delle sparizioni, scomparse, il fattore tempo può essere determinante.
Nel romanzo si risale alla storia famigliare di Irina in cui sembra corrispondere al vero che i destini si ripetono. Infatti nelle vicissitudini di Irina c’era una donna di elevato rango sociale che aveva partorito una bambina, figlia dell’amore, nata fuori dal matrimonio . Per salvaguardare le apparenze, questa bimba venne allontanata, anzi “strappata” alla mamma in cambio di una notevole somma di denaro offerta al papà.
Mi fermo qui , non voglio raccontare troppo…..
Comunque la protagonista del romanzo nel dolore, torna a vivere per la nascita di un nuovo amore, ma non l’amore simile a quello che si prova per un figlio.
“solo l’amore per un figlio è amore, quello vero. E credo che solo quell’amore lì, l’amore per i figli, abbia un suono”
Volutamente non mi sono soffermata a descrivere Mathias , ingegnere, svizzero tedesco, perché apparentemente è un uomo perfetto, a parte qualche piccola mania...
Secondo me Mathias è l’emblema della perfezione di cui noi donne dobbiamo stare alla larga.
Sintesi
Un libro profondo, prezioso, avvincente, commovente, da leggere
Stralcio di pagina 30
“Ogni altra cosa si scolora per me, signora conservatrice, di fronte al bisogno di sapere se non viviamo per caso in un tempo che corre lungo una linea del tempo ma che invece è tutto e sempre contemporaneamente presente, è tutto qui, un tempo in cui ciò che è accaduto accade e che accadrà abita lo stesso spazio. Solo che noi siamo ciechi e non vediamo, noi per salvarci dimentichiamo, crediamo di essere la sola cosa presente e importante e invece semplici frutti di un albero che replica , nelle stagioni, le stesse e diverse foglie, gli stessi e diversi frutti. Del fulmine che ci colpì prima che nascessimo portiamo le tracce, delle donne e degli uomini prima di noi completiamo e replichiamo il disegno.”
(Luglio 2015 - Opinione di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrove Y.P.)
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