Un libro dal titolo così semplice , così poco intrigante come DIECI DONNE con la copertina raffigurante un appendiabiti a più bracci carico di indumenti colorati, certamente non l’avrei acquistato se non avessi già letto e apprezzato altre opere di Marcela Serrano e ora devo ammettere che tale superficialità mi avrebbe privata di una lettura encomiabile.
Quindi, mi devo ricredere: il titolo non è tutto, può anche essere poco intrigante perchè ciò che conta in un libro è il contenuto delle pagine interne e per conoscerlo e apprezzarlo/ eventualmente criticarlo, rimane un’unica, insostituibile modalità: LEGGERLO.
DIECI DONNE è il nuovo romanzo di Marcela Serrano presentato alla Fiera del Libro di Mantova 2011 e la fascetta rossa di cui è corredato, oltre all’immagine dell’autrice, riporta una frase scritta dalla medesima , assai significativa:
Impressioni personali
“ Ascoltare storie regala molte vite , raccontarle attenua la solitudine”.
Forse l’architettura ricorda un pochino L’ALBERGO DELLE DONNE TRISTI, ma essendo innegabile che l’universo femminile è talmente complesso e ogni donna è unica , non vi è nulla di “già letto”.
La Serrano conferma una spiccata sensibilità nell’analisi dei sentimenti e riesce ad addentrarsi nei meandri più profondi dell’anima.
Non si tratta di un libro impegnato che richiede massima attenzione e concentrazione poiché la lettura scorre armoniosamente, ma non è assolutamente da considerare una lettura ammazza-tempo.
Contiene delle profonde verità, moltissimi concetti da cui prendere spunto per osservare ciò che ci circonda e riflettere. Il materiale che l’autrice mette a disposizione è ragguardevole.
Personalmente, in una storia specifica, ho riscontrato molte similitudini con il mio modo di vivere, ho trovato espressioni e pensieri che condivido totalmente e ciò mi ha notevolmente gratificata perché a volte nella realtà quotidiana mi scontro con stereotipi e pregiudizi che ritengo debbano essere assolutamente abbattuti e ciò può avvenire unicamente per opera di noi donne perché se è vero che :
“ Dio ha dotato la gente di un po’ di elasticità e se la sono accaparrata le donne. Per gli uomini non ne è rimasta e quindi non cambiano”La Serrano conferma una spiccata sensibilità nell’analisi dei sentimenti e riesce ad addentrarsi nei meandri più profondi dell’anima.
Non si tratta di un libro impegnato che richiede massima attenzione e concentrazione poiché la lettura scorre armoniosamente, ma non è assolutamente da considerare una lettura ammazza-tempo.
Contiene delle profonde verità, moltissimi concetti da cui prendere spunto per osservare ciò che ci circonda e riflettere. Il materiale che l’autrice mette a disposizione è ragguardevole.
Personalmente, in una storia specifica, ho riscontrato molte similitudini con il mio modo di vivere, ho trovato espressioni e pensieri che condivido totalmente e ciò mi ha notevolmente gratificata perché a volte nella realtà quotidiana mi scontro con stereotipi e pregiudizi che ritengo debbano essere assolutamente abbattuti e ciò può avvenire unicamente per opera di noi donne perché se è vero che :
Siamo noi che dobbiamo fare ancora un po’ di strada.
Gli argomenti affrontati sono rilevanti e certamente è un libro adatto anche a un pubblico maschile perché io penso che se uomini e donne imparassero a conoscersi nel profondo dell’anima godrebbero del beneficio di meglio comunicare e maggiormente comprendersi.
“ Quando adesso, al parco, vedo un giovane papà con un bebè in braccio, che gli da la pappa in orario d’ufficio, sorrido, e vorrei sussurrare al’orecchio di sua moglie : dimmi donna fortunata, lo sai perché puoi andare a una riunione mentre tuo marito bada al bambino?
Lo devi a tutte le donne che hanno lottato per te, a tua madre che un 8 marzo la polizia ha picchiato per strada, a tua nonna che ha sostenuto le suffragette, alle operaie americane che si sono rifiutate di lavorare in piedi nelle fabbriche, a Simone de Beauvoir…….”
TRAMALo devi a tutte le donne che hanno lottato per te, a tua madre che un 8 marzo la polizia ha picchiato per strada, a tua nonna che ha sostenuto le suffragette, alle operaie americane che si sono rifiutate di lavorare in piedi nelle fabbriche, a Simone de Beauvoir…….”
Nessuna trama bensì dieci storie o meglio ancora “storie di dieci anime”.
Protagoniste 10 donne e più precisamente 9 donne si confessano, raccontano la loro vita a Natasha , professione psicoterapeuta a pagamento per chi può permetterselo e gratuitamente per coloro che non dispongono di mezzi sufficienti per usufruire della terapia.
Tutte le storie sono considerevoli, alcune particolarmente avvincenti, attuali e l’ambiente cileno di riferimento è del tutto ininfluente se non per evidenziare in qualche racconto sporadiche vicissitudine politiche del paese.Protagoniste 10 donne e più precisamente 9 donne si confessano, raccontano la loro vita a Natasha , professione psicoterapeuta a pagamento per chi può permetterselo e gratuitamente per coloro che non dispongono di mezzi sufficienti per usufruire della terapia.
Donne provenienti da vari ambienti, diverse in professioni, esistenze, età, inclinazioni.
In comune hanno soltanto l’incontro settimanale con la psicoterapeuta Natasha che avremo occasione di conoscere solo nelle ultime pagine da una descrizione sommaria fornita dalla sua assistente.
- Lupe 19 anni, lesbica alla ricerca della propria entità.
Grazie a Dio la scienza oramai ha chiarito che non si è omosessuali per scelta: omosessuali si nasce.,
- Luisa, vedova di un desaparecido (fatto sparire per ragioni politiche): Carlos unico amore della sua vita, lo attende invano per 30 anni
- Andrea la giornalista all’apice del successo , bisognosa di ricollegarsi con sé stessa, si rifugia nel deserto di Atacama, il deserto più arido del pianeta , dove quei fiori rosso sangue sbocciano soltanto un giorno all’anno come ci ha raccontato Sepulveda nel Le Rose di Atacama
- Simona che ha 61 anni, ha studiato psicologia all’Universidad Catolica, di sinistra , ha lottato per i diritti della donna e il rispetto della differenza, ha ricevuto la dose d’amore che le spettava su questa terra e non ne cerca altro, ogni mattina legge 2 quotidiani, preferisce la solitudine anziché lasciarsi invischiare in conversazioni insulse, è insofferente nei confronti della mancanza di apertura mentale, ha due figlie e ha la ferma convinzione che:
“ Una coppia è composta da due persone indipendenti, non un unico agglomerato, Dio santo!”
Poi c’è Layla, araba, nata lo stesso giorno in cui i Beatles tenevano il loro ultimo concerto a Londra.
Alcolizzata. “Il tuo corpo è la tua storia perché tutto si racchiude lì dentro”.
- Ana Rosa 31 anni orfana vive in una villetta a schiera con un frattelo minore
E poi : Francisca – Manè – Juana
L'AUTRICEGrazie a Dio la scienza oramai ha chiarito che non si è omosessuali per scelta: omosessuali si nasce.,
- Luisa, vedova di un desaparecido (fatto sparire per ragioni politiche): Carlos unico amore della sua vita, lo attende invano per 30 anni
- Andrea la giornalista all’apice del successo , bisognosa di ricollegarsi con sé stessa, si rifugia nel deserto di Atacama, il deserto più arido del pianeta , dove quei fiori rosso sangue sbocciano soltanto un giorno all’anno come ci ha raccontato Sepulveda nel Le Rose di Atacama
- Simona che ha 61 anni, ha studiato psicologia all’Universidad Catolica, di sinistra , ha lottato per i diritti della donna e il rispetto della differenza, ha ricevuto la dose d’amore che le spettava su questa terra e non ne cerca altro, ogni mattina legge 2 quotidiani, preferisce la solitudine anziché lasciarsi invischiare in conversazioni insulse, è insofferente nei confronti della mancanza di apertura mentale, ha due figlie e ha la ferma convinzione che:
“ Una coppia è composta da due persone indipendenti, non un unico agglomerato, Dio santo!”
Poi c’è Layla, araba, nata lo stesso giorno in cui i Beatles tenevano il loro ultimo concerto a Londra.
Alcolizzata. “Il tuo corpo è la tua storia perché tutto si racchiude lì dentro”.
- Ana Rosa 31 anni orfana vive in una villetta a schiera con un frattelo minore
E poi : Francisca – Manè – Juana
MARCELA SERRANO, nata a Santiago del Cile nel 1951 è una scrittrice di successo che ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti a livello internazionale .
Fra le sue opere :
Noi che ci vogliamo così bene - l premio Cotè des Femmes nel 1996 in Francia
Il tempo di Blanca
L’albergo delle donne tristi
Antigua, vita mia
Nostra Signora della Solitudine
Fra le sue opere :
Noi che ci vogliamo così bene - l premio Cotè des Femmes nel 1996 in Francia
Il tempo di Blanca
L’albergo delle donne tristi
Antigua, vita mia
Nostra Signora della Solitudine
ASSAGGI - PENSIERI
- A volte penso che la nostra storia personale faccia sempre parte della storia di altre.
- Non sono sola quando sono da sola
“L’angoscia più grande…..sentire come certe donne, pur di trovarsi un uomo, ridimensionano le proprie aspettative: con il passare degli anni riducono le loro pretese e si accontentano di individui che da giovani non avrebbero nemmeno degnato di uno sguardo.Così vedo delle donne meravigliose con degli emeriti imbecilli, tutti felici e contenti”.
-Ho paura che con gli anni si smetta di amare le persone. In gioventù, parte dell’essere giovane consiste nello spandere affetto, mettendosi in gioco al cento per cento, moltiplicarlo all’infinito. Lo si distribuisce a destra e a manca, con innocenza e generosità non selettiva.
Man mano che passano gli anni, invece, cominciamo a sintonizzarci in modo più raffinato e di conseguenza scartiamo…..
Le persone sono più sciocche di quel che sembrano, più sgradevoli, alcune più prepotenti, altre più invidiose, la lealtà non è mai completa.
EPILOGOMan mano che passano gli anni, invece, cominciamo a sintonizzarci in modo più raffinato e di conseguenza scartiamo…..
Le persone sono più sciocche di quel che sembrano, più sgradevoli, alcune più prepotenti, altre più invidiose, la lealtà non è mai completa.
Il valore degli esseri umani sta nella loro capacità di separarsi dagli altri, di essere indipendenti, di appartenere a sè stessi e non al branco
Ovviamente non è possibile stralciare tutto quanto lo meriterebbe, quindi sperando di essere riuscita a rendere l’idea del contesto in generale, mi limito a consigliarne la lettura e assegnare 3 stelle, ma forse si potrebbe anche arrivare a 4 .
ottobre 2011- Y.P.
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