sabato 10 febbraio 2018

LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI - Lorenzo Marone

"Chi ci ha plasmato ha sbagliato la miscela degli ingredienti”
E’ pur vero che siamo solo a marzo e LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI è solo il quinto libro che ho letto nel 2015, ma non ho dubbi ad affermare che questo è il migliore. Un romanzo stupendo: sono arrivata all’ultima pagina con il fiato in sospeso e anche un paio di lacrime represse.
A fine gennaio mi trovavo presso la Biblioteca di Brera: mi sono fermata un attimo all’ingresso, dove c’è un mobile sul quale sono esposte le varie locandine degli eventi in corso e prossimi e pubblicità culturali.
La mia attenzione viene catturata da un mini-fascicoletto di sedici pagine “ La tentazione di essere felici Romanzo di LORENZO MARONE- La nuova voce della narrativa italiana che sta conquistando l’Europa.
L’ho preso e quando sono arrivata a casa, ho iniziato a leggere e a proposito dell’autore a me sconosciuto LORENZO MARONE trovo scritto quanto segue:
Lorenzo Marone è nato a Napoli nel 1974. Dopo la laurea in giurisprudenza e qualche anno di avvocato ha deciso di dedicarsi alla scrittura.
Un caso letterario senza precedenti.
Non mi dilungo con altri preamboli e comunque convintamente vado in libreria lo acquisto. Non solo, senza averlo letto ne parlo con un amico il quale a sua volta va in libreria, lo acquista, lo legge prima di me e poi mi telefona ringraziandomi per il suggerimento e affermando che erano mesi che non leggeva un romanzo così bello e coinvolgente.
Il romanzo è stato pubblicato da Longanesi in prima edizione a GENNAIO 2015, il mio acquistato ai primi di marzo è appartenente alla seconda edizione di FEBBRAIO 2015.

E’ dedicato Alle anime fragili che amano senza amarsi
TRAMA 

Protagonista e voce narrante: Cesare “ Sono un vecchio egoista. Degli altri me ne frego. Ci riuscirò anche questa volta’”.
Cesare Annunziata è appunto un signore attempato, settantasette anni, vedovo da cinque anni, padre di due figli: Dante , trentenne omosessuale che si accompagnerà con un pittore e Sveva, avvocato il cui matrimonio sta andando a rotoli e “come sempre accade, appena un matrimonio va a rotoli si inizia lavorare fino a tardi, a fare riunioni su riunioni, viaggi improvvisi”. Cesare è anche nonno di Federico, figlio di Sveva.
Dimenticavo: Cesare afferma che per settantadue anni e centoundici giorni ha gettato nel cesso la sua vita. Poi ha capito che “ era giunto il momento di usare la considerazione guadagnata sul campo per iniziare a godermela sul serio”.
Ambientazione: il condominio dove abita Cesare e la città di Napoli.
In sintesi Cesare, nella piena consapevolezza della sua età, cerca di trarre i bilanci della sua vita anche se dice che i bilanci non sono la sua passione e soprattutto vorrebbe vivere liberamente gli ultimi anni non da vecchio rincitrullito privandosi di tutto, bensì felicemente, togliendosi alcune soddisfazioni.
Non vi è dubbio che Cesare è un personaggio particolare con pregi, difetti, certamente testardo che commette errori anche pesanti , ma molto comuni: errori di cui spesso solo pochi hanno il coraggio di ammettere .
Cesare sa guardarsi allo specchio, ma nella vita ha dato un’immagine di sé non corrispondente alla sua anima, tanto che suo figlio Dante è omosessuale e a lui non lo ha mai confessato.
La moglie Caterina e la figlia Sveva hanno custodito il segreto di Dante per venti anni e nel contempo Cesare andava a cercare conferma che Dante fosse gay. Praticamente lo sapevano tutti e lui si arrovellava perchè Dante non glielo diceva apertamente. 
Dopo essere rimasto vedovo, Cesare ha intrecciato un’amicizia di letto con la sua ex- infermiera, tale Rossana, con un seno prosperoso, dispensatrice di piacere alla quale lui lasciava qualche soldo sul comodino prima di andare via. Ma poi Rossana la invita a cena e la presenta ai figli…
Intorno a Cesare ci sta Marino, vedovo, più anziano di lui, amico di una vita che abita solo nell’appartamento sottostante il suo, quindi c’è Eleonora , “la gattara” pure lei rimasta vedova e per riempire i vuoti si è data a raccogliere i gatti randagi della città, infine proprio nella porta di fronte è venuta ad abitare una coppia giovane: Emma sposata con un farabutto che la malmena e qui scaturisce il dramma….
Mi fermo, perché non si può sintetizzare una vita che come tutte le vite oltre alle gioie, ai dolori, agli errori, nasconde spesso insospettabili segreti , come appunto quella di Cesare .
Le mie impressioni
E’ un romanzo potente, a tratti crudo, a tratti commovente. Cesare racchiude in sé “il più feroce cinismo e la più profonda umanità”.
E’ coinvolgente, una lettura trainante. Dopo averlo iniziato non è possibile lasciarlo in sospeso.
Ritengo che la sintesi fornita dal corriere della sera sia perfetta:
“Un personaggio straordinario, un racconto potente e lucido della realtà. Un romanzo comico e cinico che, senza cambiare tono, approda al dramma e alla tenerezza”.
Che altro aggiungere: Hanno già scritto positivamente IL Fatto Quotidiano, Amica -Corriere del mezzogiorno- 
E' un libro imperdibile, da leggere, da conservare, da regalare. 
Mi piacerebbe conoscere Lorenzo Marone, poiché scrivere un romanzo simile a questo a soli 40 anni credo non sia da tutti, forse ha tratto l’ispirazione da una persona a lui molto vicina, magari un nonno. Dico questo poiché dai discorsi di Cesare traspare una saggezza che non è tipica dei quarant’anni.
STRALCI
- Se tenti di educare un figlio, puoi solo sbagliare: se invece lasci stare, forse ti trovi un adulto che non t’incolpa delle sue debolezze
-Le madri, spesso, ritengono che l’amore donato debba tornare loro in qualche modo. Una specie di ricatto, insomma.
-Si crede di non aver bisogno di nessuno finchè ci si accorge di non avere più nessuno.
-Bisogna imparare presto a osservare le vite altrui così da non vomitare ingiustamente sulla propria.
-Certe volte penso che se nasci in un certo modo, non puoi morire in un altro. Ti illudi per una vita di aver cambiato direzione, salvo poi accorgerti che alla fine la scorciatoia ti ha riportato sulla via dalla quale provieni.
- Finirla di mettere inutili paletti mentali. Se segui l’istinto, non sbagli mai. Gli uccelli ogni anno migrano senza chiedersi il perché. Ecco, anche noi dovremmo fare altrettanto, muoverci di continuo e non porci troppe domande. Io me ne sono fatte tanti negli anni e sono rimasto immobile. Ora devo recuperare, voglio migrare ogni giorno un po’.
- E, comunque ci si abitua a tutto nella vita, no? – Non ci si abitua, si rinuncia a cambiare le cose. E' ben diverso.
- Il sospetto è l’ultimo tassello della lacerazione di un rapporto; quando giunge, molto è stato già perso.
- Le vie di mezzo servono a non prendere la strada giusta, quella che ti porta dritto dove vuoi andare. L’essere umano è un maestro nel girare a vuoto pur di non raggiungere l’obbiettivo che lo terrorizza.
- Decidi di scegliere, non fare come me e come il resto del mondo. Non sai quante coppie sono unite dalla non scelta.
Marzo 2015- Opinione di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrove.

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