STRA e VILLA PISANI - Riviera del Brenta
Villa Pisani a STRA |
Chi legge i miei appunti di
viaggio non può non accorgersi che oltre a
qualche informazione turistica e
geografica d’obbligo che consente di identificare
il luogo di cui parlo, mi aggrada raccontare impressioni
e sensazioni che il luogo stesso mi trasmette.
Io penso che ogni luogo, ogni
città, ogni borgo ha il suo volto , la
sua personalità e una
sua propria unicità e al turista
attento e sensibile può succedere che la bellezza di una strada apparentemente banale lo possa stordire come un piccolo
scorcio lo possa sorprendere.
Ieri, 3 novembre, ero a Stra e a Villa Pisani
e come ampiamente divulgato
da giornali e televisioni, è noto che il Veneto in questi giorni è devastato dalle alluvioni
causate dalle abbandonati piogge. Stra e
Villa Pisani fortunatamente non
sono state coinvolte pesantemente anche
se il Brenta ed il Naviglio del Brenta
si presentano notevolmente ingrossati, con il livello delle acque che quasi rasenta gli argini . Ciò che mi ha maggiormente turbata è stata la
colorazione delle acque: enormi masse torbide
dal colore indefinibile sulle quali galleggiavano foglie e detriti vari.
Acque che scorrevano apparentemente lente e tranquille ma nel contempo emanavano un “ non- so- che” di minaccioso, inquietante. Io guardavo,
osservavo, le ascoltavo e le temevo. La forza delle acque : a momenti non
visibile ma di cui ne è facilmente intuibile la
potenza. Inoltre
il vedere chiome di alberi e arbusti che
fuoriescono dalle acque quasi fossero privi di tronchi , non lascia
indifferenti.( Immagine conseguente
all’innalzamento del livello delle acque stesse).
Informazioni generali
STRA, dal latino strata= come
strada lastricata, si trova in Veneto,
provincia di Venezia , Riviera del Brenta.
STRA fu
il teatro di un evento storico che noi italiani “forse” dovremmo
maledire, ma nel momento in cui si verificato
la storia scrive che si è trattato di UN GRANDE EVENTO.
Era il 14 giugno 1934 e a STRA
nel maestoso scenario paesaggistico, in una stanza dell’imponente Villa Pisani,
Adolf Hitler e Benito Mussolini
s’incontravano per la prima volta: un incontro di circa due ore avente per
oggetto l’analisi della situazione austriaca.
STRA, circa 7300 abitanti, divenuto territorio
appartenente a Venezia nel XVI secolo,
deve la sua importanza all’industria calzaturiera che esporta volumi
consistenti e alla posizione geografica che a suo tempo la fece collocare ( insieme ad altri comuni sul Brenta) fra le
zone idonee per gli investimenti
fondiari dei nobili della Serenissima che stavano mutando le loro abitudini di
vita ed alle fatiche dei viaggi via mare
preferirono la sicurezza della rendita e delle delizie della vita in villa.
Sulla Riviera del Brenta , un po’
ovunque vennero edificate sontuose ville
e palazzi : luoghi di riposo e svago
lontano dal peso delle cariche pubbliche e della vita politica.
Le giornate trascorrevano
fra il galoppo e la caccia mentre le
notti venivano consumate davanti ai tavoli da gioco. (Probabilmente a quel
tempo le escort non erano facilmente
reperibili).
Erano raggiungibili da
Venezia in gondola oppure con il
“burchiello”, ossia una grande barca di servizio pubblico che Goldoni descrisse “ deliziosa e comoda come una vettura”.
Con il tramonto della Serenissima
e il conseguente impoverimento dei proprietari lentamente molte di queste ville vennero abbandonate, alcune furono destinate
ad uso agricolo, altre ancora furono demolite in conseguenza alla tassa sugli
immobili di lusso introdotta dai Savoia nel 1866.
Molte altre sono rimaste, alcune restaurate e destinate ad usi diversi, altre
versano in stato di declino proiettando su chi le osserva la disperazione muta della solitudine e il
rimpianto degli antichi sfarzi.
Almeno io ho colto tale sensazione.
A STRA la residenza più nota e rappresentativa dell’epoca è quella che fu edificata per la famiglia del Doge Alvise Pisani,
appunto VILLA PISANI. Circoscritta
da un parco di 11 ettari , la facciata
principale rivolta verso il canale, assimilabile ad un reggia , è stata
completata all’incirca verso il 1740 ma successivamente, nel 1807, gli eredi
gravati dai debiti si videro costretti a
venderla a Napoleone Bonaparte il quale la regalò a Eugenio Beauharnais , figlio di primo letto
di sua moglie Giuseppina e Vicerè d’Italia . Questi commissionò importanti
ammodernamenti che modificarono sensibilmente alcune stanze della villa e il
parco, già di grande pregio e vanto per le specialità botaniche rarissime. In seguito alla sconfitta di Napoleone a
Waterloo la Villa passò proprietà degli
Asburgo. Infine al demanio: oggi è un
importante MUSEO NAZIONALE visitabile.
Esperienza
personale
Villa Pisani con il
parco i cui viali in questo periodo
sono assimilabili a lunghe stuoie di foglie dai caldi colori autunnali frammentate da
pozzanghere dalle forme irregolari, mi ha affascinata. Realizzato richiamando i modelli francesi, nel
2008 si è aggiudicato il premio quale miglior parco d’Italia.
Non immaginavo che il complesso
fosse di così ampie dimensioni.
Scenografici gruppi scultorei e statue varie,
alcune delle quali gigantee, sono collocati un po’ ovunque.
Io trovandomi dentro la Villa, percorrendo lunghi corridoi, attraversando
sale con arredi, dipinti e quanto altro
ben lontano dalla nostra realtà mi è stato
inevitabile pormi qualche domande : ma quanta servitù occorreva per
mantenere tutto quanto? E quanto erano ricchi
i “ricchi”?
E chi lo può dire? Quì si può
solo riscontrare che il potere da sempre
è sinonimo di ricchezza esagerata: i
nobili veneziani costruivano lussuose ville sul Brenta dove il superfluo era indispensabile, i “potenti”
dei nostri giorni evadono il fisco, dell’arricchimento illecito ne fanno un vanto,
si circondano di quanto più è immorale sbandierando la moralità e con la presunzione di fare apparire il tutto normale. Quindi,
nulla è cambiato se non la forma.
A parte le divagazioni personali : ma come
sono le stanze della monumentale Villa Pisani?
Non tutte sono aperte al pubblico
e quelle visitabili sono ambienti
ricchi, spaziosi, finestre dalle vedute spettacolari . Alcune in stile impero
sono affacciate sul Brenta. Mobilio
d’epoca intarsiato, laccato veneziano, tappezzerie pregiate dalle lavorazioni
finissime, poltrone, sedie imbottite, vi è persino la sala dei tavolini con
tavoli di diverse dimensioni e
cassettini a scomparsa impensabili,
tendaggi dalle stoffe preziose, quadri, dipinti, caminiere a specchio,
lampadari e ceramiche artistiche. Inoltre
imponenti ed elegantissimi letti che
sono dei veri e propri ambienti dentro l’ambiente: da favola , grandioso il
letto di Napoleone con baldacchino e
recante incisa la sua iniziale!
(Non ho visto stanze destinate
alla servitù).
Da rilevare che le guide
turistiche scrivono che molto è andato
perduto, per esempio dei saloni alla turca, alla cinese, alla persiana non
resta quasi nulla e anche il parco è
stato molto alterato e impoverito.
La villa che si annovera fra le
più importanti regge europee, si presenta con un corpo centrale di ispirazione palladiana: una serie di
cariatidi sostiene la balconata e semicolonne corinzie reggono cornicione,
timpano e statue.
Internamente al parco, vi sono le
scuderie , un percorso di siepi
definito Labirinto, una lunga vasca fiancheggiata da statue, un’
ideazione spaziale di Gerolamo Frigimelica, l’architetto che
progetto l’intero complesso. E poi la collinetta archeologica , l’esedra, la ghiacciaia, la limonaia, etc. etc. Bellissime anche le maestose cancellate in ferro battuto che racchiudono il parco.
Ma in tanta grandiosità e
magnificenza ciò che ha impregnato piacevolmente la mia anima scatenando la maggior emozione è
stato l’affresco che decora il soffitto a volta del salone del ballo:Gloria di casa Pisani di G.B. Tiepolo ,
un vero gioiello di notevoli dimensioni dipinto fra il 1760-62. Per realizzarlo
Tiepolo dovette lavorare sorretto da
un’impalcatura per 76 giornate. L’apoteosi della famiglia Pisani. Ho
carpito l’azzurro, l’ho fissato nel cuore : dentro di me l’azzurro dipinto dal Tiepolo.
Questo affresco è l’ultima opera
italiana del grande pittore e costituisce
“ la ricapitolazione dell’arte
tiepolesca , stupenda per la qualità degli
scorci, per la capacità di dare un senso unitario all’eterogeneo
campionario di allegorie e di persone “vere”, per il rigoroso equilibrio della
composizione e per la magnifica sinfonia di luce e di squillanti colori”.
Conclusione: Stra e Villa Pisani sono assolutamente meritevoli di una visita senza predilezione per la stagione.
da Padova: Statale n° 11 direzione Venezia
(subito dopo il centro di Stra);
da Venezia: Statale n° 11 direzione Padova
(subito dopo il centro di Fiesso d’ Artico);
dall’ Autostrada A4: uscita Padova Est, direzione Ponte di Brenta.
Uscita Dolo, direzione Padova
4 Novembre 2010- Yvonne
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