sabato 10 febbraio 2018

LE LUCI NELLE CASE DEGLI ALTRI - Chiara Gamberale

Non facciamoci solo i fatti nostri
Non rientro fra coloro che sentono quel grane desiderio incontrollabile di conoscere i fatti degli altri, magari per poter poi sputare sentenze o regalare consigli non richiesti, anche se amo parlare con la gente e conoscere storie di vita altrui.
Ogni vita è diversa e non raramente dalle esperienze degli altri si possono trarre insegnamenti.
“Perché questa premessa?”- qualcuno si domanderà.
CHIARA GAMBERALE , romana, oltre a essere un’ideatrice e conduttrice di programmi radiofonici e televisivi è anche apprezzata scrittrice e con questo romanzo dal titolo LE LUCI NELLE CASE DEGLI ALTRI, tramite una giovane protagonista si è intrufolata proprio nella vita degli altri, è entrata nell’intimità delle famiglie che occupano il palazzo di via Grotta Perfetta.
Io l' ho letto con notevole interesse, innanzi tutto perché lo stile narrativo è leggero e trainante ma anche perché ho trovato avvallata la mia convinzione circa il fatto che nulla è come appare. La vita che si mostra a conoscenti, a parenti , etc. quasi sempre è un’altra vita e non la propria vita ed inoltre, spesso neppure noi sappiamo esattamente tutto ciò che riguarda la nostra vita.
Assolutamente appropriata la frase nuda e cruda riportata in quarta del libro:
“ Viviamo tutti all’oscuro di qualcosa che ci rigurda”. 
E pure attinente al contenuto del romanzo, anche il proverbio popolare in uso dalle mie parti sul lago di Como che tradotto in italiano dice più o meno cosi': " La casa è costruita con il sasso e dentro ognuna ci sta il suo fracasso".

TRAMA
'Mandorla è la protagonista: una bambina di 6 anni che rimane orfana di Maria ragazza- madre, deceduta a seguito di un incidente. 
Maria era una giovane donna esuberante e carismatica, faceva l’amministratrice del Palazzo e probabilmente da un attimo di passione con qualcuno dentro il palazzo, di cui non viene rivelata l’identità, è stata concepita Mandorla. (Se si rivelasse immediatamente il nome del papà , il romanzo non avrebbe più ragione di essere scritto) .
Ebbene alla morte di Maria i condomini si riuniscono in un’assemblea molto particolare e stabiliscono che la bambina verrà adottata dalla Signorina Polidoro apparentemente sola, ma che di notte si scioglie i capelli e intrattiene lunghe conversazioni con amici e parenti che la vengono a trovare. Viene suggellato un patto in cui si stabilisce che Mandorla non verrà accudita solo da Tina bensì se ne dovranno occupare tutti gli abitanti del palazzo e così la bambina crescerà nel mezzo di continui spostamenti, ovvero per un certo periodo vivrà al primo piano, quindi al secondo, al terzo , etc. ed inoltre trascorrerà le vacanze estive in luoghi disparati in ottemperanza alle abitudini della famiglia in cui si troverà ospite in quel periodo.
Chi sono le famiglie che si occuperanno di Mandorla?
Tina Polidoro affetta di nevrosi cronica, mai sposata.
Lidia e Lorenzo: Lidia che fa l’intrattenitrice radiofonica e che nel caso si sfracellasse con il paracadute a Lorenzo basterebbe che non gli cadesse addosso
Caterina e Samuele Grò : Coppia in crisi. Caterina tradita da Samuele con Giulia Barilla lo rimpiazza in tempi brevi con un avvocato ( Appunto l’avvocato che difenderà Mandorla quando verrà arrestata).
La famiglia Barilla : i più tradizionali fra tutti che parlano sempre di famiglia ma stringi stringi sono solo degli egoisti. I coniugi Barilla hanno due figli: Giulia e Matteo e quest’ultimo va a scuola con Mandorla .
( Con il passare degli anni Mandorla prova per lui un sentimento assimilabile all’attrazione, ma…… Se il papà di Matteo fosse lo stesso che ha messo incinta la mamma di Mandorla , sussisterebbe un problema davvero spinoso).
Paolo e Michelangelo- coppia omosessuale che con tutto il tempo che passano a parlare di diritti si dimenticano che nella vita esistono anche i doveri (porteranno anche Mandorla al gay pride).
Il campionario come si può ben vedere è assai variegato e Mandorla, bambina dall’intelligenza vivace, cresce con il desiderio assoluto di scoprire chi e il suo vero papà che dalla lettera scritta dalla mamma prima di morire, risulta essere un abitante del palazzo, qui in via Grotta Perfetta 315.
Mi fermo e non aggiungo altro per quanto concerne la trama poiché ritengo di aver fornito dettagli che incuriosiscono e certamente invitano alla lettura
LE MIE IMPRESSIONI
E’ un romanzo molto interessante dalle diverse sfaccettature: affronta molti dei problemi
quotidiani e le difficoltà relazionali che scaturiscono fra genitori e figli e fra le coppie medesime, non trascurando il tema fedeltà e neppure il tema spinoso dell’adolescenza con le tipiche ribellioni
Ci sono alcune pagine inerenti a Mandorla in età adolescenziale, innamorata di un ragazzo, un tipo poco raccomandabile e quindi contrastata da tutte le famiglie che si occupano di lei, che devono indurre il lettore alla riflessione.
Si tratta di passaggi in cui Mandorla osserva, analizza le varie situazioni e si lascia andare ad esternazioni terribili che comunque hanno un fondo di verità innegabile.
Tutti siamo stati adolescenti e si sa che in quella età si crede negli ideali , si cerca forse la perfezione, quindi è facile intuire che agli occhi delle giovani generazioni la società attuale , la famiglia, la coppia , non ne vengono fuori egregiamente.
Condivido comunque appieno quanto sta scritto internamente alla sovraccoperta:
“ La famiglia è un’indefinibile alchimia: chi ce l’ha ne avverte il peso fino a mandarla in mille pezzi, chi non ce l’ha la desidera come il solo luogo della felicità possibile”
Il romanzo oltre che interessante l’ho reputo pure originale anche se la struttura mi ha fatto ricordare L’Eleganza del riccio.
Del resto come potrebbe non essere interessante un romanzo che attraverso la crescita di una bambina s’insinua dentro la vita di cinque famiglie? Dietro le porte, dietro le finestre, appunto osservare le luci dentro le case degli altri. Cinque realtà differenti, cinque realtà in contrasto fra loro ed equilibri che si potrebbero frantumare semplicemente sottoponendo i maschi del palazzo al test del DNA.
STRALCI
- “ Solo più in là avrei capito che cosa dirmi mia madre, quel pomeriggio. Al momento avevo realizzato solo che le figure dei libri che le maestre ci facevano sfogliare a scuola non la dicevano tutta sulle famiglie: c’erano solo papà maschi e mamme femmine, in quelle figure.
Mentre fuori dai libri delle maestre poteva benissimo succedere d’incontrare per strada un papà e una mamma tutti e due maschi”.
- “ L’amicizia mica è come l’amore, non ha una data di scadenza: deve durare tutta la vita, l’amicizia”.
-“ Com’è che un amore finisce?
Finisce quando non ce n’è più, quando ce n’è troppo,quando in realtà non c’è mai stato.
Un amore finisce perché qualcosa si consuma: allora non bisogna usarlo, forse, l’amore.
Ma finisce pure quando non si consuma niente e, anzi: tutto rimane come il primo giorno.
Così perfetto che pare finto.
Finisce perché andavi di fretta, finisce perché rimani indietro, finisce perché vuole finire, perché deve finire………….”
IL MIO LIBRO
Ricevuto in regalo dalla mia amica di sempre, Vittoria.
Edizione Mondolibri S.p.A. – Milano 
Finito di stampare nel febbraio 2011
In copertina: immagine stupenda , Anna Kharina
VALUTAZIONE PERSONALE DEL ROMANZO
Forse quattro stelle sono troppe , ma tre non mi sembravano sufficienti.
(Recensione presente altrove - settembre 2012 - Y.P.)

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