sabato 10 febbraio 2018

LA FAMIGLIA ADOLESCENTE- Massimo Ammaniti


“ Signori benvenuti nel mondo della realtà: non c’è pubblico. Nessuno che applauda, che ammiri. Nessuno che vi veda. Capite? Ecco la verità: il vero eroismo non riceve ovazioni, no intrattiene nessuno. Nessuno fa la fila per vederlo. Nessuno se ne interessa”.
da il Re pallido di David Foster Wallace


ADOLESCENZA : da sempre associavo questo nome a quel periodo della vita, più o meno lungo, in cui ci si lascia alle spalle l’infanzia e si intraprende il cammino vero e proprio della vita.
Mai avevo pensato che potesse esistere anche una famiglia adolescente, quindi quando ad aprile mi sono trovata a passeggiare per le vie di Finalborgo - borgo appartenente ai Borghi più belli d’Italia- e sono entrata nella bella libreria “ Come un Romanzo”, vedendo esposto un libro dal titolo LA FAMIGLIA ADOLESCENTE
di Massimo Ammaniti non ho saputo resistere alla tentazione di prenderlo fra le mani.
A dire il vero la copertina mi ha immediatamente intrigata : il volto di una ragazza sorridente con i capelli scarmigliati e sullo sfondo il mare azzurro.
L'AUTORE
Come già scritto in opinioni precedenti da ottobre , dopo l’incontro con il professore Massimo Recalcati, mi sto dedicando direi con passione a letture riguardanti la psicanalisi, quindi poiché MASSIMO AMMANITI è un professore della Sapienza Università di Roma e psicoanalista dell’International Psychoanalytical Association , l’ho acquistato.
Ammaniti ha pubblicato diverse opere, molti testi scientifici tradotti anche negli Usa e in Francia.
Ne cito alcuni:
La gravidanza tra fantasia e realtà (Roma 1991)
Nascita del sé (Bari 1994)
Psychoanalysis and development (New York, 1994)
Nel nome del figlio (co – autore, assieme a Niccolò Ammaniti, Mondadori, 1995)
Crescere con i figli. Le nuove regole dell’educazione (Mondadori 1997)
Pensare per due. Nella mente delle madri (2008) 
Madri si diventa
(Massimo Ammaniti è il padre dello scrittore Niccolò Ammaniti).
TRAMA
Non c’è una trama.
Riporto quanto scritto in quarta:
“Noi volevamo costruire una famiglia diversa da quella che avevamo avuto. Volevamo colmare ogni distanza, liberare i nostri figli da ogni autoritarismo, diventare un sol corpo con loro.
Ci siamo illusi di avvicinarli. E, invece, eravamo arrivati solo allo strato più esterno ed estrinseco. L’abbiamo trasformata alla radice. Ma che famiglia abbiamo costruito?”
Attraverso la narrazioni di episodi, comportamenti, ragionamenti scaturiscono gli elementi utili per analizzare i rapporti fra genitori-figli-insegnanti.
L’autore, noto psicanalista occupandosi di genitorialità, maternità, sviluppo infantile, adolescenza quindi indubbiamente competente, partendo proprio dai vari comportamenti mette in luce i cambiamenti che lo inducono ad affermare che la famiglia oggi è adolescente .
Cita fatti e comportamenti che sono certa, ciascuno di noi ha avuto modo di osservare o di esserne protagonista e induce a riflettere. Coloro, donne- giovani mamme e uomini- giovani padri, credo che dovrebbero tenere sul comodino questo libro e ogni tanto leggere una paginetta: potrebbero evitare di commettere qualche errore.
Di notevole impatto il prologo che inizia con il dire che se un adolescente degli anni cinquanta si trovasse a confronto con un adolescente d’oggi e affrontasse l’argomento “ rapporto con la famiglia” , le possibilità di comprendersi sarebbero inesistenti.
Innanzittutto l’adolescente di “ieri” rimarrebbe stupito , anzi l’autore scrive “ di sasso”, nel vedere che genitori e figli “attuali” spesso sono abbigliati alla stessa maniera, con lo stesso stile.
Potrebbe sembrare una banalità ed invece leggendo, approfondendo si comprende che proprio da questa banalità, inizia quella confusione che rende la “famiglia liquida” e la liquefazione dei punti di riferimento sociali.
Al cambiamento della famiglia ha contribuito anche il fatto che si diventa genitori in età assai matura e spesso ci si trova cinquantenni con figli adolescenti, quindi donne vicine alla menopausa e conseguente calo ormonale e figli in esplosione ormonale…..
Ammaniti in questo libro afferma che a differenza del passato, noi genitori svolgiamo il nostro ruolo malamente e siamo passati dalla famiglia padrona alla famiglia serva dei capricci filiali.
Spesso si dice SI per evitare litigate e discussioni snervanti.
Non solo, quando ci sentiamo dire che i loro amici ottengono i permessi senza litigare, ci facciamo prendere dai dubbi : “ Che facciamo? Teniamo duro? E se poi si sente diverso dagli altri?”
Per maggior chiarezza riposto qui di seguito l’indice degli argomenti trattati:
1- Istantanea della famiglia che siamo diventanti
2- Essere adolescenti
3- Come fossimo un sol corpo
4- Abbiamo creduto ad un’educazione diversa
5- I figli diventano adolescenti
6- Considera il limbo
7- …e la Rete
8- I genitori tornano adolescenti
9- Madre e figli
10- Padri e figli
11- La sessualità condivisa
12- Con loro anche a scuola
13- La famiglia vischiosa
IMPRESSIONI PERSONALI
Dal mio punto di vista, per chi desidera essere genitori consapevoli è un libro importante perché aiuta a capire certe dinamiche che apparentemente sembrano incomprensibili. Essere genitori non è certamente un compito facile, ma forse se comprendiamo ciò che ci sta attorno, se ci soffermiamo a riflettere usufruendo dell’aiuto di chi ha le competenze specifiche , sicuramente eviteremmo qualche comportamento inappropriato e forse riusciremmo a trovare almeno un po’ di quella autorevolezza che è necessaria per aiutare i nostri figli, ed anche evitare di farci travolgere degli eventi. 
Le risposte si trovano, occorre solo saperle cercare.
L’autore cita un esempio emblematico su cui è bene soffermarsi: un’insegnante supplente entra in una classe e trova una grande confusione: nonostante continui richiami, due ragazzine imperterrite insistono a parlare, ridere e infine saltano sui banchi e fanno le cretine.
L’insegnante ad un certo punto esasperata le richiama e dice loro “non fate le cretine”.
La conclusione: le ragazzine escono dalla classe, affermano d’essere state insultate, i genitori presentano un esposto, addirittura portano le ragazzine al pronto soccorso poiché stressate , etc. etc. etc…… Ma era davvero necessario che intervenissero i genitori che neppure erano presenti? Come potevano ritenere con certezza responsabile la supplente che non era riuscita a zittire le due “cretinette”…
Dove è finito il rapporto di collaborazione genitori- insegnanti?
QUALCHE STRALCIO
(a proposito di genitori e scuola)
- …una volta che i nostri figli iniziano ad andare a scuola… Ci trasformiamo in commissari, giudici supremi di tutto quello che accade, come se improvvisamente diventassimo esperti di qualsiasi disciplina, dei moderni pedagogisti, dei raffinati psicologi. Noi abbiamo un’idea precisa di quali programmi devono essere svolti e soprattutto del modo in cui devono essere somministrati. Noi sappiamo quale è lo spazio che lo studio deve occupare perché i nostri figli devono avere il tempo di seguire il corso d’inglese, di vela, di calcio, di danza, di nuoto, di chitarra. Per non dire del tempo che deve restare loro per accompagnarci nei nostri week end e nei nostri viaggi. Manco a dirlo, noi sappiamo come valutare l’insegnante e soprattutto come giudicare il suo sistema di valutazione.
Infine noi siamo senz’altro i migliori, i più obbiettivi nell’analizzare le dinamiche che si sviluppano in classe fra i ragazzi.
- Perché una famiglia adolescente è anche spesso una famiglia in cui i genitori si insinuano nella vita del figlio, spesso unico, e sperano in un contagio affettivo che sfumi i confini individuali e crei un “noi” liquido in cui tutta la famiglia è immersa. E’ un diverso modo di abdicare alle responsabilità genitoriali.
(Maggio 2016- Opinione di cui mi riservo il diritto di pubblicare altrove . Y.P.)

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