mercoledì 7 marzo 2018

AVILA – La patria di Colei che parlava con Dio


AVILA – La patria di Colei che parlava con Dio
Cinta murarie di Avila

Non avrei mai immaginato che un giorno sarei andata a visitare questa località la cui notorietà credo sia  legata principalmente a un evento storico-religioso: qui è nata Santa Teresa d’Avila che da quanto si racconta aveva il privilegio di parlare direttamente con Dio.
In qualsiasi momento della giornata, della notte  o comunque quando aveva bisogno, lo chiamava, lo interpellava e Lui rispondeva…
Non contavano le distanze e la mancanza del telefono  era ininfluente.

Ironia a parte, comunque sia, vissuta dal 1515 al 1582,  è stata una donna  notevole : oltre ad essere scrittrice avendo imparato a scrivere e  a leggere ancora bambina, a vent’anni  è entrata in convento e successivamente  ha fondato l’ordine delle Monache e dei Carmelitani Scalzi  dando vita a ben 17 monasteri. E’ annoverata fra le figure che hanno maggiormente contribuito alla Riforma Cattolica e il Papa Paolo VI l’ha inserita tra i Dottori della Chiesa.

Alla sua morte, dal suo corpo vennero presi 17 pezzetti divenuti reliquie: una pezzetto/ reliquia per ciascun convento. Nella casa reliquiario di Avila vi è il suo dito e io l’ho visto, anche se non sarei mai stata in grado di identificarlo come tale.
Questo in sintesi è quanto ho appreso dalla guida turistica che ci  accompagnava.

Ad Avila comunque molto riconduce a lei  e San Juan de la Cruz, poeta scrittore e suo confessore: la chiesa dove è stata battezzata , la casa reliquiario, il Convento di San Josè ( Las Madres) fondato sempre da Lei , la Cattedrale e altro ancora.
Avila - Il mercato nella piazza centrale
Ma Avila non è solo misticismo, è anche una cittadina Medioevale, nel 1985  dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, appartenente alla Castiglia e Leon, distante da Madrid circa 112 chilometri.
Situata su un’altura  rocciosa a 1131 mt s.l.m , attraversata dal fiume Adaja e  delimitata da possenti mura turrite offre di se’ una panoramica difficilmente immaginabile.
Si accede all’interno della cittadina transitando da una maestosa porta ricavata dalle mura e  dopo una breve percorrenza in cui si  prova la chiara sensazione di essere stati catapultati  in un tempo che non esiste più,  ci si immette nella piazza del mercato a forma di un quadrilatero con portici il cui edificio dominante è rappresentato dall’ayuntamiento ( sede dell’amministrazione comunale) che vi risiede da ben 500 anni.
In questi giorni la piazza era già allestita per la Pasqua: dalle finestre degli edifici adibiti ad abitazioni,  sventolavano stendardi  di colore viola e  rosso e la rendevano alquanto suggestiva.
Nonostante il freddo intenso, perché ad AVILA l’aria era davvero gelida,  la piazza era affollata perché vi era il mercato che seppure di dimensioni ridotte sembra rivestire una importanza rilevante.
La parte più consistente di AVILA è racchiusa dentro le mura, ma anche all’esterno delle mura vi sono diverse edificazioni.


La storia di Avila è assai ricca, interessante e anche un po’ leggendaria : dalle documentazioni risulta che nel VII secolo a.c. fu abitata dai Vetoni (un popolo di origini Celtiche)  che furono poi scacciati dai Romani. Dopo la caduta dell’Impero Romano arrivarono gli Alani e dopo ancora i Visigoti e  non vado oltre, ma chi desiderasse approfondire ,Wikipedia è una buona fonte.
Oltrettutto non ho molto da aggiungere poichè sono andata ad Avila con un’escursione organizzata da un’agenzia di Madrid – Julia Travel - e quindi la visita era concentrata su punti specifici.
Posso semplicemente affermare che AVILA è  una cittadina meravigliosa che merita appieno d’essere stata inserita nel Patrimonio dell’Umanità e nonostante il freddo sofferto sono felice di averla visitata.

Marzo 2016 – Narrazione frutto di esperienza personale. -  Y.P. 

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