sabato 10 febbraio 2018

L'AMANTE - Marguerite Duras

Recentemente ho letto che i libri non vanno prestati perché loro, si offendono e spesso non tornano più indietro.
 In più occasioni ne ho avuto conferma perché molti libri prestati non sono più tornati, fintanto che ho deciso di non prestarli più.  Inoltre abitualmente non li chiedo in prestito perché i libri, amo possederli per poterli riprendere in qualsiasi momento perché spesso segno a matita pensieri o descrizioni che mi colpiscono in particolare.

Comunque questo che sto per recensire, dal titolo L'AMANTE, l’ho letto moltissimi anni fa, lo prestai e non fece più ritorno.
Un libro che mi aveva molto coinvolta e mi ero proposta di rileggerlo, ma poi non avendolo più in libreria non l’ho più fatto, fino alla settimana scorsa.
Infatti poco tempo fa, trovandomi sulla romantica passeggiata che costeggia il lago a Menaggio, mentre curiosavo fra le bancherelle di un mercatino di antiquariato l’ho visto in vendita usato al modico prezzo di 1 euro- Universale Economica Feltrinelli- Sesta edizione marzo 1992- prezzo di copertina lire 9.000.
Ovviamente non ho esitato, l’ho acquistato e l’ho riletto.
''Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte”- Nicolas Gomez Davila, 1913-1994 - uno dei più grandi critici della modernità, scrittore, filosofo, aforista)
L'AMANTE si può leggere due volte e più.
Innanzittutto  ho apprezzato moltissimo lo stile letterario che definirei sublime poiché l’argomento di questo romanzo rientra fra quelli da trattare con competenza e grazia se non si vuole cadere nel banale o nel volgare, infatti qui l’autrice descrive l’amore, i preliminari erotici, le effusioni varie fra una quindicenne e un miliardario cinese. 
Io credo che sia un libro eccitante poiché la narrazione apparentemente pudica, lascia immaginare scene erotiche intense e passionali.
Sia ben chiaro, l’autrice di Cinquanta sfumature di grigio non ha nulla a che vedere con questo romanzo, poiché nonostante sembra ci abbia messo grande impegno per descrivere scene di sesso, ha sortito un risultato a mio parere “davvero scadente”, mentre in questo caso MARGUERITE DURAS ha tralasciato qualsiasi dettaglio, ma l’eleganza dello stile descrittivo risulta di grande effetto; coinvolge il lettore e lo induce quasi inconsapevolmente ad assistere agli incontri dei due protagonisti del romanzo e mi ripeto, non si trattava di certo di incontri all’insegna dell’innocenza.
Davvero bellissimo! (Anche se ritengo che definire un libro  “bellissimo”  sia una banalità).
L’autrice MARGUERITE DURAS
Il libro in mio possesso non contiene nessuna informazione sull’autrice se non l’elenco delle sue opere aggiornate al 1992, la data in cui è stato stampato.
Ovviamente io la voglio conoscere, inserisco il nome in Google ed ecco, in parte un sunto e in parte “un copia-incolla” ( inserito fra virgolette).
Marguerite Duras, pseudonimo di Marguerite Donnadiei, nasce il 4 aprile del 1914 a Gia Dinh in Cocincina - ora Vietnam del sud , dove trascorre infanzia e adolescenza. Rimane orfana del padre, francese di Lot et Garonne, a 4 anni. Pure la mamma era di origini francese.
Nel 1924 la famiglia va vivere sulle rive del fiume Mekong e la mamma acquista una concessione in Cambogia che comunque non utilizzerà’ a causa delle continue inondazioni e sarà proprio durante un’alluvione che anche lei morirà.
“ Marguerite nel 1930 studia in un pensionato a Saigon e incontra il celeberrimo fidanzato cinese, lo stesso che sarà il protagonista di uno dei suoi più celebri romanzi (se non il più famoso in assoluto), "L'amante". Dopo le scuole superiori a Saigon, lascia l'Indocina e dal 1932 si trasferisce a Parigi, in Francia, dove studia diritto, matematica e scienze politiche. Viene assunta come segretaria presso il Ministero delle Colonie francese ma, già nel 1939, dopo il suo matrimonio con Robert Antelme, comincia a lavorare per alcune case editrici.”
Ecco, ora comprendo ancora meglio il suo romanzo, ma continuando la ricerca trovo conferma di quanto ho scritto a proposito dello stile letterario:
“La Duras, infatti, ha inventato una scrittura particolarissima, piena di silenzi e di risonanze interiori. Le sue opere sono nello stesso tempo racconti, poemi in prosa e sceneggiature. In gran parte della sua produzione, inoltre, assistiamo alla completa distruzione della trama (procedimento di stampo avanguardistico, desunto dalle punte più avanzate della letteratura sperimentale), e alla rivelazione della vita interiore dei suoi personaggi attraverso un lavoro di scavo nobilissimo.”
Ha scritto ben 34 romanzi, ha diretto 16 film, con ”INDIA SONG”, ha vinto il Gran Premio accademico del Cinema francese nel 1975.
E’ morta a 81 anni, nel 1996 a Parigi.
Scopro così che il romanzo L’AMANTE, che più di venti anni fa l’avevo letto e mi ha aveva fatto desiderare di rileggerlo non era proprio un romanzo come molti altri, era un piccolo capolavoro ed è un romanzo autobiografico.
TRAMA
E’ la storia di una passione sfrenata fra un’adolescente quindicenne e un ricco miliardario trentenne cinese. Il tutto ha inizio da uno sguardo intenso fra i due mentre stanno viaggiano a bordo di un traghetto sul fiume Mekong, che nel romanzo è descritto come il fiume più bello del mondo. Il ricco miliardario s’innamora di lei e soffre, sapendo che lei non lo amerà mai … Dice che è solo, atrocemente solo con quel suo amore per lei. Anche lei gli dice che è sola. Non dice con che cosa. Una storia dolcissima e triste, tanto triste, durata circa due anni……. Dentro la garconniere lei gli chiede di stare zitto e di trattarla come tratta di solito tutte le donne.
Non aggiungo altro, la sintesi non rende giustizia.
Per coloro che amano leggere, questo è un romanzo stupendo, imperdibile.
Ne stata fatta anche la trasposizione cinematografica nel 1992 con le regia di Jean Jacques Annaud è la descrizione del genere credo che renda al meglio l’idea: drammatico, sentimentale, erotico.
STRALCI
- Il difficile non è raggiungere qualcosa, è liberarsi dalla condizione in cui si è.
- Ho imparato già qualche cosa. So che a far bella una donna non sono né i vestiti, né le cure di bellezza, né il prezzo degli unguenti, né la rarità e il valore intrinseco degli ornamenti….. Questo mancare delle donne a se stesse sempre l’ho sentito come un errore. Non c’era da attirare il desiderio. Il desiderio era in colei che lo provocava o non esisteva. C’era fin dal primo sguardo o non era mai esistito. Era l’immediata intesa sessuale tra due persone o non era niente.
- Gli dico che mia madre grida la sua verità come un messaggero divino, grida che non bisogna aspettarsi niente, mai, né dalle persone, né dallo stato, né da Dio.
-…perché aveva pensato all’uomo di Cholen e tutto a un tratto non era più sicura di non averlo amato, solo che quell’amore non l’aveva visto perché si era perso nella storia come acqua nella sabbia e lei lo ritrovava soltanto ora, nell’istante della musica sul mare.
Si, non escludo che lo leggerò ancora e non escludo neppure che scoprirò ulteriori particolari importanti.
Settembre 2015 – Yvonne

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