Anche le suore abortiscono
“Le risposte importanti sono scritte tra le righe dei libri e devi essere tu capace di leggerle”.
Scrivo questo perché un libro, un romanzo, a taluni può trasmettere emozioni, sensazioni, risposte che altri non colgono o non recepiscono, magari semplicemente perché non le cercano non essendone interessati.
Inoltre c’è da tenere presente che lo stato d’animo con cui ci si dispone alla lettura o semplicemente il passaggio di vita in cui ci si trova non è un fattore trascurabile perché influisce sull’apprezzamento, sul giudizio del romanzo.
Ciò vale ovviamente per romanzi tipo LA MONACA, che catalogherei come lettura importante, profonda, anche se non propriamente impegnativa, ma soltanto perché l’autrice ha adottato uno stile letterario molto scorrevole e gradevole.
Il contenuto comunque pur non richiedendo un impegno vero è proprio necessita di una certa dose di attenzione : ci sono riferimenti a fatti storici ragguardevoli quali i moti aspiranti all’Unità d’Italia, tradizioni e situazioni di cui oggi si tende a dimenticarsene e ci sono pure alcuni vocaboli tipici regionali di cui ho dovuto ricercare il significato. E’ una storia del Sud, ma principalmente è una storia di sentimenti e struggimenti, liberi arbitrii, sempre ben analizzati, una storia che può essere realmente accaduta e potrebbe aver poco di inventato se non l’accanimento della malasorte nei confronti della protagonista. La scelta di così tale accanimento secondo me , potrebbe essersi resa necessario per arricchire la trama, ma comunque la scrittrice lo ha fatto magistralmente e alcuni episodi creano quasi suspence .
Io ho iniziato a leggerlo pochi giorni fa e stasera terminata la cena, mi sono appartata per non essere disturbata con il vivo desiderio di arrivare al finale.Il contenuto comunque pur non richiedendo un impegno vero è proprio necessita di una certa dose di attenzione : ci sono riferimenti a fatti storici ragguardevoli quali i moti aspiranti all’Unità d’Italia, tradizioni e situazioni di cui oggi si tende a dimenticarsene e ci sono pure alcuni vocaboli tipici regionali di cui ho dovuto ricercare il significato. E’ una storia del Sud, ma principalmente è una storia di sentimenti e struggimenti, liberi arbitrii, sempre ben analizzati, una storia che può essere realmente accaduta e potrebbe aver poco di inventato se non l’accanimento della malasorte nei confronti della protagonista. La scelta di così tale accanimento secondo me , potrebbe essersi resa necessario per arricchire la trama, ma comunque la scrittrice lo ha fatto magistralmente e alcuni episodi creano quasi suspence .
L’ ho trovato emozionante e coinvolgente come pochi, pagina dopo pagina ho vissuto il dramma della protagonista e mi sono lasciata pervadere dall’angoscia della solitudine,
della vita monacale, la clausura che dal mio punto di vista è insensata, (vivere non vivendo, a volte pure mortificando la carne, a che serve? ) ma ho anche rivisitato i luoghi della stupenda isola siciliana: ho rivisto Palermo, San Vito Lo Capo, il monte Cofano, la scogliera di marna di Realmonte e poi sono giunta a Marzameni, a Pachino , a Siracusa. Ho rivisto i colori dei mari da cui la Sicilia emerge e mi sono inebriata dei suoi colori e dei sapori.
Descrizioni paesaggistiche di grande effetto ma comunque molto reali, sicuramente scaturite da un animo che ama quella terra e difatti l’autrice è palermitana.
IL LIBRO
La copertina del libro semplice, appropriata, perfetta: colore azzurro nelle varie tonalità- MARE verticale- del grande artista siciliano Piero GUCCIONE, che è stato assistente di Renato Guttuso alla Cattedra delle Belle Arti di Roma. Guccione nel 2004 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica , Carlo Azeglio Ciampi la medaglia d’oro come benemerito dell’arte e della cultura.( Chi desidera approfondire vedere il sito del noto artista- Alcune opere raffiguranti il mare sono spettacolari)LA MONACA -Prima edizione ne “ I Narratori” Feltrinelli Editori Milano – Settembre 2010
L'AUTRICE
SIMONETTA AGNELLO HORNBY, nata a Palermo nel 1945 , dal 1972 vive a Londra esercitando la professione di avvocato. Il suo studio legale di Brixton lavora principalmente per le comunità nere e musulmane.Il suo primo romanzo dal titolo “ La Mennulara” (La raccoglitrice di mandorle), ha vinto i premi “ Alassio 100 libri”, Forte Village, Stresa e Casino de Santiago.
Nel 2004 ha pubblicato La zia Marchesa
Nel 2007 Boccamurata
Nel 2009 Vento scomposto con il quale ha vinto diversi premi e riconoscimenti.
TRAMA in sintesi
L’ambientazione iniziale si colloca a Messina, 15 agosto 1839, con i preparativi della festa dell’Assunzione della Vergine , per poi spostarsi, negli anni a venire in Campania, a Napoli e Salerno. Ma Sicilia e Campania saranno palcoscenico costante per tutta la storia.
La protagonista è Agata, appartenente a un nobile casato, quello dei Padellani, i quali sfoggiano ricchezza ma in realtà degli antichi splendori è rimasto quasi nulla.
Agata adolescente a suon di sguardi si innamora, ricambiata, di Giacomo Lepre , ma il matrimonio non è ben visto dalla famiglia di lui poiché i Lepre aspirano a dare in sposa al figlio una fanciulla con dote molto consistente ben superiore alle possibilità dei Padellani.
La malasorte di Agata inizia ben presto: giovanissima perde il padre, don Peppino Padellani, a cui è molto legata e la madre, decide di sacrificarla obbligandola ad entrare in convento. Madre e figlia, con la salma del padre defunto, partono per Napoli a bordo di un piroscafo inglese. In tale occasione Agata conosce il capitano James Garson che nella storia apparentemente è un personaggio poco rilevante, ma sarà proprio lui a riservare il colpo di scena finale.
Giunte a Napoli , dopo un breve soggiorno presso una zia, Agata entra nel monastero benedettino di San Giorgio Stilita e la madre torna in Sicilia.
Nonostante la scelta obbligata, la ragazza cerca di appassionarsi alla vita del convento. Scopre ben presto intrighi, amori, rancori, invidie, passioni illecite, etc, etc. ma lei rimane in disparte, impara a conoscere i benefici delle erbe stando a fianco della suora farmacista, impara a fare il pane e coltiva l’ amore per la lettura dei libri che riceve assiduamente dal capitano James conosciuto sul piroscafo che da Messina l’ha portata a Napoli. Lei lo ringrazia spedendogli biglietti e impressioni personali sui libri letti.
Agata non è nata per fare la vita monacale, desidera l’amore di un uomo, desidera dei figli, desidera una vita nel mondo: la clausura non fa per lei anche se in alcuni momenti quasi la desidera. Agata è una donna intelligente, apprende anche l’ inglese che le sarà di grande utilità ma Agata è principalmente sola.
Il romanzo è avvincente e comunque mi permetto suggerire di non gridare allo scandalo se un cardinale allungherà un po’ troppo la mano e non solo, o se qualche suora morirà per parto prematuro o per aborto. Oppure se qualche suora ricorrerà agli scarafaggi per impaurire colei che considera una rivale. E neppure se qualche altra fuggirà dal convento per raggiungere il giardino di Salerno con la sua protetta o forse " fidanzata".Agata adolescente a suon di sguardi si innamora, ricambiata, di Giacomo Lepre , ma il matrimonio non è ben visto dalla famiglia di lui poiché i Lepre aspirano a dare in sposa al figlio una fanciulla con dote molto consistente ben superiore alle possibilità dei Padellani.
La malasorte di Agata inizia ben presto: giovanissima perde il padre, don Peppino Padellani, a cui è molto legata e la madre, decide di sacrificarla obbligandola ad entrare in convento. Madre e figlia, con la salma del padre defunto, partono per Napoli a bordo di un piroscafo inglese. In tale occasione Agata conosce il capitano James Garson che nella storia apparentemente è un personaggio poco rilevante, ma sarà proprio lui a riservare il colpo di scena finale.
Giunte a Napoli , dopo un breve soggiorno presso una zia, Agata entra nel monastero benedettino di San Giorgio Stilita e la madre torna in Sicilia.
Nonostante la scelta obbligata, la ragazza cerca di appassionarsi alla vita del convento. Scopre ben presto intrighi, amori, rancori, invidie, passioni illecite, etc, etc. ma lei rimane in disparte, impara a conoscere i benefici delle erbe stando a fianco della suora farmacista, impara a fare il pane e coltiva l’ amore per la lettura dei libri che riceve assiduamente dal capitano James conosciuto sul piroscafo che da Messina l’ha portata a Napoli. Lei lo ringrazia spedendogli biglietti e impressioni personali sui libri letti.
Agata non è nata per fare la vita monacale, desidera l’amore di un uomo, desidera dei figli, desidera una vita nel mondo: la clausura non fa per lei anche se in alcuni momenti quasi la desidera. Agata è una donna intelligente, apprende anche l’ inglese che le sarà di grande utilità ma Agata è principalmente sola.
E’ un romanzo… e la vita di clausura, l'altera solitudine della clausura , penso sia dura da sopportare, soprattutto per coloro prive di vocazione.
Io ne consiglio la lettura perché è davvero meritevole e invito chi lo leggerà, a soffermarsi sulle descrizioni paesaggistiche che invogliano a visitare la Sicilia.
( Mi riserbo il diritto di pubblicare altrove la presente recensione) MARZO 2011- Y.P
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