sabato 10 febbraio 2018

LA VERA STORIA DEI MIE CAPELLI BIANCHI- Paola Concia con Maria Teresa Meli

La vera storia dei miei capelli bianchi - Sarebbe possibile soffocare l’eterosessualità?
Forse non tutti conoscono PAOLA CONCIA quindi inizio con una breve presentazione: nata nel 1963 ad Avezzano in Abruzzo, è laureata in Scienze motorie , è maestra di tennis, sport che ha praticato a livello agonistico ed è una parlamentare appartenente al Partito Democratico.
Paola Concia ha richiamato la mia attenzione parecchio tempo fa durante un dibattito televisivo in cui si discuteva ancora sui festini, in seguito definiti “gare di burlesques” di Arcore : lei faceva delle affermazioni e delle osservazioni che io in qualità di mamma mi sono sentita di condividere appieno. Successivamente l’ho vista in altri programmi e mi è parso si contraddistinguesse per la pacatezza non priva di passione nell’esposizione e nella difesa delle proprie idee spesso supportate da valide argomentazioni e dati oggettivi. Sono venuta così a conoscenza che da tempo ha intrapreso una sua personale battaglia sui diritti civili di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.
Nell’aprile dell’anno scorso poi , la cronaca si è occupata di lei, per essere stata vittima di un’aggressione omofoba per le strade di Roma mentre camminava per strada con la sua compagna che ha sposato ad agosto dello stesso anno in Germania.
Recentemente MONDADORI – collana Strade Blu- Non Fiction- ha pubblicato questo libro dal titolo LA VERA STORIA DEI MIE CAPELLI BIANCHI scritto per l’appunto da Paola Concia con Maria Teresa Meli una giornalista del Corriere della Sera. ( Prima edizione aprile 2012)
Non si tratta di un’autobiografia vera e propria tanto che l’introduzione inizia proprio così:
“ Questo libro non è una biografia in senso stretto. L’età della protagonista- anche se non più giovanissima – la renderebbe ridicola……”
Su questa affermazione però dissento perché ritengo che a qualsiasi età si possa scrivere la storia della propria esperienza di vita: a 30 anni come a 40, a cinquanta e oltre.
Comunque l’intento della protagonista , Paola Concia, vorrebbe essere un incoraggiamento, quasi un accorato invito a coloro che vivono con disagio la propria sessualità ad uscirne fuori con naturalezza. Intraprendere il cosi detto coming out.
“L’amore e il desiderio non si possono e non si devono mettere a tacere. Ci si rovina la vita”.
Il libro è indirizzato a tutti: per i genitori di figli omosessuali può essere un grande aiuto, per gli eterosessuali invece può essere motivo di riflessione fino a chiedersi se sarebbe possibile soffocare l’eterosessualità?
La vera storia dei miei capelli bianchi
Paola Concia racconta la propria esperienza. Una vita certamente non facile dal momento che giovanissima ha scoperto di essere naturalmente attratta dalle donne.” Se avessi potuto scegliere, non sarei mai diventata omosessuale, perché le donne sono molto più complicate degli uomini” e per apparire “normale “ a tutti i costi , ha cercato di reprimere passioni e desideri e si è sposata con un medico, un matrimonio che è naufragato nel giro di qualche anno per gli ovvi motivi.
Non mi dilungo a raccontare la vita della Concia che in sintesi è semplicemente da suddividere in due parti: in un “prima” quando viveva l’omosessualità di nascosto vergognandosi e in un “dopo” quando ha deciso con coraggio di uscire allo scoperto .
Non credo occorra molto immaginare quanto sarà stato difficile andare dalla mamma e dirle :” mamma io amo le donne” e poi dal padre , un dirigente dell’azione cattolica : “ Papà devo dirti una cosa” e lui “ Hai un figlio illegittimo?”“ Papà nessun figlio illegittimo, solo che mi piacciono le donne”.
Il libro, quasi da classificare “manuale” induce a riflettere e ritengo sia utile leggerlo per comprendere che ai 40 anni di diritti negati di cui parla la protagonista contribuiamo in molti, magari inconsapevolmente quando per strada ci capita di vedere una coppia omosessuale e su di loro posiamo uno sguardo diverso, retaggio di pregiudizi che magari siamo convinti di aver estirpato. Anche una battuta stupida non dovrebbe sfuggire dalla labbra di chi si ritiene “normale” perché ognuno deve avere il diritto di manifestare e vivere la propria sessualità.
Ma non è solo questo: la protagonista cita comportamenti di compagni e compagne di partito e le difficoltà o forse meglio le contraddizioni, che incontra quotidianamente dentro un partito come il PD che dovrebbe per principio portare avanti con maggior forza e determinazione di altri, tutte le proposte di legge a tutela dei diritti civili senza nessun distinguo .
In tal proposito voglio riportare quanto segue perché mi ha colpito particolarmente:
“ Spesso le donne del Pd non sono dotate né di acceleratore né di frizione: hanno semplicemente il freno a mano tirato. Le altre, quelle del PDL, saranno pure amanti, moglie e segretarie, ma – a parte il fatto che non tutte rientrano in queste categorie- non si può certo dire che nel mio partito la situazione sia migliore. Noi siamo le assistenti sociali dei nostri uomini: siamo le badanti di questi capibastone, che poi, con fare magnanimo, ci elargiscono un seggio, un ruolo, un incarico…..
Le donne competenti, senza padrini, quelle con più libertà di giudizio non sono manovrabili e vengono messe ai margini.”
Inoltre, racconta comportamenti che a suo dire sono davvero sgradevoli imputabili alla Lega e all’UDC che definisce “ maschilisti pieni zeppi di pregiudizi e volgari luoghi comuni”.
Ci sono affermazioni forti che non elenco , suggerisco di leggere il libro e sono quasi sicura che in molti troveranno corrispondenza descrittiva con realtà vicine.
Ma sarà vero che “il classico sogno dell’italiano medio è quello di scoparsi una lesbica”?

Stralci significativi
-“anni e anni di Eva contro Eva lasciano il segno e ancora adesso è difficile vedere una donna difendere un’altra donna”. La solidarietà femminile è merce rara.
- L’omosessualità non si sceglie, è una condizione umana che si presenta nella nostra esistenza in modo inaspettato……Capita ogni giorno, in ogni luogo, che una donna convintamente etero si senta all’improvviso attratta da una persona dello stesso sesso, può succedere che si innamori all’improvviso, senza un apparente perché, di un’altra donna”.

GIUDIZIO PERSONALE
Innanzi tutto perché l’ho acquistato?
Un pochino per curiosità, poi per conoscere meglio Paola Concia, ma soprattutto per il titolo secondario scritto in giallo sulla parte bassa della copertina ovvero “quarant’anni di vita e di diritti negati”.
Il mio giudizio è positivo. A tratti mi sono commossa e ho riflettuto su problemi e questioni che avevo esaminato solo in superficie.
E’ un buon libro molto interessante che racconta fatti reali e richiama date utili da ricordare poichè segnano eventi che hanno contribuito all’evoluzione della società , come ad esempio : la pillola anticoncezionale che molte ragazze moderne credono sia sempre esistita, l’adulterio che non è più reato, nel 1974 c’è il divorzio, nel 1981 viene abolito il delitto d’onore , etc. etc.
E ve lo ricordate che soltanto nel 1963 è stato cancellato lo ius corrigendi ?
( Fino a quella data il marito aveva il diritto di malmenare la moglie nel caso avesse commesso errori secondo la morale vigente – Ovviamente la moglie non godeva del medesimo diritto ).
In tal proposito però avrei parecchio da aggiungere perché da quanto risulta dalla cronaca e dalle associazioni che se ne occupano la violenza sulle donne ai giorni nostri è un fenomeno assai troppo diffuso.
( Mi riserbo il diritto di pubblicare altrove la presente opinione) LUGLIO 2012 - Y.P.

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