Chi come me ama la lettura , inevitabilmente frequenta le librerie o anche le biblioteche. In entrambi i luoghi si entra e generalmente ci si trova immersi in grandi esposizioni di libri: libri con copertine colorate o volutamente invecchiate, copertine evocative, a volte raffiguranti volti di donne, bambine, personaggi noti e altro. Alcuni con rilegature eleganti , altri semplicissimi ma dalla grafica accattivante perfetta per attirare l’attenzione.
“IL PESO DELLA FARFALLA” - ERRI DE LUCA – Feltrinelli - secondo il mio giudizio non rientra in nessuna delle descrizioni di cui sopra, lo definirei un libricino quasi anonimo,basti pensare che conta 71 pagine se contiamo l’indice. La copertina raffigura un cielo cupo e un camoscio su delle rocce, - (Camoscio al Passo di Coronella- foto di Simona Baglio) - proprio niente di particolare. Ho persino faticato ad individuarlo.
Conosco De Luca per aver letto “ Il giorno prima della felicita” e mi dico che qualcosa di particolare questo libricino apparentemente “di niente” l’avrà senz’altro visto che è in vetta alle classifiche e la stampa se n’é occupata elargendo elogi all’autore proprio per questa sua ultima opera, uscita a novembre e già alla quinta edizione..
Il prezzo è veramente conveniente: ma quando mai un libro che non sia in edizione economica, costa EURO 7,50?
Al prezzo di copertina di euro 7,50 mi viene applicato uno sconto del 15% ; non indugio, 70 pagine me le leggo mentre sono in fila ad attendere il mio turno nello studio del medico condotto.
Le pagine “del libricino da niente”, quasi anonimo, mi rapiscono da subito, del resto non c’è tempo da perdere, l’autore deve raccontare due storie importanti in 70 pagine, quindi si occupa immediatamente di Essenza e non di Apparenza.Il prezzo è veramente conveniente: ma quando mai un libro che non sia in edizione economica, costa EURO 7,50?
Al prezzo di copertina di euro 7,50 mi viene applicato uno sconto del 15% ; non indugio, 70 pagine me le leggo mentre sono in fila ad attendere il mio turno nello studio del medico condotto.
Non so neppure io se raccontare la trama o no, la sintesi è già nelle 70 pagine di Erri di Luca, se io mi cimento a fare la trama in breve, perdo parte di essenza.
Quindi solo un flash:Le prime 60 pagine raccontano due storie parallele di solitudini dal carattere forte, perché “ In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove”; la storia del Re dei camosci, un camoscio speciale che si differenzia in tutto dai suoi simili e la storia di un uomo che vive sulla montagna, un cacciatore che però a valle chiamano lui “il Re dei camosci”.
Pure il cacciatore ( senza nome) è speciale : “ La sua vita a spasso di stagioni era andata col mondo. Se l’era guadagnata molte volte, ma non era roba sua. Era da restituire, sgualcita dopo averla usata”.
Era un uomo che non frequentava donne e “ Un uomo che non frequenta donne è un uomo senza. Non è un uomo e basta, nient’altro da aggiungere. E’ un uomo senza. Può dimenticarselo, ma quando si ritrova davanti, lo sa di nuovo”.
Una favola? Si qualcuno l’ha definita una favola antica ma sempre attraente. Secondo me Erri ha scritto un libro notevole, un saggio, storie di vite dai principi nobili, vere.
Questo libricino lo introdurrei come testo obbligatorio nelle scuole .
I ragazzi di oggi leggono poco, 70 pagine ce la possono fare e da queste 70 pagine potrebbero certamente trarne beneficio. Riflettere, meditare. Chissa’ se il ministro dell’istruzione , la dottoressa Gelmini, troverà il tempo per leggerlo e prendere in considerazione tale eventualità?
A pensarci bene lo si potrebbe introdurre sin dalle elementari perchè la vita con le sue discrepanze comincia già a quell’età.
“ Gli uomini hanno inventato i minuziosi codici ma appena c’è occasione si azzannano senza legge”. Già alle scuole elementari.
Le ultime 10 pagine Erri De Luca le dedica ad un breve racconto” Visita a un albero”, “un cirmolo, parente dell’abete, ma più folto di rami e solitario, inadatto al servizio di Natale dei suoi simili decimati nei boschi dei pendii più facili. Se ne sta a quota 2200….”. Anche il cirmolo è solo.
Erri De Luca non si descrive, anche gli elogi sono cosa da poco, non si può nulla, occorre leggerlo e basta, ha uno stile letterario originale, semplice eppure tagliente, coinvolgente e poetico. Alcune frasi le ho lette e rilette incredula di come poche parole ben architettate possano entrarti dentro e colpirti fino in fondo, emozionarti.
“Rigorosamente sconsigliato agli insensibili”.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Stralcio di una recensione di Alberto Pezzini “ In viaggio con la Poesia”-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
De Luca ha scritto pagine da meditare, che sembrano arrivare direttamente da una storia vera. Questo cacciatore sembra ispirato a Franco Miotto, il re dei viaz, sentieri aerei sulle montagne bellunesi, che soltanto lui ed i camosci conoscevano.
Un uomo che quando abbatté il più bel camoscio della sua vita, un vero re delle vette, capì la parte più triste del vivere, e cioè che niente resta mai come prima, quando hai realizzato un sogno. Capita a volte con le persone che la vita ha maggiormente omaggiato di doni.
Un uomo che quando abbatté il più bel camoscio della sua vita, un vero re delle vette, capì la parte più triste del vivere, e cioè che niente resta mai come prima, quando hai realizzato un sogno. Capita a volte con le persone che la vita ha maggiormente omaggiato di doni.
L’autore
Erri De Luca è nato a Napoli nel 1950. Diciottenne, vive in prima persona la stagione del ‘68 ed entra nel gruppo extraparlamentare Lotta Continua. Poi sceglie di esercitare diversi mestieri manuali in Africa, Francia, Italia: camionista, operaio, muratore. Studia da autodidatta l’ebraico e traduce alcuni libri della Bibbia. E’ opinionista del Manifesto. Con Feltrinelli ha pubblicato: Non ora, non qui (1989), Una nuvola come tappeto (1991), Aceto, arcobaleno (1992), In alto a sinistra (1994), Alzaia (1997), Tu, mio (1998), Tre cavalli (1999), Montedidio (2001), Il contrario di uno (2003), Sola andata. Righe che vanno troppo spesso a capo (2005), In nome della madre (2006) e Il giorno prima della felicità (2009). Per “I Classici” Feltrinelli ha curato numerose edizioni di testi biblici e del Nuovo Testamento
( Informazioni copiate da altre fonti)
Particolare: Collana Narratori/ Feltrinelli – Anche in questo libro, nella pagina dove sono indicate le informazioni generiche della casa editrice, della stampa, etc., in basso a destra a mo’ di logo è riportato
“Il razzismo è una brutta storia”. Si tratterà forse di qualche iniziativa?
Ed ecco la risposta che ho trovato in rete:“Il razzismo è una brutta storia”. Si tratterà forse di qualche iniziativa?
Fra le altre iniziative realizzate in Italia segnaliamo un sito Internet, http://www.razzismobruttastoria.net, che è un osservatorio sui temi del razzismo e dell’integrazione.
1 marzo 2010- Y.P.
Nessun commento:
Posta un commento