sabato 10 febbraio 2018

ANNA KARENINA - Leone Tolstoi

Non potrei vivere senza la compagnia dei libri, ne devo sempre avere qualcuno con me anche se a volte durante la giornata non ho il tempo materiale per aprirlo. Inoltre i libri mi piace possederli perciò non frequento le biblioteche bensì le librerie. Ovviamente ho sempre una lunga lista di libri da leggere per cui quando entro in libreria difficilmente esco senza averne acquistato qualcuno, ma non è detto che l’ultimo acquisto venga legga subito. Di solito quando arrivo a casa lo ripongo in libreria nel comparto “ Da leggere “, in attesa che lui mi chiami.


locandina di una trasposizione cinematografica ( una fra le molte)
Ebbene alcuni giorni fa è stato il turno di ANNA KARENINA acquistato parecchi anni addietro quando circolava ancora la lira, tanto che non sono in grado di indicare il prezzo.
Chissà come mai è rimasto lì così tanto tempo! Più di 15 anni!
Forse perché avendo visto trasposizioni cinematografiche e televisive non mi attirava più di tanto.
Comunque tralasciando inutili divagazioni, qualche settimana fa l’ho visto con le pagine leggermente ingiallite e la copertina in pelle rosso scuro, l’ho preso fra le mani e l’ho letto. Lettura scorrevole, terminato in pochi giorni, ora sono qui a tentare di esprimere la mia opinione nella piena consapevolezza che recensire un romanzo così importante , da alcuni definito “ immenso” per le numerose tematiche affrontate, non è del tutto facile.
CHI L'HA SCRITTO
Niente meno che LEONE TOLSTOI . E chi non conosce Leone Tolstoi?
Nato da una famiglia nobile nel 1828 e morto nel 1910 è annoverato fra gli scrittori , filosofi, esegeti, drammaturghi, pedagogisti e infine attivista sociale russo.
A soli due anni perse la madre e qualche anno dopo morì anche il padre, forse avvelenato dai suoi servitori. Lev rimasto orfano fu accudito da alcune zie molto religiose e da due precettori.
Ebbe una giovinezza molto travagliata, si iscrisse all’università di Kazan ma senza grande successo tanto che non riuscì neppure a laurearsi. Leggeva comunque moltissimo prediligendo scrittori filosofi e moralisti rimanendo affascinato in particolare da Rousseau.
Non mi dilungo sulla vita di Tolstoi, troppo intensa, troppo interessante, indubbiamente una vita da cui si ha molto da apprendere e che merita di essere conosciuta, ma in questo contesto mi limito a riprendere una sintesi significativa che è stata scritta da Mahatma Gandhi:
“La sua vita fu una lotta costante, una serie ininterrotta di sforzi per cercare la verità e metterla in pratica quando l'aveva trovata. … Fu il più grande apostolo della NON VIOLENZA che l'epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della non-violenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito. ... La vera ahimsa dovrebbe significare libertà assoluta dalla cattiva volontà, dall'ira, dall'odio, e un sovrabbondante amore per tutto. La vita di Tolstoj, con il suo amore grande come l'oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ahimsa.”
All’età di 34 anni sposò Sofia Andreevna più giovane di lui di ben 16 anni; figlia di una sua amica d’infanzia e di un medico , dal matrimonio nacquero 13 figli, 5 dei quali morirono presto.
Il romanzo ANNA KARENINA insieme a GUERRA e PACE lo resero celebre, ma scrisse anche altre numerose opere aventi come oggetto l’introspezione.
Alcuni titoli: RESURREZIONE – LA RADICE DEL MALE- LA FELICITA’ DOMESTICA
IL MIO LIBRO
Anna Karenina romanzo / Leone Tolstoi
traduzione di Franca Invernizzi e Buby Petrovitch.
Editrice Lucchi Milano- Anno 1975.
Traduzione non ottimale, contiene qualche errore.
Non vi è nessuna prefazione o nota introduttiva
Inizia a pagina 5 con il capitolo 1 della PARTE PRIMA del ROMANZO
e finisce a pagine 256 senza INDICE.
TRAMA semplice di Anna Karenina
La protagonista è ANNA KARENINA, colei che da il titolo al romanzo: una donna inadeguata al tempo in cui ha vissuto, infelicemente sposata ad Alessio Karenin, un ufficiale governativo assai poco simpatico e dal quale ha avuto un figlio Sergio.
Anna conosce casualmente il conte Vronsky , ufficiale dell’esercito ed immediatamente si scatena fra i due una grande attrazione che sfocia in una relazione. Lei diviene adultera, abbandona il marito che la costringe a rinunciare al figlio e va a vivere con Vronsky, in perenne conflitto con sé stessa.
Nel contempo che si narrano le vicissitudini di Anna, Alessio e Vronsky, si celebra il matrimonio di altri due giovani: Kitty e Levine. Kitty inizialmente sembrava dovesse andare sposa a Vronsky , se questi non avesse conosciuto Anna. Levin invece è molto innamorato di Kitty, ma nel momento in cui lui le dichiara sentimenti e intenzioni lei declina. Levin ovviamente soffre molto per il rifiuto, ma quando muta la situazione e corona il suo sogno d’amore , la disperazione si trasforma in grande felicità.
Anna e Kitty due donne molto diverse che vivono due storie d’amore assolutamente differenti.
Anna e Vrosky un storia tumultuosa, mal vista dalla società che finisce in tragedia mentre la storia di Kitty e Levin sembra quasi perfetta.
BREVE ANALISI
Ovviamente se ANNA KARENINA fosse solo quanto ho scritto nella trama semplice sarebbe un romanzo da quattro soldi mentre invece è un capolavoro del realismo da cui sono stati tratti numerosi film , l’ultimo per la regia di Joe Wright in uscita in Italia nel 2013 , oltre ai molteplici adattamenti per la televisione.
I personaggi sono parecchi: Anna Karenina, Dolly, Alessio Karenin, Oblonsky, Conte Vronsky, Contessa Lydia, Contessa Vronskaya, Levin, Principessa Myakaya e tutti descritti in maniera eccellente, tanto che alla fine del romanzo sembra di averli realmente incontrati.
Anna Karenina fu pubblicato in Russia nel 1877 e non incontrò il favore della critica che lo definì un romanzo leggero e frivolo dell’alta società, ad eccezione di Dostoevsky che invece lo indicò come la più grande opera d’arte senza eguali, di quel periodo.
A dimostrazione che non è sufficiente leggere, ma è necessario comprendere, in quel caso la critica lesse e non comprese nulla.
Suddiviso in 8 parti l’autore ha costruito il romanzo sull’analisi delle caratteristiche dei protagonisti descrivendo minuziosamente gli stati d’animo degli stessi e mettendo in risalto l’ ipocrisia e la decadenza dell’alta società russa alla fine del XIX secolo. Nella figura di Levin è verosimile che l’autore rappresenti se stesso mentre nella descrizione di alcune figure femminili, ho letto che probabilmente si è ispirato alla personalità della moglie, la quale lo ha aiutato a sviluppare la trama e la composizione.
Anna Karenina comunque non è solo un romanzo che parla d’amore e di sentimenti, bensì tratta molte tematiche importanti quali religione, morte, politica, e altro. Tematiche adeguatamente approfondite.
La protagonista come già detto è Anna : donna intelligente, bella, impegnata intellettualmente leggeva molti libri e scriveva, sposata con un funzionario piuttosto arrogante , si è autodistrutta, ma la responsabilità della sua distruzione , Tolstoi sembra farla ricadere sulla società poiché innamorandosi del Conte Vronsky è divenuta un’adultera e quindi giudicata e isolata dagli stessi amici che prima la tenevano in grande considerazione.
Dal mio punto di vista, considerando che eravamo alla fine del 1800, penso che Anna ha tentato di voltare le spalle ad un condizione che la opprimeva, ma non è stata in grado di andare fino in fondo e vivere la sua storia, la sua vita. Non mi sento di giudicarla. I sensi di colpa, la sofferenza per la lontananza del figlio l’hanno portata a far uso quasi quotidiano di morfina in cerca di sollievo, con conseguente perdita di nitidezza nei ragionamenti. Inoltre, la gelosia eccessiva nei confronti di Vronsky che non a fatto altro che minare il rapporto, ha contribuito alla rovina fino ad indurla al suicidio.
Emblema di grande ipocrisia invece è il marito di Anna che venuto a conoscenza del tradimento e avendone avuto conferma dalla moglie stessa che in occasione di un piccolo incidente a cavallo accorso all’amante esterna con foga i propri sentimenti informandolo pure che è incinta, lui chiede di comportarsi pubblicamente come se nulla fosse accaduto.
Comunque a proposito di Anna e il marito riprendo questo stralcio poiché secondo me è molto significativo.
Il contesto è il seguente: Anna e Vronsky si sono appena conosciuti sul treno e arrivati alla stazione di Pietroburgo c’è il marito di lei ad attenderla.
“…….. Vronsky non ignorava che Anna avesse un marito, ma non vi aveva mai creduto fino al momento in cui non scorse la sua testa, le sue spalle, le sue gambe nei pantaloni neri, e lo vide avvicinarsi tranquillamente alla moglie e prenderle la mano con la sicurezza di un uomo che ne ha il diritto. L’atto di Alessio colpì stranamente Vronsky. Egli non riconosceva ad alcun altro, fuorchè a sé, il diritto di amare Anna…………… e con la perspicacia dell’amore, colse perfettamente la sfumatura di contrarietà con la quale Anna accolse il marito. - No, ella non l’ama e non può amarlo- decretò l’ufficiale a sé stesso”.

Il romanzo nel complesso rende molto evidente lo scorrere della vita a quel tempo e quanto fosse importante per una donna trovare un marito. Le giovani donne partecipavano alle feste per farsi ammirare e le mamme provvedevano ad organizzare le feste e gli inviti per procurare ammiratori alle figlie, tenendo ovviamente in considerazione potere, ricchezza, posizione sociale.
Comunque letto ai giorni nostri risulta interessante per quanto concerne l’analisi delle situazioni ,dei sentimenti, delle personalità dei protagonisti, che inducono alla riflessione, mentre i fatti sono del tutto trascurabili poiché sono storie di tutti i giorni: innamoramenti o passioni, tradimenti, figli che diventano vittime di lotte fra genitori, pettegolezzi, e altro.
Certamente in tempi moderni la società è cambiata ( dico: cambiata e non migliorata ) e le donne non si suicidano per sensi di colpa, tutt’al più sono vittime di uomini prepotenti che si arrogano il diritto di doverle possedere per sempre in funzione di una firma posta su un documento che ha sancito un rito definito matrimonio e che a tutti gli effetti è un contratto. Conseguentemente i contratti si possono sciogliere, magari pagando le penali. Ma questo è un altro argomento.
Il personaggio per il quale ho provato stima e simpatia è Levin : un uomo di campagna, molto buono d’animo ( quello in cui dovrebbe identificarsi Leone Tolstoi) e per rendere l’idea faccio riferimento all’episodio in cui Kitty lo rifiuta prediligendo Vronsky ( scelta inutile).
Levin, pur disperato per il rifiuto, conclude che in fondo era del tutto logico quel rifiuto perché l’altro pretendente era sicuramente migliore di lui, con tanti pregi e zero difetti. 
Nella realtà le cose stavano in modo diverso: Vronsky affascinante e brillante aveva accennato ad un minimo interesse verso Kitty , ma poi conoscendo Anna i suoi sentimenti presero un’unica direzione. Kitty si era semplicemente illusa e soffrì alla sparizione del conte facendo seguito con un periodo di depressione che si concluse però con un nuovo e definitivo riavvicinamento verso Levin. Tradotto terra a terra si direbbe che Levin è stata “la riserva”. Sto ironizzando……
Lo stile letterario è forse superato, ma è certamente ben scritto e c’è da tenere conto che il volume in mio possesso dovrebbe essere stato stampato nel 1975 e trattandosi di una traduzione dal russo, non tutti i vocaboli utilizzati potrebbero corrispondere a quelli desiderati dallo scrittore.
Comunque non vi è dubbio che anche se lo stile letterario utilizzato per la traduzione non è moderno, è di gran lunga migliore al linguaggio a cui fanno uso quotidiano alcuni nostri politici che vorrebbero pretendere di rappresentare gli italiani e non provano il minimo imbarazzo a sproloquiare utilizzando vocaboli non consoni all’occasione.
Nel complesso il mio giudizio è assolutamente positivo, sicuramente da leggere, come sarebbero da leggere numerosi altri romanzi classici .
(Opinione PUBBLICATA IN ciao.it - ottobre 2012 - Y.P.)

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