sabato 10 febbraio 2018

L'UOMO E' UN GRANDE FAGIANO- Herta Muller





Credo che HERTA MULLER sia nota a tutti coloro che amano leggere poiché è un NOBEL della LETTERATURA. Ha scritto romanzi notevoli come per esempio L’ALTALENA DEL RESPIRO sui campi di lavoro forzato, che io ho apprezzato moltissimo.
Nata in Romania nel 1953, terminati gli studi presso l’Università di Timisoara, ha trovato impiego presso un’azienda in qualità di traduttrice, ma poi essendosi rifiutata di collaborare come informatrice con la Polizia Segreta, è stata costretta ad abbandonarlo e lasciare la Romania.
Trasferitasi a Berlino, nel 1982 ha pubblicato la sua opera prima dal titolo Bassure ( intese come bassezze della vita), una raccolta di racconti . Nel 2009 ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura.
Ecco alcuni titoli delle sue opere:
Il paese delle prugne
Lo sguardo estraneo
In viaggio su una gamba sola
Cristina e il suo doppio
Oggi avrei preferito non incontrarmi
La paura non può dormire.
Ebbene il mese scorso trovandomi dentro LA FELTRINELLI che frequento spesso vedo esposto L'UOMO E' UN GRANDE FAGIANO NEL MONDO
Lo prendo fra le mani: il titolo mi è sembrato alquanto insolito, ma considerando il nome dell’autrice una garanzia , l’ho acquistato e dopo qualche giorno ho iniziato a leggerlo
Il mio libro appartiene alla prima edizione di “ I NARRATORI” – novembre 2014- Feltrinelli.
E’ stato tradotto dal tedesco da MARGHERITA CARBONARO.
TRAMA
E’ la storia di una famiglia rumena che vive un villaggio della minoranza tedesca, la quale decide di andare altrove , migrare in Germania nella speranza di trovare una vita migliore.
E’ ambientato nel periodo immediatamente precedente alla caduta del regime di Ciausescu e soprattutto in un periodo in cui i deboli non conducevano certamente una buona vita.
Comunque la famiglia Windisch è composta da tre persone: lui il capofamiglia Windisch che fa il mugnaio, la moglie che un tempo faceva la prostituta in Russia e la figlia Amelie.
Windisch da tempo ha compilato la documentazione e inoltrato la richiesta per l’ottenimento del passaporto per espatriare: da tempo porta sacchi di farina al poliziotto, ma non succede nulla.
Deve aspettare e aspettare……Deve aspettare che venga il turno di sua figlia Amelie, o meglio finchè Amelie non accetterà di compiacere i desideri del parroco e del poliziotto il passaporto non verrà rilasciato.
Giudizio personale
Quella sovrastante è la trama in sintesi che prende corpo da un insieme di brevi capitoli in cui vengono descritti i diversi abitanti del villaggio, alcuni in attesa del passaporto come il mugnaio, altri già partiti che scrivono e raccontano come si stia meglio in Germania, la diversità quotidiana e anche come le donne tedesche valgono meno delle rumene che già valgono poco; secondo un certo criterio, ovviamente.
Altri , rassegnati, invece hanno deciso di restare in Romania, nonostante tutto. 
Comunque un villaggio povero, gente povera,donne sfruttate, uomini appartenenti alle istituzioni completamente corrotti. Insomma da questo libro ne esce un paese devastato.
L’autrice adotta uno stile letterario molto particolare: frasi brevi, descrizioni a tratti crudeli.
Nell’insieme a me non è piaciuto, ma temo di non aver compreso appieno l’intento dell’autrice.
Probabilmente con il suo stile voleva che emergessero le brutture, le storture di un regime che come tale è opprimente e quindi era necessaria una descrizione cruda. In tal caso ha centrato l’obbiettivo: la Romania di Ceausescu non meritava altro che essere distrutta.
Sinceramente non lo consiglierei anche se riconosco che è una lettura interessante.
Personalmente non ho tratto grande arricchimento se non aver provato un sentimento di rabbia dinnanzi alla cronaca di soprusi presenti ovunque dove si esercita il potere, anche se in forme totalmente diverse. 
Ai poveri porti via il sacco di farina per fare quello che sarebbe il tuo dovere, nella nostra società italiana si ricorre ad altro…. Cambia il contesto, ma il contenuto è lo stesso.
Il governo italiano non esercita forse il potere tramite soprusi? Io direi di si perché impone tasse esagerate a chi le paga abitualmente e condona o ignora gli evasori???? Chiudiamo il capitolo.
Il titolo del libro si trova nel secondo racconto – La rana di terra- e scaturisce da una conversazione fra il mugnaio e il guardiano notturno:
“Windisch spinge accanto a sé la bicicletta. Guarda la luna. Piano, masticando, il guardiano notturno dice: “ L’uomo è un grande fagiano nel mondo”. Windisch solleva il sacco e lo mette sulla bicicletta. “L’uomo è forte” dice, “più forte delle bestie”.
Se devo essere sincera non ho ben compreso il titolo L’uomo è una grande fagiano nel mondo.
Il fagiano sarebbe simbolo semplicità, fertilità, rinnovamento o anche di rinascita e rinnovamento.
Sempre dalla medesima conversazione, riporto considerazioni sulle donne:
“Dio sa” dice Windisch, “ che ci stanno a fare le donne”. Il guardiano notturno scuote le spalle: “Per noi non ci stanno” dice. “Non per me, non per te. Per chi non lo so”. Il guardiano notturno accarezza il cane. “ E le figlie” dice Windisch, “ Dio sa che pure loro diventano donne”……
“Mia figlia ha i polpacci che sembrano meloni,” dice Windisch. “Come tu dici, non riesco più a guardarla negli occhi. Ha un’ombra negli occhi”. Il cane gira la testa. “Gli occhi mentono”, dice il guardiano notturno, “ i polpacci no.” Scosta le scarpe l’una dall’altra. “Guardala, tua figlia, come cammina, “ dice. “ Quando appoggia le punte delle scarpe di lato sulla terra, vuol dire che è successo.” ( intende dire che non è più vergine).
Febbraio 2014 - Y.P.

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