sabato 10 febbraio 2018

L'UOMO CHE GUARDAVA PASSARE I TRENI - Georges Simenon

L’uomo che guardava passare i treni – Anche i treni hanno fascino

Io che mi ritengo un’avida lettrice, ammetto che fino a pochi giorni fa non avevo mai letto nulla di Georges Simenon a cui ho sempre legato il nome del Commissario Maigret, il personaggio che ha contribuito a renderlo famoso e al quale ho appreso solo ora, gli dedicato ben 75 romanzi.
Comunque l’anno scorso il Corriere della Sera come supplemento al quotidiano, di Georges Simenon ha ripreso questo romanzo L'UOMO CHE GUARDAVA PASSARE I TRENI ed io vedendolo in edicola a euro 8,90, l’avevo acquistato, ma siccome la pila dei libri da leggere sulla mia cassapanca è assai alta, solo la settimana scorsa l’ho preso fra le mani e oggi l’ho terminato.
Per doverosa informazione per coloro che non lo conoscessero, fornisco qualche NOTA BIOGRAFICA relativa all’autore che riprendo direttamente dall’aletta del libro
GEORGES SIMENON nasce a LIEGI il 13 Febbraio 1903 da Desirè Simenon, contabile di estrazione borghese, e Henriette Brull, casalinga figlia di contadini.
Dopo aver lavorato in qualità di giornalista a LA GAZZETTE DE LIEGE, nel 1922 si è trasferito a Parigi e ha iniziato a fare lo scrittore. Seduto al tavolino di un caffè parigino ha scritto il suo primo romanzo “ Le roman d’une dactylo” che ha pubblicato con un pseudonimo.
Dopo di che scrisse centinaia di romanzi tradotti in oltre 50 lingue e rientra fra gli scrittori più prolifici del XX secolo.
Si dovette poi rifugiare negli Stati Uniti per alcuni anni in quanto accusato di collaborazionismo.
Dopo essere tornato in Europa negli anni cinquanta fissò la sua dimora in Svizzera e morì a LOSANNA il 4 Settembre 1989.
'INVITO ALLA LETTURA ( Sintesi di trama)
Il protagonista è Popinga, un uomo come tanti dalla vita assai regolare, impiegato in una importante ditta olandese, sposato con figli. Unica sua trasgressione potrebbe essere stata quella di osservare un treno in transito nella notte che gli causava un’intensa emozione. Niente altro. Popinga quindi si sarebbe potuto definire un uomo normale, ma leggendo le pagine scritte da Simenon ci si rende quasi subito conto che la normalità di POPINGA e soltanto illusoria.
Infatti in una sera apparentemente normale, accade che la vita di quest’uomo per cause non direttamente a lui imputabili subirà dei mutamenti inimmaginabili.
Inanzittutto la solidità della società per cui lavora va in frantumi e lo viene a sapere dal suo principale che incontrandolo al bar glielo comunica tranquillamente, confidandogli anche quello che rappresenterà un mistero, ossia il suo progetto di dileguarsi nel nulla simulando un suicidio.
Popinga dentro di sé cova un desiderio erotico e dopo la conversazione con il principale decide di raggiungere Pamela intenzionato a fare sesso. Ma Pamela appena Popinga manifesterà tale desiderio , si metterà a ridere……Peccato, perché la risata sarà la causa della sua morte accidentale…Popinga prende atto che lei è morta, volutamente lascia la sua valigetta in camera e intraprende un viaggio non privo di avventure.
La valigetta la considerava superflua e ingombrante per viaggiare in anonimato e non essere notato, a lui serviva principalmente il taccuino in marocchino rosso che aveva acquistato con i denari vinti giocando a scatti per segnare gli eventi rilevanti di quei giorni.
Visto il genere di romanzo, non è assolutamente il caso che mi dilunghi nella trama, in quanto il coinvolgimento della lettura consiste proprio nel fatto che pagina dopo pagina viene accesa la curiosità…A un fatto ne segue un altro che smentisce il precedente e quando si ha l’illusione di aver compreso tutto, la situazione si capovolge, magari per un apparente banale dettaglio , e ci si ritrova nuovamente a cercare di capire.
Non vi è dubbio che il talento narrativo di Simenon sia quello di coinvolgere intensamente il lettore tanto che un romanzo come L’UOMO CHE GUARDAVA PASSARE I TRENI è impossibile lasciarlo in sospeso.
IMPRESSIONI PERSONALI
Per me la lettura di Simenon è stata un piacevolissima scoperta e non escludo che acquisterò altri suoi romanzi che trovo perfetti per letture rilassanti, in particolar modo ora che sta arrivando l’estate. Rilassanti si, ma fra le righe vi si trovano verità indiscutibili che a volte la frenesia del vivere attuale nasconde. Diciamo che leggendo addentrandoci nel testo con attenzione non manca qualche spunto che invita alla riflessione.
Indubbiamente questo è ottimo per conoscere questo autore e lo prova il fatto che il Corriere della Sera, fra i tanti ha scelto proprio questo.
Anche lo stile letterario l’ho trovato apprezzabile.
Indubbiamente originali i titoli dei vari capitoli – molto lunghi – tanto che il mio libro non riporta l’indice. Per dare l’idea ne elenco qualcuno:
Capitolo I – Quando Jiulius de Coster jr. si ubriaca al Petit Georges, e l’impossibile infrange d’un tratto le dighe della vita quotidiana
Capitolo II – Come Kees Popinga, quantunque avesse dormito sul lato sbagliato, si sveglio di umore allegro, e come rimase in forse fra Eleonore e Pamela 
Capitolo III- Di un taccuino di marocchino rosso che Popinga aveva comprato per un fiorino in un giorno che aveva vinto agli scacchi
Capitolo IV –Come Popinga tascorse la notte di Natale e come, sul far dell’alba, scelse un’automobile di suo gradimento
Etc. Etc. Etc.
Questo romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1938.
Stralci di conversazioni
- Insomma, ho continuato a essere procuratore per abitudine, marito di mia moglie e padre dei miei figli per abitudine, perchè non so chi ha deciso che così doveva essere e non altrimenti.
- E se io, proprio io, avessi deciso altrimenti?
- Lei non può immaginare fino a che punto, una volta presa questa decisione, tutto diventi più semplice. Non occorre più occuparsi di quel che pensa il Tale o il Talaltro, di quel che è permesso o proibito, dignitoso o meno, corretto o scorretto.”

“ …..torna comodo trattare alla stregua di pazzi coloro che non si è grado di comprendere
“ Le parole, le frasi, una volta stampate non facevano più lo stesso effetto che sulla carta della birreria. Alcune cose erano spiegate male, altre non spiegate affatto.
“ Avrò dimostrato in tal modo che con la sua sola intelligenza un uomo, semplice impiegato finchè si era attenuto alle regole del gioco, può ambire a una qualunque posizione non appena riprenda possesso della propria libertà”.

Giugno 2016- Opinione frutto di esperienza personale che potrei pubblicare altrove. Y.P.

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