sabato 10 febbraio 2018

DE PROFUNDIS - Oscar Wilde

So essere perfettamente felice anche da solo. In mezzo ai libri e ai fiori, libero sotto la luna, chi non saprebbe essere felice?
Oscar Wilde
Io non ho idea se questa esternazione di Oscar Wilde possa esser condivisa da molti o da pochi, so con certezza che per me non sono state parole lette e rimaste sulla pagina numero 145 del libro in mio possesso: ho sentito il bisogno di leggerle , rileggerle e soffermarmi a chiedermi se pure io so essere perfettamente felice anche da sola o se so esserlo in mezzo ai libri e ai fiori . 
A dire il vero già a pagina 124 un’altra esternazione mi aveva molto colpita:
“Venire in contatto con la propria anima rende semplici al pari di un bambino…
E’ una cosa tragica quanti pochi “vengano in possesso della propria anima prima di morire”.
A proposito di quest’ultima, penso che Oscar Wilde avesse assolutamente ragione e ritengo che nulla sia cambiato dal periodo in cui è stato scritto il libro ( fine ottocento) ad oggi , poiché i ritmi frenetici imposti dalla società moderna e soprattutto i rumori di cui siamo costantemente circondati non lascino molto spazio all’individuo per entrare in possesso della propria anima. Non è difficile riscontrare che la superficialità è dilagante.
Non voglio comunque dilungarmi nell’elencazioni delle mie riflessioni e convinzioni, ma senza esitazioni mi permetto consigliare a tutti la lettura di questo classico sempre attuale e di notevole pregio qual è DE PROFUNDIS di OSCAR WILDE.
Il mio volume
Stampato presso Giunti Industrie Grafiche – Stabilimento di Prato
Collana Acquarelli- prezzo di copertina 6 euro- acquistato a prezzo scontato di euro 4,50
Titolo originale: Epistula in Carcere et Vinculis
Qualche cenno sull'autore
Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde è nato a Dublino il 16 ottobre del 1854 da un celebre chirurgo e dalla giornalista e poetessa Jane Francesca Elgee e muore a Parigi , probabilmnte di meningite, il 30 novembre del 1900.
Durante la sua breve ed intensa vita ha scritto capolavori quali IL RITRATTO DI DORIAN GRAY, commedie di grande successo come UNA DONNA DI NESSUNA IMPORTANZA, un poema concepito ai tempi in cui era nel College ad Oxford dal titolo LA SFINGE. E molto, molto altro ancora.
Nel 1884 dopo essere stato respinto dall’attrice americana Mary Anderson alla quale ha dedicato LA DUCHESSA DI PADOVA, si sposa con l’irlandese Constance Mary Lloyd dal cui matrimonio nasceranno due figli: Ciryl nel 1885 e Vyvyannel 1886.
TRAMA
Occorre premettere che Oscar Wilde a seguito di un processo infamante per reato di sodomia fu condannato a due anni di lavori forzati subendo lo scherno dei molti che non lo amavano e soffrendo tanto al punto di prendere in considerazione il suicidio.

De Profundis è una lunghissima lettera scritta dal carcere di Reading dove è rimasto per un anno e mezzo, a Alfred Douglas chiamato “Bosie”. Lord Douglas, un giovane viziato, arrogante , amante del lusso e soprattutto privo di immaginazione, era entrato nella vita di Wilde dopo essere stato protagonista di uno scandalo a sfondo omosessuale mentre studiava presso il collegio ad Oxford.
Wilde sborso’ 100 sterline per mettere a tacere lo scandalo .
Alfred Douglas divenne così per un certo periodo, ben tre anni, compagno di vita di Wilde provocando le ire del padre che non vedeva di buon occhio l’amicizia del giovane figlio con il maturo letterato.
In realtà che fu danneggiato da questa amicizia fu proprio Oscar Wilde che con grande generosità si offri totalmente a Bosie, (sacrificando famiglia, fama, onore, fortuna ) soddisfacendo ogni sua pazzia e lasciandosi condurre alla rovina.
Al vanitoso e a tratti volgare Douglas, senza scopi nella vita, solo in preda ad appetiti poco importava del genio di Wilde tanto che durante la loro tumultuosa a tratti assurda relazione, nello scrittore si era spenta la vena creativa. A Douglas importava soltanto frequentare locali esclusivi a spese dello scrittore.
Oscar Wilde divenne vittima di Douglas?
Non è facile rispondere anche perché se per un certo verso si è portati a considerare Wilde vittima, in chiave diversa potrebbe invece essere il contrario e che Douglas fosse soltanto un burattino nelle mani di Wilde a lui utile per addentrarsi nel discusso mondo dell’omosessualità che nell’età vittoriana rappresentava il massimo tabu’.
Comunque per tornare a DE PROFUNDIS , pubblicato soltanto nel 1905 dopo la morte dell’autore mentre la stesura risale al 1897, come già anticipato si tratta di una lunga lettera che io definisco “sublime” o forse meglio ancora, una lunga confessione: la messa a nudo della propria anima, la descrizione di un grande travaglio spirituale e un accorato invito a Bosie a guardarsi “dentro”.
Invito all’introspezione che pure il lettore ha la facoltà di accogliere.
“ Il vero stolto, colui di cui gli dei si fanno beffe o che conducono alla rovina, è colui che non conosce sé stesso”.
Potrebbe anche considerarsi un’autobiografia perché Oscar Wilde in questo lungo discorso spiega analiticamente i suoi stati d’animo , i suoi errori, le sue riflessioni , la sua evoluzione . Esterna convinzioni derivanti dagli eventi vissuti, includendo anche convincenti argomentazioni discordanti dall’interpretazione comune, riguardanti la fede e Dio.
E’ davvero un diletto leggere queste pagine, così profonde, magistralmente scritte come probabilmente solo Oscar Wilde poteva fare .
Messaggio
Il messaggio potrebbe essere che soltanto attraverso il dolore si possono raggiungere le cime più alte : “…. Ma mentre il proposito di diventare migliori è un’ipocrisia bella e buona, vuota di ogni fondamento, essere diventati più profondi è il privilegio di quanti hanno sofferto”.
E Oscar Wilde il periodo trascorso in carcere lo considera inizialmente di grande sofferenza , ma che si trasforma poi in un periodo fondamentale per la ricerca e la conoscenza della propria anima, la sua essenza d’uomo, da ritenerlo quasi necessario.
Ma una lettera si può raccontare oppure riassumere? Credo di no.
E se la lettera è stata scritta da Oscar Wilde penso sia molto meglio leggerla.
C’è molto da imparare. Inoltre lo stile letterario elegante e nel contempo scorrevole
offre una lettura gradevole.
Io ne sono rimasta così tanto coinvolta che a tratti mi sembrava di essere seduta di fronte allo scrittore, a bocca aperta timorosa di non riuscire a cogliere l’essenza delle sue parole.
STRALCI
“ In definitiva il legame di ogni unione, si tratti di matrimonio o di amicizia, rimane la conversazione, ed essa deve avere fondamenta comune; fra due persone di cultura diversa, l’unica possibile base comune è a livello più basso”.
“L’amore non si contratta al mercato né lo si misura con la bilancia del truffatore. La gioia che da esso proviene, come la gioia dell’intelletto, sta nel sentirsi vivi. Lo scopo dell’amore è l’amore: né più né meno. Tu mi fosti nemico: un nemico come mai ebbe un uomo. Ti avevo dato la mia vita: tu la gettasti via per appagare le più basse e spregevoli di tutte le passioni umani, l’odio, la vanità, la cupidigia.”
“Coloro che molto possiedono spesso sono avidi, coloro che poco hanno lo condividono sempre”
“Dietro la gioia e il riso può esserci un temperamento rozzo, duro, insensibile; ma dietro il dolore esiste solo il dolore. La sofferenza, al contrario del piacere, non porta la maschera”
(Opinione di cui mi riserbo il diritto di pubblicare altrove -Agosto 2012 - y.p.)

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