sabato 10 febbraio 2018

LA TREDICESIMA STORIA - Diane Setterfield

Tempo d’estate, ogni ritaglio di tempo libero vado in spiaggia e lì con i piedi immersi nell’acqua, seduta sulla spiaggina mi diletto nella lettura. Alterno letture importanti di qualsiasi genere a letture più leggere, cerco di evitare i romanzetti rosa , ma non disdegno le storie d’amore complesse, sto trascurando da un po’ i thrillers, ma non è detto che non li riprenda a breve.
Terminata quindi la lettura di DE PROFUNDIS ed ancora affascinata da Oscar Wilde , ho preso in mano questo romanzo che mi era stato consigliato qui in Ciao parecchio tempo fa.
L'AUTRICE E IL MIO LIBRO
LA TREDICESIMA STORIA è il romanzo d’esordio di DIANE SETTERFIELD, una studiosa di letteratura francese del ventesimo secolo. Nata a Reading nel 1964 vive nello Yorkshire con il marito . ( Informazioni riprese dalla copertina del libro in mio possesso- collana GRANDI BESTSELLER- OSCAR MONDADORI – Anno 2011 – ristampa.
Il titolo originale dell’opera: The Thirteenth Tale
Sotto il titolo in copertina
“ Un libro splendido, una fuga incantata per chiunque ami la lettura” The Times
TRAMA
Principalmente è una storia di gemelli ed è facilmente intuibile sin dalle prime pagine, ma ciò che non è prevedibile è il dipanarsi della vicenda poiché la storia è assai complessa e i colpi di scena sono frequenti . Il lettore è notevolmente stimolato e procedere senza il desiderio di interruzioni, infatti, nonostante le pagine del romanzo siano più di 400 , in pochi giorni sono arrivata alla fine.
Margaret Lea è una giovane donna che lavora con il padre, proprietario di una libreria dove è possibile trovare libri antichissimi e rari. Lei si appassiona molto alle biografie letterarie e ogni tanto, senza grandi pretese, prova a scriverne qualcuna.
Margaret con il padre ha un rapporto vivo e intenso poiché sono accomunati dagli stessi interessi mentre con la madre , che sembra non godere di ottima salute, il rapporto è assai distaccato . Questo particolare che inizialmente appare quasi trascurabile, risulterà in seguito molto utile per comprendere il senso della storia che non esplicito, unicamente per non togliere nulla a chi intenderà leggere il romanzo. 
Mentre la vita di Margaret procede in una calma piatta succede che la più nota scrittrice inglese attuale, insignita ben 27 volte del titolo di autore più richiesto nei prestiti delle biblioteche inglesi , tale Vida Winter decide di rivolgersi proprio a lei per incaricarla di scrivere la sua biografia.
La famosa scrittrice, nelle numerose interviste riguardanti la sua vita rilasciate nel corso degli anni, ha fornito più di venti versioni e nessuna delle quali corrisponde a verità.
Ora però Vida Winter è avanti negli anni ed è affetta di una malattia incurabile destinata a peggiorare giorno dopo giorno, quindi desidera raccontare la verità e questa verità dovrà essere scritta e pubblicata proprio da Margaret Lea e per questo le invia una lunga lettera che si conclude così. “ Venga lunedì con il treno delle quattro e mezzo. Manderò una macchina a prenderla alla stazione di Harrogate. Vida Winter”.
Margaret molto sorpresa e nel contempo lusingata per essere stata scelta dalla scrittrice più amata d’Inghilterra che ora vive in una isolata magione nello Yorkshire , senza troppe esitazioni lascia la libreria del padre per raggiungerla, conoscerla e poter così dare inizio al lavoro.
Prima però ritiene indispensabile eseguire delle ricerche perché di Vida Winter conosce ben poco nonostante la scrittrice avesse pubblicato ben 56 libri nell’arco di 56 anni e di 19 erano stati tratti dei film: Margaret non ne aveva letto neppure uno. 
Infine la giovane libraia giunge nella casa di Vida e si rende immediatamente conto di avere di fronte un personaggio molto particolare e misterioso. Rimane affascinata , stregata dalle storie che le racconta, in particolare di un racconto che Vida Winter non ha mai voluto pubblicare.
Non mi dilungo oltre : Vida Winter nasconde un segreto, una vita insospettata e pure nella vita di Margaret vi è un segreto, una macchia…….
E poi ci sono i fantasmi…..e una serie di personaggi che a tratti mi ha fatto ripensare ai romanzi di Carlos Ruiz Zafon.
STRALCI
"Io e mia madre eravamo come due continenti che si separano in modo lento ma inesorabile; mio padre, il costruttore di ponti, non faceva che allungare la fragile struttura che aveva eretto perché non ci separassimo".
"Tutti abbiamo le nostre pene e, anche se l’esatta configurazione, il peso e le dimensioni del dolore sono diversi per ciascuno, la tonalità è uguale per tutti."
"A volte sembra che una cosa sia finita e all’improvviso ti accorgi che non lo è affatto".
"Potrà sembrare eccessivo; di norma dieci anni di matrimonio bastano a guarire dall’affetto coniugale".
GIUDIZIO PERSONALE
Ritengo possa considerarsi un buon romanzo che evoca i romanzi ottocenteschi con atmosfere pesanti. La storia è avvincente, lo stile letterario pregevole e scorrevole tecnicamente perfetto, i personaggi che popolano la storia sono interessanti, le descrizioni meritevoli, ma complessivamente secondo il mio parere rimane solo un buon romanzo con una trama abbastanza intricata che merita sicuramente di essere letto , ma senza eccessive aspettative.
Non credo, che si possa considerare un capolavoro perché non si distingue per quell’originalità unica di certi romanzi, infatti come già scritto, evoca altri romanzi e altri scrittori.
IL TITOLO
Il titolo riprende un libro pubblicato dalla scrittrice “ Cambiamento e disperazione, tredici racconti” di Vida Winter ed è il primo libro dell’autrice letto da Margaret Lea: racconti brutali, caustici, strazianti che trovò bellissimi. Finito il dodicesimo racconto girò la pagina: era bianca. Il tredicesimo racconto non c’era.
(Opinione di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrove - AGOSTO 2012 - Y.P.)

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