sabato 10 febbraio 2018

LA DONNE DELLE AZZORRE- Romana Petri

A volte succedono cose strane. In questo periodo di crisi dilagante probabilmente nessuno o quasi compra libri e quindi le case editrici, librerie, supermercati si vedono obbligati ad escogitare nuove idee per venderne qualcuno o forse anche per liberare l’invenduto rimasto in magazzino. Ebbene al reparto libri del supermercato la grande I di Rozzano, un paio di mesi fa qualcuno ha pensato bene di vendere libri a peso e a ottimo prezzo. Io abitualmente mi fornisco da LA FELTRINELLI, pure lei coinvolta nella crisi tanto che ha dovuto ricorrere ai contratti di solidarietà per evitare i licenziamenti, ma quel giorno entrando casualmente nel supermercato e vedendo un ampio bancone con sopra una montagna di libri non ho resistito ad andare oltre e mi sono fermata.
Ho incominciato a visionare l’esposizione e dopo aver preso atto che si trattava di libri interessanti, mi sono detta” va bene ne compro un chilo”- Il mio chilogrammo corrispondeva a tre libri, uno fra i quali LA DONNA DELLE AZZORRE di Romana Petri.
L'AUTRICE
( Biografia copiata dal sito Vuz cultura e spettcolo)
“ Romana Petri - Scrittrice italiana. Vive tra Roma e Lisbona. Editrice, traduttrice e critica letteraria, collabora con «Il Messaggero» e «La Stampa».
Considerata dalla critica come una delle migliori autrici italiane contemporanee, ha scritto, tra romanzi e raccolte di racconti, nove libri. Ha ottenuto prestigiosi premi e riconoscimenti, tra i quali, il premio Mondello, il Rapallo-Carige e il Grinzane Cavour. È stata inoltre finalista del premio Strega.
Tra le sue opere ricordiamo, Alle Case Venie (Marsilio, 1997), I padri degli altri (Marsilio, 1999), La donna delle Azzore (Piemme, 2001), Dagoberto Babilonio, un destino (Mondadori, 2002), Esecuzioni (Fazi, 2005) e Ovunque io sia (Cavallo di ferro, 2008), Tutta la vita (Longanesi 2011).
Le sue opere sono tradotte in Olanda, Germania, Stati-Uniti, Inghilterra, Francia e Portogallo.”
Nel marzo scorso è uscito il suo ultimo libro” Figli dello stesso padre” candidato al premio Strega per Longanesi.
La donna delle Azzorre - IL MIO LIBRO

E’ una bella brossura di 155 pagine totali – Edizioni PIEMME- I edizione 2001
Il prezzo riportato sull’aletta interna : LIT. 25.000- € 12,91 – Iva inclusa
Il colore predominante della copertina è il nero su cui spicca il titolo in color azzurro e un bel fiore sempre azzurro ma con diverse tonalità di cui non conosco il nome esatto.
Chissa perché l’ho scelto in quella montagna disordinata ?
Non saprei, non sempre io scelgo, a volte sono loro, i libri, a scegliere me.
Sta di fatto che le parole assemblate in due righe sul retro della copertina mi hanno catturata:
Tra nuvole e oceano una storia di visioni e di magia

Mi è parso subito ben evidente che il romanzo fosse ambientato alle Azzorre ovvero in quell’arcipelago incontaminato che emerge dall’oceano Atlantico all’incirca fra il Portogallo e l’America del Nord; quindi io che amo viaggiare ho sentito immediatamente dentro di me una grande curiosità ed ora che l’ho letto nelle mete dei miei desideri inserisco l’Isola di Pico.
L’arcipelago delle Azzorre di origini vulcaniche, è infatti formato da nove isole fra le quali quella di Pico ove è ambientato il romanzo.
TRAMA
Una giovane donna di professione insegnante di francese, decide di partire dall’Italia e andare sull’Isola di Pico dove avrebbe deciso di prendere in affitto una casa e trascorrere un periodo di vacanza o meglio un periodo in solitudine . Si porta parecchi libri e comunque non fa programmi ben definiti anche perché si sa che i programmi vengono elaborati spesso per essere cambiati.
Arrivata a Pico immediatamente si sente avvolta in una sorta di magia: qui la realtà è completamente diversa da quella vissuta fino a quel momento, il tempo trascorre lento, la pietra lavica è presente ovunque e le onde dell’Atlantico si spaccano contro la scogliera emanando fragori assordanti.
A Pico questa donna è una forestiera e presto la sua solitudine sarà riempita dalle storie degli abitanti dell’isola. Storie di partenze e storie di ritorni. Perché da Pico in molti erano partiti, si dice che un tempo a Pico c’era il doppio della gente che ci vive adesso, ma c’era anche la fame e per questo erano partiti in tanti, per il Canada, per l’America e anche per l’Argentina in cerca di lavoro, di fortuna. E in molti si erano dimenticati di Pico, ma poi inspiegabilmente o forse semplicemente perché le radici non si possono dimenticare , chi dopo 15 , chi dopo 20 anni si sono fatti prendere dal desiderio di tornare. E le case sepolte dagli anni, sono ritornate a vivere e a dare nuova vita a coloro che si erano scordati delle proprie origini.
“ E io questo lo capisco, mica lo condanno più tanto adesso, è una tradizione del mondo questa di andare di mondo in mondo. Però mi fa una grande malinconia, mi pare di sentirla anche per chi non l’ha mai provata, e me la immagino questa gente che se ne va con il cuore tanto pieno di speranza che già nel viaggio si vuota del passato.”
E lei, la forestiera alle Azzorre, ha imparato a conoscere quella gente, a osservarla dalla veranda della casa presa in affitto dove trascorreva molto tempo, ha imparato a bere l’angelica che un abitante del luogo le regala e a guardare ballare la chamarrita.
Qui a Pico, un’isola mutevole, dove regnano molti misteri , “dal sole all’ombra in pochi metri, dal caldo torrido al freddo gelato quando calano improvvise e pesanti le grandi nuvole dell’oceano…”.
Il romanzo è strutturato in una serie di racconti: ognuno relativo alla storia di una persona nativa del luogo. Tutti personaggi meritevoli di essere conosciuti.
GOCCE
-La realtà mica è un cosa che vediamo tutti uguale, ognuno se la fa coma la vuole.
- Gli dissi che la cosa che più mi piaceva delle Azzorre era che fossero tutti così stranamente antichi. Mi rispose che era così perché era ciò che io andavo cercando, per questo mi ci trovavo così bene, perché ci sono cose, mi disse abbassando il tono di voce, così tanto sentite dentro che si va a colpo sicuro. Gli chiesi, E le delusioni? Quelle s’annidano nei pignoli, disse sfregandosi le mani, e per loro non c’è sogno ne viaggio che valga. Partono e tornano in un tempo solo. Vita senza sogno e vita senza mai pace. ( Dal colloquio con Joao Vieira Freitas)
-La mia rigidità è l’intolleranza verso chi pensa di poter desiderare impunemente facendo scempio, anche solo di testa, di un’intimità che non gli appartiene.
- …perché se una donna fa grandi cose, due donne insieme fanno prodigi, e quando si portano dietro tre figli cancellano tutte le assenze del tempo.
IMPRESSIONI PERSONALI
In tutta sincerità non immaginavo che questo piccolo romanzo contenesse molte perle di saggezza. Dalle varie storie di vita dei diversi personaggi si possono trarre dei veri e propri insegnamenti .
Le descrizioni dei luoghi sono molto intense e fanno dedurre che la donna delle Azzorre ne è rimasta completamente stregata. Anche i racconti che si concentrano della vita quotidiana e sulle varie tradizioni alimentano assai la curiosità e sarebbe davvero il caso di recarsi sul luogo per verificarne la corrispondenza, in fondo non è molto lontano. Dall’Italia occorrono soltanto quattro ore di volo . Io comunque ne sono quasi convinta : l’arcipelago delle Azzorre deve essere un piccolo un paradiso .
Infine: è’ proprio vero le pagine di un libro riservano spesso soprese inimmaginabili!
Inutile dire che sono soddisfatta di averlo letto e ringrazio l’istinto che me lo ha fatto acquistare.
Aprile 2013- Opinione che mi riserbo il diritto di pubblicare altrove.

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