venerdì 2 marzo 2018

RECANATI - Il colle sublime


Recanati:  Il colle sublime
“Borgo stupendo, ma troppo piccolo per una intelligenza troppo grande”

Rientrata da un breve soggiorno a Recanati, una cittadina con circa 22.000 abitanti, situata  su un colle in provincia di Macerata,  mi cimento a trasformare in parole le emozioni che il luogo mi ha suscitato.

Mossa da insensata, eppure reale, attrazione per il Giovane Favoloso nata improvvisamente durante la visione del film omonimo, sono andata a Recanati, il  “natio borgo selvaggio , intra  una gente zotica , vil; cui nomi strani e spesso argomento di riso e di trastullo…. ” descritto dal Poeta  nelle “Ricordanze”.   
Non vi è dubbio che  visitare  Recanati  in un periodo come questo in cui è vestito a festa per l’arrivo del Natale , lo si trova avvolto in una magica atmosfera, esaltata anche dal fatto che  nelle sale cinematografiche di tutta Italia è proiettata la pellicola di Martone dedicata a Giacomo Leopardi che qui è nato, qui ha vissuto gli anni della giovinezza e qui ha composto molti di quei versi e di quelle opere che l’anno annoverato fra i grandi della letteratura e infine, ad onore della correttezza, occorre dire che da qui è “ fuggito” , è morto a Napoli dove si trova la sua tomba.
( Son risoluto ... di pormi in viaggio per cercar salute o morire e a Recanati non ritornare mai più”).
Recanati, sicuramente un paese troppo piccolo per una intelligenza così immensa come quella di Giacomo Leopardi!
Ci si addentra in a Recanati percorrendo la via principale, lunga circa due chilometri e  che va da un capo all’altro del borgo.
Come già scritto, nei periodi pre-natalizi le usanze prevedono che città e paesi indossino l’abito delle grandi occasioni ricco di colori, decorazioni e luci : nelle strade, sugli alberi, sui cornicioni delle case, ovunque è possibile,  vengono  appese  luminarie  di vario genere e poiché è  anche l’occasione in cui ciascuno può esibire la propria creatività, non di rado ci si trova ad ammirare realizzazioni di alberi di natali e presepi originali a volte  con materiali impensabili.
(Per esempio proprio qui  dinnanzi alla Chiesa di SAN VITO è presente un grandissimo albero composto da pallets: lo definirei “ una genialata”).
Dunque anche Recanati non si è sottratta alla tradizione, ma Recanati  conosciuta pure come la  città della poesia, ha appeso luminarie  confacenti alla sua immagine.
Infatti per le vie di Recanati sono appese poesie e  le luminarie quest’anno sono : L’INFINITO, che rientra fra le liriche più belle scritte da Giacomo Leopardi .
( Non sono a conoscenza  se ogni anno vengono appese poesie diverse oppure sono sempre le stesse, ma ciò è irrilevante.)
L’infinito è composto da 15 endecasillabi sciolti : quindi con delle luci  sagomate a scrittura  sono stati ripresi fino a creare una striscia-riga per ogni endecasillabo. Le singole strisce, la cui altezza potrebbe essere verosimilmente all’incirca di 40 centimetri,  sono poi  state  fissate orizzontalmente alle case  da un  lato all’altro della strada  e regolarmente distanziate , sovrastano la via principale: ne consegue che camminando si ha la possibilità di leggere  interamente la poesia.
Inoltre sulle pareti degli edifici che fiancheggiano le strade del borgo sono stati appesi numerosi pallets, i quali ingentiliti con fili decorativi natalizi o composizioni floreali fungono da cornici a speciali cartelloni assimilabili a pergamene con scritte  in bella calligrafia riprendenti alcune delle opere più note  del Poeta come “Il sabato del Villaggio”.

Recanati potrebbe benissimo essere denominato Borgo Leopardi poiché  da ogni angolo trapela amore e  onorificenza per l’illustre cittadino nato il 29 giugno del 1798 e  morto il 14 giugno del 1837: liceo  classico Giacomo Leopardi, Via Sabato del Villaggio, il colle dell’Infinito, la casa di Leopardi, la torre del Passero Solitario, e altro ancora.
Una bellissima statua raffigurante il grande Poeta,  opera dello scultore Ugolini Uncini, dal 1898  troneggia nella centrale  piazza G. Leopardi dove venne posizionata in occasione del centenario della sua nascita. Questa piazza architettonicamente è pregevole : in parte è delimitata  dal palazzo comunale in stile neoclassico  con portici , mentre  a fianco della statua del Poeta  svetta  una grande torre merlata.
Ovviamente recandoci a Recanati è d’obbligo la visita alla Casa del Poeta, aperta al pubblico solo parzialmente in quanto è un edificio privato ed è ancora abitato dai discendenti di Monaldo Leopardi, il padre di Giacomo.

Accompagnati da una guida è consentito visitare il primo piano  dove si trovano le stanze della biblioteca che custodisce ben 20.000 volumi di cui Giacomo Leopardi ne lesse almeno due terzi. Letture compravate dall’analisi delle sue opere contenenti riferimenti specifici a libri letti.
La raccolta dei volumi avvenuta  per opera del Conte Monaldo che desiderava offrire ai figli una formazione eccellente,  inizialmente comprendeva  circa 12.000 testi. Successivamente , con l’arrivo in Italia  di Napoleone Bonaparte , venne integrata  con altri 8000 testi  ricevuti dai conventi vari, i quali timorosi delle devastazioni francesi,  li diedero al Conte per custodirli e preservarli.
Oggi è possibile ammirare tutti questi volumi ben conservati e classificati per categoria la cui dicitura è incisa su targhette ovali applicate in alto agli scaffali e,  si possono anche consultare dopo aver inoltrato specifica richiesta  ai proprietari. A detta della guida, finora sono state effettuate all’incirca 300 consultazioni .   Qui nella stanze della biblioteca vi si trovano esposti anche molti scritti di Giacomo, alcuni semplici fogli di quaderno, altri fascicoli ben rilegati, ma tutto rigorosamente scritto con penna a inchiostro e in una calligrafia perfetta, senza sbavature, senza irregolarità e assolutamente leggibile.
Le stanze emanano il profumo indicibile della cultura  e,  per me, forse suggestionata dalle scene del film,  è stato  facile immaginare  Giacomo Leopardi  seduto al tavolino vicino alla finestra dalla quale vedeva una bella giovinetta che cantava e cuciva. La stessa a cui dedicò molti anni dopo, forse dieci, quando lei era già defunta,   “ A Silvia”. La guida ha detto che in realtà la fanciulla portava il nome di Teresa Fattorini, ma siccome Giacomo aveva in antipatia un’abitante del borgo di nome Teresa , ritenne opportuno sostituire il nome della sua ispiratrice in “ Silvia”.

Con le caratteristiche genetiche  di Giacomo Leopardi , le statiche asseriscono che se ne trovano solo 5 su un milione di nascite per questo sono definiti geni. 

Giacomo Leopardi era dotato da una memoria visiva  straordinaria  che gli consentiva un apprendimento molto rapido tanto che conosceva perfettamente più lingue  come l’ebraico, il sancrito, lingue straniere e qualcuna come il greco, imparata autonomamente semplicemente utilizzando e traducendo la Bibbia.  Questo  sta a anche ad  evidenziare che la biblioteca era fornitissima e disponeva di testi in lingue diverse.
In tutta sincerità confesso che ho provato una grande emozione  salire  quelle  stesse scale che hanno visto salire e scendere Giacomo Leopardi come è stato emozionante entrare nelle stanze della biblioteca :  non ricordo d’aver  mai visto altrove stanze dalle pareti completamente invisibili perché totalmente occupate dagli scaffali   stracolmi di libri. La guida faceva rilevare che gli scaffali libreria sono stati modificati  in altezza mediante aggiunta di altri ripiani  fino a raggiungere il soffitto proprio per il continuo incremento di volumi.
Pare che a quel tempo in Italia non ci fosse Biblioteca migliore e in un determinato periodo il Conte Monaldo decise di aprirla al pubblico per consentire a tutti la possibilità di leggere e apprendere.
Uscendo dalla Biblioteca, immediatamente sulla destra , si trovano dei locali adibiti a Mostra : anche qui sono esposti testi vari, scritti, oggetti di notevole pregio sempre appartenenti ai Leopardi.

Terminata la visita alla Biblioteca e alla Mostra,  proprio  “in sul calar del sole” mi sono incamminata verso  “ sempre caro mi fu quest’ermo colle “, ovvero il colle dell’Infinito , nello specifico la sommità del Monte Tabor.
Andando verso il Colle

Veduta dal Colle dell'Infinito
Una stradina, forse più appropriato dire,  trattarsi di  un sentiero fiancheggiato da alberi frondosi che sbuca in una piccola piazzuola sovrastante un parco e…. meraviglia delle meraviglie  è la panoramica che ci si presenta.
Nessuno dopo di lui  e meglio di lui  ha saputo descrivere quello che si può provare in questo angolo sublime.
 « Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »

Il Colle dell’Infinito è parte del parco dove è insediato il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura, sede di convegni, seminari, conferenze e manifestazioni culturali.

Recanati vanta parecchi  luoghi ricchi di storia, monumenti,  il Teatro Persiani che per volere di Monaldo Leopardi nel 1823  fu completamente riedificato, il Museo di Beniamino Gigli,  nonché numerose chiese significative  come quella di San Vito, costruita  su un’antica chiesa romanico-bizantina e la cui facciata danneggiata dal terremoto nel 1741 fu rifatta su disegno di  Luigi Vanvitelli. Internamente vi è uno spazio evidenziato in cui  Giacomo Leopardi giovane andava a recitare le poesie e  tenere discorsi religiosi.

La Chiesa di San Michele risalente al 1300 circa e rifatta  nel 1783 su progetto dell’Architetto Carlo  Orazio Leopardi, colui che ristrutturò’ anche  Palazzo Leopardi, ossia la casa natale di Giacomo.    
La torre identificata come Torre del Passero solitario è ben visibile entrando nel cortile del chiostro di Sant’Agostino,  poco distante dalla Casa Leopardi.
 
La torre del Passero solitario
Personalmente non ho visitato accuratamente Recanati, il mio obbiettivo era quello di vedere i luoghi leopardiani  e dei quali non ho trascurato nulla : ho vissuto intense emozioni, la mia infatuazione per Leopardi è in accrescimento e ora  inizio la fase di approfondimento delle sue opere.



Ma voi che mi leggete: non esitate, credetemi, per avvicinarsi a Giacomo Leopardi  nulla può essere più stimolante della  visione del film IL GIOVANE FAVOLOSO e successivamente una giornata per le vie di Recanati.
Sentirete volteggiare nell’aria lo spirito del Poeta e quando giungerete al Colle dell’infinito sono certa che  la  straordinaria spettacolarità panoramica vi lascerà senza fiato e senza neppure rendervene conto vi troverete a leggere la scritta a caratteri cubitali
“ SEMPRE CARO MI FU QUEST’ERMO COLLE  e solo allora comprenderete appieno il significato del verso. 
Dicembre 2014 - Y.P.


1 commento:

  1. Stupendo itinerario letterario storico. Un vero piacere leggerlo, e rileggerlo. Ma davvero ti è piaciuto quel film in cui di Leopardi si profila una grottesca caricatura?

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