Frida Kahlo – La donna e l’artista, selvaggia, visionaria e seducente
Biografia scritta da RAUDA JAMIS, archeologa e psicologa di origini messicano-cubane, cresciuta in Francia, dove ha compiuto studi d’arte .
Ho letto questa biografia in tempi brevissimi nonostante le 263 pagine stampate fitte fitte anche perché avendo in programma di andare a visitare la retrospettiva in corso al Mudec “ Frida, oltre il mito”, desideravo avere il maggior numero di informazioni.
Ritengo offra una visione assai dettagliata della vita travagliata dell’artista e la forza caratteriale, la necessità di dipingere scaturita in parte dalle vicissitudini dolorose.
Indubbiamente gli studi psicologici dell’autrice contribuiscono a fornire al lettore gli elementi utili a rendere palpabili i sentimenti di Frida .
Biografia che in realtà è un romanzo avvincente.
Le pagine iniziali sono dedicate alla presentazione dei genitori.
Il padre, Guillermo Kahlo a 19 anni lasciava la Germania e la troppo tranquilla Baden- Baden per andare a stabilirsi in Messico, luogo che egli percepiva come magico, liberatorio, colorato.
In Messico incontrava Matilde Calderon y Gonzales, di origine spagnola e la sposava.
Indubbiamente gli studi psicologici dell’autrice contribuiscono a fornire al lettore gli elementi utili a rendere palpabili i sentimenti di Frida .
Biografia che in realtà è un romanzo avvincente.
Le pagine iniziali sono dedicate alla presentazione dei genitori.
Il padre, Guillermo Kahlo a 19 anni lasciava la Germania e la troppo tranquilla Baden- Baden per andare a stabilirsi in Messico, luogo che egli percepiva come magico, liberatorio, colorato.
In Messico incontrava Matilde Calderon y Gonzales, di origine spagnola e la sposava.
Frida descrive così i genitori:
“Mio padre Guillermo Kahlo, era molto interessante, i suoi gesti, la sua andatura erano alquanto eleganti. Era tranquillo, lavoratore , coraggioso…”
Matilde. “ Era una donna piccola, bruna, aveva bellissimi occhi e una bocca molto sottile. Somigliava a una campanella di Oaxaca, un fiore tipico del luogo dove era nata. Quando andava al mercato, si stringeva con grazia la cinta e portava con civetteria il paniere. Moloto simpatica, attiva, intelligente. Non sapeva né leggere né scrivere; sapeva solo contare i soldi”.
“Mio padre Guillermo Kahlo, era molto interessante, i suoi gesti, la sua andatura erano alquanto eleganti. Era tranquillo, lavoratore , coraggioso…”
Matilde. “ Era una donna piccola, bruna, aveva bellissimi occhi e una bocca molto sottile. Somigliava a una campanella di Oaxaca, un fiore tipico del luogo dove era nata. Quando andava al mercato, si stringeva con grazia la cinta e portava con civetteria il paniere. Moloto simpatica, attiva, intelligente. Non sapeva né leggere né scrivere; sapeva solo contare i soldi”.
Magdalena Carmen Frida Kalho nasce terzogenita il 6 luglio 1907 nella casa azzurra di Coyoacan.
Tutto si svolge nella normalità e la bimba gode di ottima salute.
Il nome Frida fortemente voluto dal padre, è stato preceduto da Magdalena Carmen poiché il parroco disse che il nome “Frida” non era presente nel calendario dei santi.
Tutto si svolge nella normalità e la bimba gode di ottima salute.
Il nome Frida fortemente voluto dal padre, è stato preceduto da Magdalena Carmen poiché il parroco disse che il nome “Frida” non era presente nel calendario dei santi.
Sarà una ragazzina vivace e birichina e fra padre e figlia si instaurerà immediatamente un legame molto forte: lui si convince presto che quella figlia è diversa dagli altri figli ed è dotata di una intelligenza molto brillante.
Sintetizzando la figlia speciale di Guillermo e Matilde avrà una vita molto travagliata e seppure molto intensa, sempre dominata dal dolore.
Dapprima un attacco di poliomielite la renderà zoppa e poi a 17 anni ritornando da scuola in bus, un terribile incidente la devasterà fisicamente, costringendola a subire numerosi interventi alla spina dorsale senza mai arrivare ad una guarigione bensì costringendola a lunghi periodi di immobilità.
Dapprima un attacco di poliomielite la renderà zoppa e poi a 17 anni ritornando da scuola in bus, un terribile incidente la devasterà fisicamente, costringendola a subire numerosi interventi alla spina dorsale senza mai arrivare ad una guarigione bensì costringendola a lunghi periodi di immobilità.
Ed è stato proprio nel mezzo del dolore che con forza prorompente è sgorgata la necessità di dipingere: una esigenza che l’ha accompagnata fino agli ultimi giorni della sua vita.
Giovanissima aveva avuto modo di osservare l’allora già illustre artista messicano Diego Rivera, mentre dipingeva un murales e immediatamente ne era rimasta attratta tanto dal confidare all’amica di scuola che lei avrebbe avuto un figlio da quell’uomo che neppure conosceva.
Diego e Frida s’incontrarono, si sposarono, lei rimase incinta tre volte e per tre volte perse il bambino soffrendo pene terribili. ( Lei un bambino lo desiderava fortemente, ma durante l’incidente aveva fratturato il bacino, per cui le gravidanze non le ha mai portate a termine.)
Si lasciarono, divorziarono senza mai lasciarsi definitivamente.
Lui ancora le propose di sposarlo e lei accetto per la seconda volta.
Si lasciarono, divorziarono senza mai lasciarsi definitivamente.
Lui ancora le propose di sposarlo e lei accetto per la seconda volta.
Un sentimento, una storia razionalmente incomprensibile, in quanto lui, pur sostenendo che il vero amore era solo FRIDA non perdeva occasione di intrattenere relazioni con altre, compresa Cristina, sorella di Frida.
Anche Frida si concedeva i suoi innamoramenti, ma pure sempre affermando che il vero amore era solo e soltanto Diego Rivera, tanto da dipingere un suo autoritratto con il volto di Diego sulla fronte.
Anche Frida si concedeva i suoi innamoramenti, ma pure sempre affermando che il vero amore era solo e soltanto Diego Rivera, tanto da dipingere un suo autoritratto con il volto di Diego sulla fronte.
Comunque al di la dei diversi punti di vista, quello fra Frida e Diego è stato un legame molto forte, forse anche merito del fatto che entrambi condividevano le stesse passioni, gli stessi ideali, probabilmente erano intellettualmente affini .
Lui era convinto che lei fosse dotata di grande talento, artisticamente la stimava moltissimo e si adoperava per metterla in luce in quegli ambienti in cui lui avendo venti anni di più lei ,era già ben noto.
Pare che Rivera conversando con Picasso disse che loro anche se si fossero impegnati, mai sarebbero riusciti a dipingere come dipingeva Frida.
Lui era convinto che lei fosse dotata di grande talento, artisticamente la stimava moltissimo e si adoperava per metterla in luce in quegli ambienti in cui lui avendo venti anni di più lei ,era già ben noto.
Pare che Rivera conversando con Picasso disse che loro anche se si fossero impegnati, mai sarebbero riusciti a dipingere come dipingeva Frida.
Entrambi politicamente impegnati, iscritti al partito comunista messicano, lottavano per il MESSICO libero.
“ Devo lottare con tutte le mie forze affinché il poco di positivo che la mia salute mi permette ancora di fare sia indirizzato ad aiutare la rivoluzione. La unica ragione reale per vivere” F.K.
“ Devo lottare con tutte le mie forze affinché il poco di positivo che la mia salute mi permette ancora di fare sia indirizzato ad aiutare la rivoluzione. La unica ragione reale per vivere” F.K.
La produzione artistica di Frida Kalho la si può ammirare fino al 3 giugno al Mudec ed è composta da un elevato numero di autoritratti attraverso i quali sono evidentissimi i suoi sentimenti, i suoi dolori. Dai suoi quadri , tutta la sua vita.
“C’è sangue nella mia pittura, c’è la morte, ci sono io, la donna ferita? Si”.
“C’è sangue nella mia pittura, c’è la morte, ci sono io, la donna ferita? Si”.
Da alcuni dipinti si percepisce lo strazio dell’anima in particolare quelli realizzati dopo gli aborti, - “ la mia anima intrisa di lacrime “ .
Osservando l’arte di Frida Kahlo diviene reale la violenza che la vita ha inflitto a questa artista che a lungo poco adeguatamente valutata e recentemente riscoperta dalla critica è ora considerata una fra le più grandi pittrici contemporanee.
Osservando l’arte di Frida Kahlo diviene reale la violenza che la vita ha inflitto a questa artista che a lungo poco adeguatamente valutata e recentemente riscoperta dalla critica è ora considerata una fra le più grandi pittrici contemporanee.
Frida Kahlo muore il 14 luglio 1954.
STRALCI
- Io dico che murare viva la propria sofferenza è rischiare di lasciarsi divorare da lei, dall'interno, e attraverso vie oscure e insensate. Che la forza di ciò che non si esprime è implosiva, devastante, autodistruttrice. Che esprimere, è cominciare a liberarsi.
- Il fatto è che vorremmo avere di noi un' immagine idealizzata, continuamente idealizzata. Vorremmo essere dèi. Ma non lo siamo! Siamo proprio quel miscuglio di carne e sangue. Niente di più? Siamo questa meraviglia. Uno straordinario corpo in cui si imprimono tutte le ferite, ma in cui solo quelle morali ci sembrano degne d'interesse, magnificate perchè sondabili, immaginabili, ma impalpabili. Sublimiamo quello che non è percettibile a occhio nudo. Vorremmo tanto essere dèi, essere in ciò che non conosciamo, quindi immortali.
- Io dico che murare viva la propria sofferenza è rischiare di lasciarsi divorare da lei, dall'interno, e attraverso vie oscure e insensate. Che la forza di ciò che non si esprime è implosiva, devastante, autodistruttrice. Che esprimere, è cominciare a liberarsi.
- Il fatto è che vorremmo avere di noi un' immagine idealizzata, continuamente idealizzata. Vorremmo essere dèi. Ma non lo siamo! Siamo proprio quel miscuglio di carne e sangue. Niente di più? Siamo questa meraviglia. Uno straordinario corpo in cui si imprimono tutte le ferite, ma in cui solo quelle morali ci sembrano degne d'interesse, magnificate perchè sondabili, immaginabili, ma impalpabili. Sublimiamo quello che non è percettibile a occhio nudo. Vorremmo tanto essere dèi, essere in ciò che non conosciamo, quindi immortali.
(Il mio libro Frida Kahlo- 15ma ristampa Saggistica TEA- sett. 2017)
Febbraio 2018- Y.P.
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