giovedì 22 marzo 2018

La VILLA del BALBIANELLO - La perla di LENNO



La mia forte attrazione per il Lago di Como non è una rivelazione, come non è una novità che il Lago di Como è ricco di attrattive e quest'anno pare sia stato classificato come IL LAGO PIU' BELLO DEL MONDO.
Oltre alle spettacolarità paesaggistiche di alcuni angoli e borghi,  a volte penalizzati dalla strada provinciale che li ha nascosti , godono di forte richiamo turistico, le Ville, molte della quali visitabili.

In occasione della giornata del Fai ( Fondo Ambiente Italiano - apertura al pubblico di ville e musei con ingresso gratuito) la mia meta è stata la visita alla Villa del Balbianello, aperta al pubblico per l’occasione.

Contornata da una scenografia di rara bellezza su un lembo di terra simile ad una piccola penisola, la Villa del Balbianello si erge sul punto più alto del dosso di Lavedo da cui è possibile ammirare da due lati le straordinarie vedute del lago.
Appartiene al territorio del Comune di LENNO, un paese di circa 1800 abitanti situato sulla sponda occidentale del lago e distante da Como 27 chilometri.

Cenni storici
Fu costruita come dimora di villeggiatura e svago letterario alla fine del settecento per voler del cardinal Durini che acquistò la punta di Lavedo per tale scopo. 
Il luogo fino al XVI secolo ospitò un cenobio religioso di frati cappuccini, del quale rimane a testimonianza solo la stretta facciata della chiesetta con due campanili.

Nel 1797 quando avvenne la morte del cardinale Durini la Villa si presentava già costituita da due corpi comunicanti fra loro da un elegante loggiato che fungeva da tratto di unione fra la biblioteca e il salotto della musica.
 Il cardinale la lasciò in eredità al nipote e patriota Luigi Porro Lambertenghi che cambiò uso alla Villa.
La trasformò da luogo di meditazione a ritrovo per massoni.

Silvio Pellico quando andrà in carcere con grande nostalgia ricorderà i giorni trascorsi alla Villa del Balbianello. Successivamente Luigi Porro andò volontariamente in esilio in Belgio e la Villa fu venduta a Giuseppe Arconati Visconti che insieme alla moglie la trasformò in un salotto prestigioso frequentato anche da Manzoni e Berchet.

Poi, per un certo periodo la Villa fu abbandonata fino a che, nel 1919, un generale americano l’acquistò e fece importanti opere di restauro e recupero dei preziosi arredi. 
Infine alla morte del generale gli eredi la vendettero al noto imprenditore milanese Guido Monzino il quale non esitò a far effettuare importanti rimaneggiamenti ed a trasformare parte della Villa in un museo privato che raccoglie ricordi di viaggio, oggetti , cimeli delle sue numerose spedizioni e rare collezioni di arte .
Monzino era un grande viaggiatore che partecipò alla spedizione al Polo Nord nel 1971 e alla scalata dell’Everest nel 1973. Morì nel 1988 e per suo volere testamentario la Villa con il grande parco e giardino e con una dote che consente ancora oggi la manutenzione, passò in eredità al FAI.


La Villa oggi
Esternamente la villa del Balbianello è di una sobrietà elegante e raffinata, mentre le sale interne che si possono vedere, sono riccamente arredate con mobilio francese e inglese, tappeti orientali, arazzi e grandi lampadari.
E’ caratterizzata da due ambienti chiusi collegati fra loro da una grande loggia: la Biblioteca e il Cartografo ( ex- sala della Musica). Nella Biblioteca vi sono oltre 4000 volumi di pregio che trattano prevalentemente temi di viaggi e geografia appartenenti alla collezione di Monzino . 
Vi è pure una rarissima raccolta di stampe antiche del Lago di Como.
La Loggia consente la vista di un doppio panorama: da una parte la Tremezzina (centro –lago) e dall’altra il bacino che orienta verso l‘Isola Comacina ( la piccola isoletta presente sul lago che fu teatro delle grandi battaglie fra Milanesi e Comaschi).

Ciò che lascia senza fiato sono i lussureggianti giardini all’italiana che scendono gradatamente sul lago, che in questo punto fa pensare sia assai profondo. Giardini molto curati con rilevante presenza di platani secolari che già per la particolarità naturale dei tronchi maculati non passano inosservati, qui vengono potati a candelabro offrendo al visitatore uno scenario fiabesco.


Alcuni inoltre hanno attorno aiuole di glicini: non oso immaginare la bellezza nel periodo della fioritura, quindi siepi di lauro e bosso e infine a rendere perfetto l’insieme, disseminate in punti strategici numerose statue.
L’attracco per l’imbarcadero è dominato da 4 colonne sulle quali sono posizionate 4 enormi anfore ed elaborati cancelli in ferro battuto.
La Villa è raggiungibile con motoscafo in partenza dal Lido di Lenno oppure con una breve passeggiata a piedi – circa 20 minuti - percorrendo un sentiero attraverso il parco
La visita alla Villa Balbianello gratifica la vista con scorci panoramici mozzafiato e l’atmosfera rilassante e romantica infonde serenità.
Per un attimo ho desiderato nascondermi , lasciare partire i numerosi visitatori e trascorrere una notte in qualche stanza della Villa per assaporare meglio panorama e silenzio.
Guido Monzino è sepolto dentro una semplice cappella completamente in pietra, in un angolo particolarmente scosceso del giardino.
Infine un grazie al Fai per la lodevole iniziativa.

Y.P. - Marzo 2018

Nessun commento:

Posta un commento