sabato 10 febbraio 2018

MANOLA - Margaret Mazzantini

Eccomi nuovamente a recensire un libro di MARGARET MAZZANTINI .
La "mia amica di sempre " in un giorno abbastanza lontano mi aveva suggerito di leggere NON TI MUOVERE . Il titolo non mi aveva particolarmente attratta ma vedendo il suo entusiasmo lo acquistai e lo lessi. Ne ero rimasta notevolmente colpita.
Appena uscito VENUTO AL MONDO sono corsa in libreria e l’ho letto in un baleno fra lacrime ed emozioni, quindi NESSUNO SI SALVA DA SOLO, letto e apprezzato.
Non mi esprimo sull’ultimo ovvero SPLENDORE, ho scritto da poco le mie impressioni.
MANOLA è stato pubblicato da Mandadori nel 1998 e l’edizione che possiedo l’ho acquistata recentemente da La feltrinelli – Oscar Mondadori- Best Sellers con lo sconto del 25% rispetto al prezzo di copertina pari a euro 9,50.
Lo stile letterario non si differenzia molto dai romanzi più recenti: Margaret Mazzantini sfoggia quel linguaggio assai ricercato ricorrendo anche a vocaboli abbastanza desueti . Non vi è dubbio che ben conosce la lingua italiana e leggendo i suoi romanzi sicuramente si apprende qualche vocabolo nuovo da inserire nel proprio linguaggio corrente ( magari dopo aver cercato il significato in google).
TRAMA
Manola secondo me è un romanzo assai singolare, a tratti ironico, pure stravagante, forse può apparire una storia assurda, ma se poi ci si sofferma su alcune pagine non si può far altro che concludere che l’obbiettivo dell’autrice come sempre, è quello di “scavare dentro”, dentro i sentimenti, dentro la quotidianità, di andare alla ricerca dell’essenza della vita. 
E quindi il romanzo tramite due sorelle gemelle che si raccontano, affronta tutte le tematiche della vita: bellezze e brutture .
In sintesi : due sorelle gemelle molto differenti fra loro, sia fisicamente che intellettualmente, si raccontano a Manola. Manola è semplicemente un’ascoltatrice, forse una psicologa.
Le gemelle dai nomi floreali, Ortensia e Anemone , sono figlie di una coppia pure un po’ estrosa:. la mamma conobbe il papà quando in gioventù lavorava in un locale notturno a raccontare barzellette vestita da Minnie, il padre invece era un uomo poco ambizioso, descritto come “ il tipo che si accontenta di due fette di pane zeppe di senape”.
Ebbene questa coppia diviene proprietaria di un albergo che gestiscono loro stessi.
Ovviamente l’albergo è sempre aperto, è frequentato da personaggi di qualsiasi genere e i momenti di pace e tranquillità sono rari. A ragion del vero non sarebbe l’ambiente idoneo alla crescita di due bambine ma in questo caso i genitori sono albergatori e non vi è scelta. L’ambiente inevitabilmente influisce sulla formazione personale delle due bimbe ed è interessante conoscere il punto di vista di ciascuna relativamente alla loro crescita.
Il libro infatti è strutturato a capitoli alternanti: un capitolo si riferisce a Anemone, il successivo ad Ortensia, e via di seguito. Spesso accade che lo stesso episodio viene raccontato a Manola- loro ignorano che Manola conosce entrambe- e ne scaturisce una lettura a volte assolutamente contrastante. Ciò dimostra che la verità non è una sola in assoluto o meglio ancora: la realtà assume un significato specifico a seconda delle convinzioni di chi la racconta.
Comunque Anemone è bella, carina, simpatica, forse un po’ svampita, mentre Ortensia è decisamente brutta, persino ricoperta di peluria, però dotata di una certo acume.
Anemone ovviamente ha successo con i ragazzi mentre Ortensia non la corteggia nessuno finchè un bel giorno finalmente in rosticceria incontra Poldo, un personaggio che non esiste neppure se s’inventaÂ….. Ortesia afferma che erano predestinati l’uno l’altro e lo hanno compreso immediatamente senza via di scampo appena si sono visti.
Non mi dilungo in dettagli comunque Poldo si fidanza con Ortensia, si sposa con Anemone da cui divorzia e si innamora dell’oncologo che cura Anemone…….
Un bel guazzabuglio…….ridere, sorridere….
Sinceramente non immaginavo una Margaret Mazzantini così fantasiosa.
I ruoli delle due ragazze si alternano, forse si intrecciano , comunque la bella Anemone a fine romanzo la troviamo brutta, scialba, grassa, pietrificata davanti al televisore, abbandonata dal marito e pure malata di cancro – “ Ho sbagliato ad annullarmi così, avrei dovuto mantenere un margine di buon senso privato, una piccola zona franca di egoismo” - mentre Ortensia da brutto anatroccolo la troviamo piacevolmente trasformata.
LE MIE IMPRESSIONI
Se dovessi esprimere una preferenza per una delle due gemelle, sceglierei Ortensia poiché la sua evoluzione è stata profonda, sofferta ma, ma soprattutto molto intelligente. 
Ho letto con piacere e divertimento, e non ho potuto esimermi di soffermarmi e riflettere .
Personalmente non ho trovato delle situazioni in cui identificarmi, ho invece trovato conferma ad alcune mie convinzioni ovvero di quanto sia importante non mettere la propria felicità in mano ad altri poiché questi potrebbero aprire le mani e la felicità andare in frantumi.
E’ un libro che sento di consigliare in particolare modo alle donne poiché ritengo che sono ancora troppe le donne che si annullano per amore e poi vanno incontro a delusioni cocenti.
Al fine di non essere fraintesa specifico che credo nell’amore, quell’amore autentico basato sul rispetto, la stima, la comprensione e l’autonomia.
Riporto qui di seguito QUALCHE STRALCIO
- Una volta c’era più ignoranza, certo, ma anche più clemenza. Ogni paese aveva il suo tonto appeso a un muricciolo, e tutti gli volevano bene, tutti se lo trastullavano un poco. Oggi siamo più colti, abbiamo la posta elettronica, possiamo inviare telematicamente dall’altra parte del pianeta le nostre parole senza neppure aver finito di pensarle. Ma non sappiamo chi è quel viso che ogni mattina s’affaccia, accanto al nostro, sul davanzale confinante.
- Nessun chirurgo plastico potrà rimpannucciarci l’anima.
- Ognuno di noi è in cerca della propria metà recisa: non può essere che una.
- Si fa presto a cambiare pelle. Ma per fare la rivoluzione, bisogna studiare! ( Questa esternazione è riconducibile a quei politici che parlano di scissioni, divisioni, rivoluzioni, etc. etc….)
- ….indegna associazione tra abbondanza materiale e pochezza spirituale, che caratterizza questo fine millennio ( Il romanzo è stato scritto nel 1998)
- Si va troppo in fretta, la fruizione dei piaceri è rapida, compulsiva, e in definitiva triste. Se il dolore necessita di un suo tempo, il piacere ne richiede almeno il doppio.
- Pare che per certi uomini, denigrare sistematicamente la moglie sia una straordinaria manifestazione di critto-affetto. Come dire: abbasso il tuo livello di autostima a quello di uno zerbino, così sono certo che, per i tuoi occhi di strusciasuole, io resterò un dio e non mi abbandonerai mai, in quanto un vecchio zerbino psicolabile ha poche possibilità di rifarsi una vita.
Qualche cenno sull'autrice
Alcune opere dell’autrice sono già citate all’inizio della mia opinione.
Margaret Mazzantini è una scrittrice di successo oltre che attrice a drammaturga ..
Figlia dello scrittore Carlo Mazzantini e della pittrice irlandese Anne Donnelly, è nata a Dublino nell’ottobre del 1961, si è trasferita in Italia, nei pressi di Roma all’età di 3 anni e dal 1987 è sposata con Sergio Castellitto dal cui matrimonio sono nati 4 figli.

Aprile 2014- Opinione di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrov

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