“ In fondo il passato sarebbe tutto nero, se nessuno se lo ricordasse più”
Penso che ‘sto romanzo sia sfuggito all’attenzione di molti perché non se ne sente parlare, qui in Ciao è presente un’unica opinione positiva di Anima 2008 che ne consiglia la lettura, ma a quanto pare non ha avuto credito. Non rientra nelle classifiche dei libri più letti, eppure si è piazzato al secondo posto al PREMIO CAMPIELLO 2009 dopo M. Mazzantini.Assolutamente meritato perché “ Conta le stelle se puoi” è stupendo! Una saga a cavallo di due secoli ambientato in Piemonte ma con stelle arrivate a brillare anche oltre-oceano.
Da leggersi con il sorriso sulle labbra ma anche con un po’ di amarezza. Lo stile letterario di ELENA LOEWENTHAL è elegante, ricercato quel tanto che basta per far comprendere al lettore che l’autrice è una notevole narratrice oltre che una studiosa di ebraistica. Nata a Torino nel 1960, insegna Cultura Ebraica alla facoltà di Filosofia dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano e scrive sulla “Stampa” .
La trama in sintesi
La storia inizia nel 1872 con nonno Moise Levi che non era nonno, bensì un ragazzo di 23 anni, che con un carretto di stracci lascia Fossano, un piccolo paese agricolo e va in cerca di fortuna a Torino dove già vi abitavano dei lontani parenti.Moise è un ragazzo intraprendente e lungimirante e la fortuna la trova, anzi ne trova parecchia. Ma io non la chiamerei fortuna perché in effetti è la voglia di fare che lo premia.
Inizialmente la vita le riserva molte complicazioni, fra le quali anche quella di rimanere vedovo con due figli. Comunque si risposa con una prosperosa contadina molto più giovane di lui di nome Cesira, di cui anche il lettore si innamorerà e, avrà altri quattro figli, anzi no, prevalentemente figlie.( E poi ci sara’ una valanga di nipoti per cui è molto utile il riepilogo riportato nelle ultime pagine)
A Torino in via Maria Vittoria, dove un tempo lì c’era il ghetto degli ebrei Moise Levi non compra una casa bensì un palazzo per ospitare la sua numerosa famiglia, nonché il signor Malvano, suo socio d’affari che lo ha aiutato ad introdursi seriamente nel commercio delle stoffe.Moise gli sarà riconoscente fino alla morte. In Via Maria Vittoria altre alla famiglia Levi c’è anche l’elegante negozio di stoffe preziose importate anche dalla Francia e dall’Inghilterra di proprietà della società ” LEVI & MALVANO”. La famiglia di nonno Moise sarà molto numerosa e in quella famiglia le donne sembrano siano destinate a partire per non ritornare più.
Ida dapprima parte per l’Egitto per una breve vacanza , ma poi si ferma e va a costruire la Terra Promessa e il Nonno Moise, che in realtà era il papà, prima di morire la andrà a trovare e sarà felice nel trovarla felice.
Matrimoni, nascite, circoncisioni, un suicidio, viaggi rendono vivo il romanzo e sempre presente la storia, il re, il Mussolino, la guerra mondiale, ma anche un po’ di storia della Mole Antonelliana che all’inizio doveva essere una sinagoga in quanto in quel periodo Carlo Alberto aveva legittimato la libertà di culto religioso.
Un pezzo di storia d’Italia, quell’Italia che stiamo dimenticando, ma quando ci capita fra le mani un romanzo come questo sono sicura che anche ai “più moderni” qualche riflessione viene naturale.
E ci sarà pure la burrasca forza 7, localmente 8 nel Golfo del Leone….e in quell’occasione la nave rimarrà in rada in Francia e Maya andrà a visitare Torino…..Ma chi sarà mai Maya che non parla neppure italiano?
E cosa c’entrerà nella nostra storia?
“ E’ la storia di una famiglia ebraica. E’ una storia più o meno vera. O meglio, è vera come avrebbe potuto esserlo se un bel giorno del 1924 a Mussolini fosse preso un colpo”.
Questo è quanto sta scritto sul retro della copertina.
Molte citazioni sono profonde, delicate , invitano a soffermarsi un attimino e vederci dentro:Questo è quanto sta scritto sul retro della copertina.
- Il cuore fa male uguale in tutte le lingue
- La spietata compagnia dei ricordi…
- Saper ascoltare il silenzio……..
- “Voleva vivere in un Paese che fosse libero per davvero, non per fatalità… E un Paese con un Re, secondo lui, non poteva essere libero sul serio…
-“ Nonno Moise capì che i tempi cambiano, ma a volte, senza che nessuno lo voglia o anche solo faccia apposta, i tempi ritornano”.
Voglio affermare nel modo più semplice che conosco l’apprezzamento per questo romanzo:- La spietata compagnia dei ricordi…
- Saper ascoltare il silenzio……..
- “Voleva vivere in un Paese che fosse libero per davvero, non per fatalità… E un Paese con un Re, secondo lui, non poteva essere libero sul serio…
-“ Nonno Moise capì che i tempi cambiano, ma a volte, senza che nessuno lo voglia o anche solo faccia apposta, i tempi ritornano”.
- Mi è proprio piaciuto, sono proprio contenta di aver allungato la mano sulla bacheca espositiva nella grande libreria Feltrinelli in corso Vittorio Emanuele ed averlo portato a casa.
La copertina in bianco e nero appositamente ingiallita che raffigura un ragazzino vestito alla marinara con un libro in mano è perfetta - La bella fascetta color rosa-rosso “ Premio Campiello selezione Giuria dei Letterati XLVII Edizione” ha attirato la mia attenzione.
L’ho acquistato a ottobre al prezzo di copertina di euro 17,50- edito da EINAUDI Editore Torino- collana I Coralli.
Infine una nota negativa, che non è completamente negativa, ma è certamente penalizzante: ci sono troppe frasi nei discorsi diretti scritte nel dialetto piemontese .
Io che sono lombarda e comunque il mio dialetto si differenzia dal piemontese, ho avuto difficoltà in più occasioni a comprenderne le sfumature, ho dovuto accontentarmi di comprenderne il senso.
Sarebbe stato opportuno inserire a piè di pagina la traduzione in italiano.
E per concludere: GRAZIE a ANIMA2008 che l’ha letto prima di me e lo ha vivamente Io che sono lombarda e comunque il mio dialetto si differenzia dal piemontese, ho avuto difficoltà in più occasioni a comprenderne le sfumature, ho dovuto accontentarmi di comprenderne il senso.
Sarebbe stato opportuno inserire a piè di pagina la traduzione in italiano.
consigliato.
Il titolo riprende la citazione biblica- libro della Genesi- Dio ad Abramo:
“ Guarda il cielo e conta le stelle se puoi…….”
Titolo idoneo vista l’innumerevole discendenza di Nonno Moise: 6 figli e innumerevoli nipoti.
“ Guarda il cielo e conta le stelle se puoi…….”
Titolo idoneo vista l’innumerevole discendenza di Nonno Moise: 6 figli e innumerevoli nipoti.
febbraio 2010- Y.P.
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