E’ una giornata piovosa. Maledizione! questa primavera ancora non si decide ad un esordio trionfale. L’unica positività del cattivo tempo è che ho riempito ogni attimo vuoto con la lettura delle ultime pagine del romanzo di Aldo Busi: “El especialista de Barcellona”.
Chi è ALDO BUSI?E' nato a Montichiari (BS) il 25 febbraio 1948 ( sotto il segno dei Pesci come me).
Controverso e anche assai discusso oltre ad essere scrittore, è un personaggio dello spettacolo, opinionista, traduttore, ed è stato più volte in televisione.
Per coloro che non lo conoscessero ricopio qui di seguito la descrizione fornita da Wikipedia perché per comprendere El especialista de Barcellona e comunque per leggere i suoi romanzi è utile avere una conoscenza seppur minima dell’autore:Controverso e anche assai discusso oltre ad essere scrittore, è un personaggio dello spettacolo, opinionista, traduttore, ed è stato più volte in televisione.
“Ivi ( a Montichiari) cresce, in condizioni di indigenza, con il padre, la madre e i fratelli, facendosi notare per la predisposizione alla scrittura (a detta dello stesso autore, già quando frequentava la terza elementare i suoi temi erano attesi)[3]. A 13 anni è costretto dal padre, gestore di osterie, ad abbandonare gli studi e comincia a lavorare come cameriere in diverse località del Garda[3]. Si trasferisce quindi a Milano; nel 1968 ottiene l'esonero dal servizio militare grazie all'articolo 28/a, che dispensava gli omosessuali dichiarati[4]. Decide poi di vivere e lavorare all'estero, dapprima in Francia tra il 1969 e il 1970 (Lille e poi Parigi), poi in Inghilterra (Londra tra il '70 e il 71), Germania (Monaco di Baviera, 1971 e 1972, Berlino nel 1974), Spagna (Barcellona nel 1973) e Stati Uniti d'America (New York, nel 1976), lavorando come cameriere, spazzino, portiere di notte o sguattero per guadagnarsi da vivere[4]. Impara quindi diverse lingue straniere (francese, tedesco, inglese) e continua a rivedere Il Monoclino (il libro che nel 1984 sarà pubblicato da Adelphi con il titolo definitivo di Seminario sulla gioventù).Tornato in Italia, lavora saltuariamente come interprete (esperienza che sarà alla base della stesura del suo secondo romanzo Vita standard di un venditore provvisorio di collant) e si cimenta con importanti traduzioni dall'inglese e dal tedesco (Joe Ackerley, H. von Doderer, J.W. Goethe, M. Wolitzer, C. Stead). Nel frattempo si diploma a Firenze nel 1976 (da privatista) e si laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università di Verona (1981) presentando una tesi sul poeta americano John Ashbery. Dello stesso Ashbery nel 1983 Busi traduce Autoritratto in uno specchio convesso”.
IL ROMANZO
E’ il primo romanzo che leggo di Aldo Busi e molto probabilmente sarà anche l’ultimo , ma sia ben chiaro che non lo considero affatto un romanzo scarso o deludente.
Tutt’altro. Il contenuto è importante, ma lo stile letterario dell’autore non è di mio gradimento, tanto che per completare la lettura ho impiegato diverso tempo ed alcune sere mi addormentavo con il libro fra le mani.
L’ho cercato in libreria dopo aver visto una presentazione molto positiva, leggendo poi la quarta di copertina che riporto sotto, mi è parso assolutamente meritevole e l’ho acquistato.
“ L’amore si fa o si sente, l’amore non si dice, non si reclama e non si commenta l’amore fatto, l’amore ha gli occhi per parlare e le mani per recargli doni. Se gli occhi sfuggono e le mani arrivano vuote, è detto tutto. Due che non hanno niente da dirsi parlano del loro amore reciproco, che intanto sta volando altrove. Parlare d’amore significa parlare d’altro”:Tutt’altro. Il contenuto è importante, ma lo stile letterario dell’autore non è di mio gradimento, tanto che per completare la lettura ho impiegato diverso tempo ed alcune sere mi addormentavo con il libro fra le mani.
L’ho cercato in libreria dopo aver visto una presentazione molto positiva, leggendo poi la quarta di copertina che riporto sotto, mi è parso assolutamente meritevole e l’ho acquistato.
LA TRAMA
Sono seriamente in difficoltà a fare una sintesi della trama perché è assai originale e anche complessa. Il protagonista è l’autore. Inizia raccontando di un soggiorno a Barcellona ove si è recato per qualche giorno ospite forzato di un suo ex-compagno-ex fidanzato , tale Sancho Maria in un primo tempo sposato con una donna e divenuto padre di due figli, quindi separato e ora in procinto di sposarsi con Melchior. Il protagonista e Sancho Maria terminata la loro storia sentimentale, sono rimasti amici, tanto che un motivo per cui è venuto a Barcellona è anche quello di fargli il regalo di nozze che consisterebbe in una lavastoviglie . Comunque non rifiuterà di dargli una mano per i preparativi del matrimonio gay e si adopererà a spedire i numerosissimi biglietti di invito ad amici e parenti scrivendo tutti gli indirizzi a mano in bella calligrafia. Alla fine il matrimonio gay non verrà celebrato, ma è un dettaglio trascurabile.
Durante questo soggiorno tenta di rendere vivibile lo scombinato appartamento in cui risiede Sancho Maria con Melchior, va a far la spesa con i soldi propri perché è generoso, cucina pranzetti divini e, quando finalmente riesce ad avere del tempo libero va a sedersi su di una sedia in una rambla e lì si lascerà andare in lunghissime conversazioni con una foglia di platano che sta di fronte.
E parlerà molto: racconterà di sé stesso e delle proprie convinzioni, della propria visione del mondo e della società, di persone, di sentimenti, parlerà praticamente di tutto, persino dell’esistenza dei piemontesi, nonché della Polonia e dei suoi abitanti.
Potrei riassumere il romanzo dicendo che El especialista de Barcelona è l’esternazione di segreti, confessioni, convinzioni di un uomo dotato di grande intelligenza, un uomo diverso che vive leggendosi dentro e leggendo tutto ciò che gli sta intorno.
Ne esce con forza prorompente l’ipocrisia quale emblema della società moderna in cui tutto è basato sull’apparenza e la superficialità.
Prendendo spunti apparentemente insignificanti si addentrerà in descrizioni di personaggi politici ben noti senza nominarli, da banalissimi episodi farà emergere cattiveria, opportunismo, scarsa solidarietà.
Toccherà veramente molti argomenti, compreso Dio e la religione, praticamente nulla verrà trascurato. Parlerà persino di sindromi quali quelle dello psiconano, complessi di chi è troppo alto, di chi è troppo basso, di chi non si sa accettare per quello che è, etc. etc.
A tratti racconta episodi irrorandoli con una buona dose di ironia in cui è impossibile non sorridere e inchinarsi di fronte a tanta “reale fantasia”, altre volte diviene “ pesante” ricorrendo a descrizioni eccessive. In qualche occasione rasenta anche la volgarità che non escludo debba interpretarsi come provocazione.
Alcuni episodi ritengo sia vicissitudini personali dell’autore che come noto è un personaggio assai singolare e non escludo che possa essere ritenuto da taluni “antipatico”, ma che personalmente sono portata a credere trattarsi di una persona retta, per nulla incline a compromessi, avverso all’ipocrisia e indubbiamente colto .
Dentro le pagine del romanzo così si fa descrivere: “. ..come scrittore non valevi un granchè e che ti davi un sacco di arie, però che eri un tipo particolare, simpatico ,arrogante, strafottente, anticlericale, telegenico….” Mah!
L’aletta del libro dice che con questa opera, Aldo Busi ha lanciato a sè stesso la sfida più grande, scrivendo in una lingua di incontrollabile, folleggiante splendore , un romanzo tanto inaspettato quanto necessario.
IMPRESSIONI PERSONALI
Il mio giudizio complessivamente è positivo anche se ripeto, è un libro che ho letto con una certa difficoltà perché non sempre la trama si snoda seguendo un filo logico. Infatti sembra quasi una valanga: pensieri, riflessioni, fatti, constatazioni che scorrono e scorrono senza remore e a volte si passa da argomento all’altro senza un collegamento vero e proprio.
Sicuramente se fosse stato scritto in un altro stile, seguendo una certa logica l’avrei apprezzato di più, ma Aldo Busi scrive così quindi o si riesce ad apprezzarlo nella sua originalità oppure non si legge.
I personaggi presenti sono parecchi, forse tutti un po’ oltre le righe : per esempio o “por ejemplo” come scrive spesso nel suo romanzo, assai intrigante è il vicino/vicina di appartamento di Sancho Maria, tale Hana che il protagonista conoscerà semplicemente per averle chiesto in prestito un flacone di candeggina , occasione che farà nascere fra i due un’ amicizia forse un po’ strana, ma interessante.
L’especialista de Barcelona è semplicemente un buon amico gay, un impenitente idealista che vorrebbe pubblicare un libro.
* Consiglierei questo libro?" - INDECISA poichè ritengo non sia adatto a tutti, conosco persone che non sono riusciti a leggere fino alla fine altri romanzi di Busi.Sicuramente se fosse stato scritto in un altro stile, seguendo una certa logica l’avrei apprezzato di più, ma Aldo Busi scrive così quindi o si riesce ad apprezzarlo nella sua originalità oppure non si legge.
I personaggi presenti sono parecchi, forse tutti un po’ oltre le righe : per esempio o “por ejemplo” come scrive spesso nel suo romanzo, assai intrigante è il vicino/vicina di appartamento di Sancho Maria, tale Hana che il protagonista conoscerà semplicemente per averle chiesto in prestito un flacone di candeggina , occasione che farà nascere fra i due un’ amicizia forse un po’ strana, ma interessante.
L’especialista de Barcelona è semplicemente un buon amico gay, un impenitente idealista che vorrebbe pubblicare un libro.
ALCUNI STRALCI del romanzo
-E ora la mia domanda è sempre la stessa: che senso ha avere il di più se un tuo simile non ha il necessario? Perché, avendo già il superfluo, continui a erodere dal necessario di chi resta vivo già a malapena? Che te ne fai di una reggia se è circondata e sorretta da una valle di lacrime vere, di muta disperazione, di fanghiglia di ogni tipo?
-Solita morale anche qui: il criminale da perseguire non è chi commette i crimini, ma chi li denuncia.
-Perché si ama sempre infinitamente tardi, chi ti ha insegnato contro la tua volontà tutto ciò che in seguito ti è tornato utile come l’aria.
-Nessuno ha il diritto di chiedere niente a nessuno, a parte chiedergli di lavorare.
-( A proposito di donne in televisione che definisce “bestiole da telecamera”)– Come è difficile ricordamene senza disgusto almeno una di quelle primedonne, mai una mezza volta che mi sia venuto in mente in tutti questi anni di apparizioni televisive, di realty da protagonista o di ospite occasionale anche di telegiornali condotti da donne, di pensare “ Come mi piacerebbe rivederla” di una di quelle donne clonate in primedonne coi tre neuroni indispensabili per farle su, botox a parte.
-… se una o uno non ha un’amica o un amico del cuore non è che, malgrado tutta la tua buona volontà, si possa rimediare sui quattro piedi, occorrono anni di liti e di riconciliazioni, di malintesi a tavolino e no, di amanti soffiati all’altra di nascosto e restituiti al legittimo proprietario….
-Passare da una sicura infelicità a una felicità incerta fa paura a tutti .
- Era da quasi un ventennio, un altro Ventennio, che in Italia non si parlava che dei tacchi fuori e dei tacchi dentro le scarpe del premier, io a quelli interni non ci avevo mai creduto e ora dovevo ricredermi: qualcuno , dunque, se ne serviva davvero, a rischio che il suo stesso liquido vitale fluisse al contrario offuscandogli il comprendonio e, cosa avvenuta tramite regolari elezioni politiche, mandando a gambe all’aria un’intera nazione, corrompendone nel midollo ogni giuntura sociale, fino a abbassarla a sé e alla propria pochezza politica, civile, sessuale, economica: umana infine
- Alla gente piacciono gli stampini, non vuole altro, guai a metterle davanti qualcosa di sconosciuto, degli occhi soli e una lingua muta…..
- Io ho letto tutti i libri che potevano essermi contrari e che mi potevano mettere in difficoltà rispetto a quanto avevo acquisito e credevo; gli altri, quelli che pretendevano di allisciarmi nelle mie certezze e pigrizie e compiacimenti, li ho sempre chiusi subito con uno sbadiglio.
-Perché se Dio toglie i peccati del mondo, non commetterli sarebbe farGli il torto estremo, sarebbe un delitto di lesissima maestà. Lui potrebbe dire, tanto irato. “ E io che diavolo ci sto a fare qui se mi togliete il potere di perdonarvi?”
Inesattezza
Infine a pagina 245 ho rilevato una inesattezza. Senza entrare nel contesto del discorso Aldo Busi ad un certo punto scrive “ Chiesa Lonja de la Seda di Valencia”. Poiché a febbraio ho visitato il luogo nominato, a me non risulta si tratti di una chiesa bensì di un edificio stupendo , patrimonio dell’umanità , la cui costruzione risale al 1469 e doveva rappresentare la prosperità commerciale della città . Qui avvenivano le contrattazioni della seta ed è conosciuto come Il mercato della seta di Valencia.
Marzo 2013 - Yvonne Pelizzari
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