Recanati: Il colle sublime
“Borgo stupendo, ma
troppo piccolo per una intelligenza troppo grande”
Rientrata da un breve
soggiorno a Recanati, una cittadina con circa 22.000 abitanti, situata su un colle in provincia di Macerata, mi cimento a trasformare in parole le emozioni
che il luogo mi ha suscitato.
Mossa da insensata, eppure
reale, attrazione per il Giovane Favoloso nata improvvisamente durante la
visione del film omonimo, sono andata a Recanati, il “natio borgo selvaggio , intra una gente zotica , vil; cui nomi strani e
spesso argomento di riso e di trastullo…. ” descritto dal Poeta nelle “Ricordanze”.
Non vi è dubbio che visitare Recanati
in un periodo come questo in cui è vestito a festa per l’arrivo del
Natale , lo si trova avvolto in una magica atmosfera, esaltata anche dal fatto
che nelle sale cinematografiche di tutta
Italia è proiettata la pellicola di Martone dedicata a Giacomo Leopardi che qui
è nato, qui ha vissuto gli anni della giovinezza e qui ha composto molti di quei
versi e di quelle opere che l’anno annoverato fra i grandi della letteratura e
infine, ad onore della correttezza, occorre dire che da qui è “ fuggito” , è
morto a Napoli dove si trova la sua tomba.
( Son risoluto ... di pormi in viaggio per
cercar salute o morire e a Recanati non ritornare mai più”).
Recanati, sicuramente un paese troppo
piccolo per una intelligenza così immensa come quella di Giacomo Leopardi!
Ci si addentra in a
Recanati percorrendo la via principale, lunga circa due chilometri e che va da un capo all’altro del borgo.
Come già scritto, nei
periodi pre-natalizi le usanze prevedono che città e paesi indossino l’abito
delle grandi occasioni ricco di colori, decorazioni e luci : nelle strade,
sugli alberi, sui cornicioni delle case, ovunque è possibile, vengono
appese luminarie di vario genere e poiché è anche l’occasione in cui ciascuno può esibire
la propria creatività, non di rado ci si trova ad ammirare realizzazioni di
alberi di natali e presepi originali a volte con materiali impensabili.
(Per esempio proprio
qui dinnanzi alla Chiesa di SAN VITO è
presente un grandissimo albero composto da pallets: lo definirei “ una
genialata”).
Dunque anche Recanati non
si è sottratta alla tradizione, ma Recanati conosciuta pure come la città della poesia, ha appeso luminarie confacenti
alla sua immagine.
Infatti per le vie di Recanati
sono appese poesie e le luminarie quest’anno
sono : L’INFINITO, che rientra fra le liriche più belle scritte da Giacomo
Leopardi .
( Non sono a
conoscenza se ogni anno vengono appese
poesie diverse oppure sono sempre le stesse, ma ciò è irrilevante.)
L’infinito è composto da 15
endecasillabi sciolti : quindi con delle luci sagomate a scrittura sono stati ripresi fino a creare una striscia-riga
per ogni endecasillabo. Le singole strisce, la cui altezza potrebbe essere
verosimilmente all’incirca di 40 centimetri, sono poi state fissate orizzontalmente alle case da un lato all’altro della strada e regolarmente distanziate , sovrastano la
via principale: ne consegue che camminando si ha la possibilità di leggere interamente la poesia.
Inoltre sulle pareti degli
edifici che fiancheggiano le strade del borgo sono stati appesi numerosi
pallets, i quali ingentiliti con fili decorativi natalizi o composizioni floreali
fungono da cornici a speciali cartelloni assimilabili a pergamene con
scritte in bella calligrafia riprendenti
alcune delle opere più note del Poeta
come “Il sabato del Villaggio”.
Recanati potrebbe benissimo
essere denominato Borgo Leopardi poiché
da ogni angolo trapela amore e
onorificenza per l’illustre cittadino nato il 29 giugno del 1798 e morto il 14 giugno del 1837: liceo classico Giacomo Leopardi, Via Sabato del
Villaggio, il colle dell’Infinito, la casa di Leopardi, la torre del Passero
Solitario, e altro ancora.
Una bellissima statua
raffigurante il grande Poeta, opera
dello scultore Ugolini Uncini, dal 1898 troneggia
nella centrale piazza G. Leopardi dove
venne posizionata in occasione del centenario della sua nascita. Questa piazza
architettonicamente è pregevole : in parte è delimitata dal palazzo comunale in stile neoclassico con portici , mentre a fianco della statua del Poeta svetta una grande torre merlata.
Ovviamente recandoci a
Recanati è d’obbligo la visita alla Casa del Poeta, aperta al pubblico solo parzialmente in quanto è un
edificio privato ed è ancora abitato dai discendenti di Monaldo Leopardi, il
padre di Giacomo.
Accompagnati da una guida è
consentito visitare il primo piano dove
si trovano le stanze della biblioteca che custodisce ben 20.000 volumi di cui
Giacomo Leopardi ne lesse almeno due terzi. Letture compravate dall’analisi
delle sue opere contenenti riferimenti specifici a libri letti.
La raccolta dei volumi
avvenuta per opera del Conte Monaldo che
desiderava offrire ai figli una formazione eccellente, inizialmente comprendeva circa 12.000 testi. Successivamente , con l’arrivo
in Italia di Napoleone Bonaparte , venne
integrata con altri 8000 testi ricevuti dai conventi vari, i quali timorosi
delle devastazioni francesi, li diedero
al Conte per custodirli e preservarli.
Oggi è possibile ammirare
tutti questi volumi ben conservati e classificati per categoria la cui dicitura
è incisa su targhette ovali applicate in alto agli scaffali e, si possono anche consultare dopo aver
inoltrato specifica richiesta ai
proprietari. A detta della guida, finora sono state effettuate all’incirca 300
consultazioni . Qui nella stanze della biblioteca vi si
trovano esposti anche molti scritti di Giacomo, alcuni semplici fogli di
quaderno, altri fascicoli ben rilegati, ma tutto rigorosamente scritto con
penna a inchiostro e in una calligrafia perfetta, senza sbavature, senza
irregolarità e assolutamente leggibile.
Le stanze emanano il
profumo indicibile della cultura e, per me, forse suggestionata dalle scene del
film, è stato facile immaginare Giacomo Leopardi seduto al tavolino vicino alla finestra dalla
quale vedeva una bella giovinetta che cantava e cuciva. La stessa a cui dedicò
molti anni dopo, forse dieci, quando lei era già defunta, “ A Silvia”. La guida ha detto che in realtà
la fanciulla portava il nome di Teresa Fattorini, ma siccome Giacomo aveva in
antipatia un’abitante del borgo di nome Teresa , ritenne opportuno sostituire
il nome della sua ispiratrice in “ Silvia”.
Con le caratteristiche
genetiche di Giacomo Leopardi , le
statiche asseriscono che se ne trovano solo 5 su un milione di nascite per
questo sono definiti geni.
Giacomo
Leopardi era dotato da una memoria visiva straordinaria che gli consentiva un apprendimento molto rapido
tanto che conosceva perfettamente più lingue
come l’ebraico, il sancrito, lingue straniere e qualcuna come il greco,
imparata autonomamente semplicemente utilizzando e traducendo la Bibbia. Questo sta a anche ad evidenziare che la biblioteca era fornitissima
e disponeva di testi in lingue diverse.
In tutta sincerità confesso
che ho provato una grande emozione
salire quelle stesse scale che hanno visto salire e
scendere Giacomo Leopardi come è stato emozionante entrare nelle stanze della
biblioteca : non ricordo d’aver mai visto altrove stanze dalle pareti
completamente invisibili perché totalmente occupate dagli scaffali stracolmi
di libri. La guida faceva rilevare che gli scaffali libreria sono stati modificati in altezza mediante aggiunta di altri
ripiani fino a raggiungere il soffitto
proprio per il continuo incremento di volumi.
Pare che a quel tempo in
Italia non ci fosse Biblioteca migliore e in un determinato periodo il Conte
Monaldo decise di aprirla al pubblico per consentire a tutti la possibilità di
leggere e apprendere.
Uscendo dalla Biblioteca,
immediatamente sulla destra , si trovano dei locali adibiti a Mostra : anche qui sono esposti testi vari, scritti, oggetti
di notevole pregio sempre appartenenti ai Leopardi.
Terminata la visita alla
Biblioteca e alla Mostra, proprio “in sul calar del sole” mi sono incamminata
verso “ sempre caro mi fu quest’ermo
colle “, ovvero il colle dell’Infinito , nello specifico la sommità del Monte
Tabor.
Andando verso il Colle |
Veduta dal Colle dell'Infinito |
Una stradina, forse più
appropriato dire, trattarsi di un sentiero fiancheggiato da alberi frondosi
che sbuca in una piccola piazzuola sovrastante un parco e…. meraviglia delle
meraviglie è la panoramica che ci si
presenta.
Nessuno dopo di lui e meglio di lui ha saputo descrivere quello che si può
provare in questo angolo sublime.
« Sempre caro mi fu quest'ermo
colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »
Il Colle dell’Infinito è parte
del parco dove è insediato il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura, sede di convegni, seminari, conferenze e
manifestazioni culturali.
Recanati vanta parecchi luoghi ricchi di storia, monumenti, il Teatro Persiani che per volere di Monaldo
Leopardi nel 1823 fu completamente
riedificato, il Museo di Beniamino Gigli, nonché numerose chiese significative come quella di San Vito, costruita
su un’antica chiesa romanico-bizantina e la cui facciata danneggiata dal
terremoto nel 1741 fu rifatta su disegno di
Luigi Vanvitelli. Internamente vi è uno spazio evidenziato in cui Giacomo Leopardi giovane andava a recitare le
poesie e tenere discorsi religiosi.
La Chiesa di San
Michele risalente al 1300 circa e rifatta nel 1783 su progetto dell’Architetto Carlo Orazio Leopardi, colui che ristrutturò’
anche Palazzo Leopardi, ossia la casa
natale di Giacomo.
La torre identificata come Torre
del Passero solitario è ben visibile entrando
nel cortile del chiostro di Sant’Agostino,
poco distante dalla Casa Leopardi.
Personalmente non ho
visitato accuratamente Recanati, il mio obbiettivo era quello di vedere i
luoghi leopardiani e dei quali non ho
trascurato nulla : ho vissuto intense emozioni, la mia infatuazione per
Leopardi è in accrescimento e ora inizio
la fase di approfondimento delle sue opere.
Ma voi che mi leggete: non
esitate, credetemi, per avvicinarsi a Giacomo Leopardi nulla può essere più stimolante della visione del film IL GIOVANE FAVOLOSO e successivamente
una giornata per le vie di Recanati.
Sentirete volteggiare nell’aria lo spirito del Poeta e quando giungerete al Colle dell’infinito sono certa che la straordinaria spettacolarità panoramica vi lascerà senza fiato e senza neppure rendervene conto vi troverete a leggere la scritta a caratteri cubitali
Sentirete volteggiare nell’aria lo spirito del Poeta e quando giungerete al Colle dell’infinito sono certa che la straordinaria spettacolarità panoramica vi lascerà senza fiato e senza neppure rendervene conto vi troverete a leggere la scritta a caratteri cubitali
“ SEMPRE CARO MI FU QUEST’ERMO COLLE” e solo allora comprenderete
appieno il significato del verso.
Dicembre 2014 - Y.P.
Stupendo itinerario letterario storico. Un vero piacere leggerlo, e rileggerlo. Ma davvero ti è piaciuto quel film in cui di Leopardi si profila una grottesca caricatura?
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