AVILA – La patria di
Colei che parlava con Dio
Cinta murarie di Avila |
Non avrei mai immaginato
che un giorno sarei andata a visitare questa località la cui notorietà credo
sia legata principalmente a un evento
storico-religioso: qui è nata Santa Teresa d’Avila che da quanto si racconta aveva
il privilegio di parlare direttamente con Dio.
In qualsiasi momento della
giornata, della notte o comunque quando
aveva bisogno, lo chiamava, lo interpellava e Lui rispondeva…
Non contavano le distanze e
la mancanza del telefono era ininfluente.
Ironia a parte, comunque
sia, vissuta dal 1515 al 1582, è stata
una donna notevole : oltre ad essere
scrittrice avendo imparato a scrivere e
a leggere ancora bambina, a vent’anni
è entrata in convento e successivamente
ha fondato l’ordine delle Monache e dei Carmelitani Scalzi dando vita a ben 17 monasteri. E’ annoverata
fra le figure che hanno maggiormente contribuito alla Riforma Cattolica e il
Papa Paolo VI l’ha inserita tra i Dottori della Chiesa.
Alla sua morte, dal suo
corpo vennero presi 17 pezzetti divenuti reliquie: una pezzetto/ reliquia per
ciascun convento. Nella casa reliquiario di Avila vi è il suo dito e io l’ho
visto, anche se non sarei mai stata in grado di identificarlo come tale.
Questo in sintesi è quanto
ho appreso dalla guida turistica che ci
accompagnava.
Ad Avila comunque molto
riconduce a lei e San Juan de la Cruz,
poeta scrittore e suo confessore: la chiesa dove è stata battezzata , la casa
reliquiario, il Convento di San Josè ( Las Madres) fondato sempre da Lei , la Cattedrale
e altro ancora.
Avila - Il mercato nella piazza centrale |
Ma Avila non è solo
misticismo, è anche una cittadina Medioevale, nel 1985 dichiarata Patrimonio dell’Umanità
dall’Unesco, appartenente alla Castiglia e Leon, distante da Madrid circa 112
chilometri.
Situata su un’altura rocciosa a 1131 mt s.l.m , attraversata dal
fiume Adaja e delimitata da possenti
mura turrite offre di se’ una panoramica difficilmente immaginabile.
Si accede all’interno della
cittadina transitando da una maestosa porta ricavata dalle mura e dopo una breve percorrenza in cui si prova la chiara sensazione di essere stati
catapultati in un tempo che non esiste
più, ci si immette nella piazza del
mercato a forma di un quadrilatero con portici il cui edificio dominante è
rappresentato dall’ayuntamiento ( sede dell’amministrazione comunale) che vi
risiede da ben 500 anni.
In questi giorni la piazza
era già allestita per la Pasqua: dalle finestre degli edifici adibiti ad
abitazioni, sventolavano stendardi di colore viola e rosso e la rendevano alquanto suggestiva.
Nonostante il freddo
intenso, perché ad AVILA l’aria era davvero gelida, la piazza era affollata perché vi era il
mercato che seppure di dimensioni ridotte sembra rivestire una importanza
rilevante.
La parte più consistente di
AVILA è racchiusa dentro le mura, ma anche all’esterno delle mura vi sono diverse
edificazioni.
La storia di Avila è assai ricca,
interessante e anche un po’ leggendaria : dalle documentazioni risulta che nel
VII secolo a.c. fu abitata dai Vetoni (un popolo di origini Celtiche) che furono poi scacciati dai Romani. Dopo la
caduta dell’Impero Romano arrivarono gli Alani e dopo ancora i Visigoti e non vado oltre, ma chi desiderasse
approfondire ,Wikipedia è una buona fonte.
Oltrettutto non ho molto da
aggiungere poichè sono andata ad Avila con un’escursione organizzata da
un’agenzia di Madrid – Julia Travel - e quindi la visita era concentrata su
punti specifici.
Posso semplicemente
affermare che AVILA è una cittadina
meravigliosa che merita appieno d’essere stata inserita nel Patrimonio dell’Umanità
e nonostante il freddo sofferto sono felice di averla visitata.
Marzo 2016 – Narrazione frutto di esperienza personale. - Y.P.
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