martedì 12 marzo 2019

PORTO


Amando il PORTOGALLO - PORTO

Premessa 
Io che da sempre amo scrivere e che vorrei  fermare emozioni ed impressioni sulle pagine di un quaderno, ritengo che  “ il viaggiare “ sia il seme che  fomenta la scrittura.
Amo immaginare di partire, non importa se per intraprendere un viaggio lungo o corto.
Abitualmente all’immaginazione  cerco di far  seguire la realizzazione.
Mi piace individuare  la meta che per me non è quasi mai casuale bensì spesso frutto della lettura di un libro, della visione di un film o altro.
Mi piace poi  programmare  come meglio spendere il tempo a meta raggiunta.
Sino dall’istante in cui inizio la prenotazione dello spostamento, spesso l’aereo, altre volte il treno, mi carico di entusiasmo e i giorni  che precedono la partenza spesso sono ossigeno alla quotidianità non sempre leggera.
Infine qualche anno fa mi venne l’idea di  concedermi,  in occasione del mio compleanno,  un breve viaggio. Mi sono detta “basta” con i soliti pranzi, la torta , le candele a ricordare il numero degli anni vissuti e poi dolci e dolcetti vari. 
Ho sottoposto l’idea al vaglio della mia compagna di viaggio anche lei nata a febbraio e che  da oramai 12 anni viaggiamo insieme.
Non abbiamo  perso molto tempo per trovare un accordo, anzi in breve abbiamo concluso che per noi nessun regalo può essere più desiderabile di  un viaggio.
Asserisce che viaggiare per lei rappresenta una necessità ben più importante della meta da raggiungere per cui,  quasi sempre sono io che mi dedico all’individuazione del luogo da visitare.
Dopo  Faro e l’Algarve che qualche anno fa ci aveva letteralmente conquistate con le sue spiagge immaginifiche , quest’anno siamo ritornate in Portogallo più a nord  per visitare PORTO e COIMBRA.
PORTO 
Porto ripresa dall'alto della Torre Clerigos
Levataccia quasi nel cuore della notte per raggiungere l’aeroporto  Caravaggio di Orio Al Serio e in considerazione della differenza oraria siamo arrivate a Porto alle 8.30 di mattina.
La giornata non era delle migliori poiché Porto era sovrastata da un cielo plumbeo e nel pressi del Duero spirava un’aria frizzante che richiedeva l’uso di  calda sciarpa.
Ciò nonostante  da subito la città ci è apparsa alquanto bella .
Dall’aeroporto Francisco Sa Carneiro abbiamo preso la metropolitana per raggiungere il centro: il nostro albergo era nei pressi della stazione Sao Bento e poco distante da Praca Libertade: un’ampia piazza contornata da elegantissimi palazzi e una  bella fontana rettagolare e anche  da sei cabine telefoniche rosse modello inglese. 

Questa piazza di sera  ben illuminata offre una superba panoramica.

 La metropolitana di Porto corre prevalentemente in superficie, le carrozze sono pulite e apparentemente sembrano di recente costruzione. Non vi è dubbio che dall’aeroporto per raggiungere la città è meno dispendioso prendere la metropolitana  il cui costo del biglietto è di euro 2,50 mentre un taxi costa  25/30 euro. ( Oltrettutto la metro parte proprio dall’aeroporto)

Depositati i bagagli in albergo,  siamo  uscite e abbiamo iniziato a divertirci con esclamazioni varie: la svettante Torre dos Clerigos  progettata dal maestro del barocco Niccolò Nasoni, con i suoi 76 metri ci appariva davvero maestosa e l’indomani  abbiamo raggiunto il punto più alto dopo aver salito la scala  di 227 gradini.  In cima si gode la vista della città fino a raggiungere l’oceano Atlantico .


Nei pressi della Torre dos Clerigos , molto interessante da visitare  è il Centro Portugues de  fotografia, un edificio che un tempo fu una prigione, il cui ingresso è gratuito e dove  sono collezionate ed esposte macchine fotografiche e cineprese di ogni epoca: un vero paradiso per gli amanti del genere ma di grande  interesse anche per i non conoscitori.


Incamminate poi verso il fiume, ci siamo ritrovate a Ribeira è qui la meraviglia ci ha rubato le parole. Riberia  è  un quadro. Un labirinto di vicoli medievali che  corrono fino a raggiungere il fiume  e poi palazzi , case , addossate l’un l’altra dalle facciate dai  diversi colori e talune rivestite dai tipici  azulejos. Un insieme armonioso che si specchia nelle acque del Duero sovrastato dal grande Ponte  Dom Luis 1. Un  ponte davvero imponente in ferro costruito nel fra il 1881 e 1886, alto 45 metri e lungo 385.(Apparentemente ben tenuto non mostra nessun segno di cedimento…anzi non mostra neppure la sua età).
Uno spettacolo inenarrabile non casualmente inserito nel Patrimonio dell’Umanità.
Ribeira è una zona bellissima ricca di chiese, palazzi, negozi, ristoranti tipici,  taverne , in sintesi è la cartolina panoramica che identifica PORTO.

Da visitare sicuramente è il Palacio da Bolsa, un edificio in stile neoclassico risalente ai primi anni del novecento e  dal sontuoso interno che rappresentava  il potere economico della città.

Poco distante dal Palacio da Bolsa, si trova la Chiesa di Sao Francisco che le guide turistiche definiscono imperdibile e indubbiamente è una chiesa di grande pregio, anche se è pur vero che tutte le Chiese di Porto  sono esageratamente ricche   con decorazioni dorate e magnifici organi . Tutte  vantano storie ragguardevoli , ma per visitarle tutte occorrerebbero diversi giorni quindi è necessario privilegiarne soltanto qualcuna.
Chiesa di Sao Francisco
Noi ne  abbiamo visitate alcune e ci siamo soffermate in particolare su la SE’, Cattedrale di Porto che si erge su di un’altura e domina  Ribeira. Assomiglia a una fortezza mentre la facciata principale evoca nella sua forma Notre Dame.  Fu fondata nel XII secolo e successivamente rimaneggiata in stile barocco. Qui vennero celebrate le nozze  tra Re Joao I e Philippa di Lancaster e nel 1394 venne battezzato Enrico il Navigatore che fu il promotore delle navigazioni e delle scoperte portoghesi.
Molto interessante il chiostro gotico e  la loggia con le pareti interamente ricoperte di azulejos azzurri raffiguranti scene ispirate al Cantico dei Cantici.   
Adiacente alla Cattedrale spicca la facciata del palazzo vescovile.
Questo è un luogo incantevole e dall’ampio piazzale  Terreiro da Sé antistante Cattedrale e Palazzo vescovile, si gode un panorama mozzafiato. Al centro della piazza  nel 1945 è stato posizionato il Pelourinho da Sé, un grande obelisco.





Non è mia intenzione elencare quanto c’è da visitare  e ho visitato a Porto poiché non sto redigendo una guida turistica bensì desidero descrivere la città come io l’ho vissuta.


Una città molto suggestiva, dall’atmosfera vivace: le strade quasi mai deserte, neppure le meno centrali.  Indubbiamente  molto frequentata da noi italiani poiché ovunque ho sentito parlare la nostra lingua. I portoghesi mi sono sembrati molto accoglienti, cordiali e calorosi e mi dispiace assai di non conoscere la loro lingua che si diversifica molto dallo spagnolo che seppure non l’ho studiato riesco a comprenderlo quel tanto che basta.

A Porto si mangia bene: noi abbiamo scoperto casualmente un Ristorante molto carino, con tovaglie e tovaglioli in stoffa, dove si mangia dell’ottimo pesce, ma pure della buona carne  e del buon prosciutto. I prezzi sono per noi italiani tendenti al basso mentre paragonati a quelli di Porto sono allineati ad altri ristoranti dove però  trattamento e  qualità  sono inferiori ,  tanto che  qui vi abbiamo cenato per due sere. SOLAR MOINHO  DE VENTO in R. de Sá de Noronha 81. Dispone di un proprio sito ed è segnalato da più guide.
Dimenticavo: qui pure la sangria è di tutto rispetto, perché io e la mia compagna di viaggio per quanto concerne la sangria siamo divenute esperte intenditrici.


A Porto circolano molti tram non proprio di ultima generazione, ma molto belli da vedersi. In legno come quelli che un tempo circolavano a Milano, con le poltrone in pelle e,  noi che amiamo vivere i luoghi e assaporare la vita che vivono gli abitanti, siamo salite sul tram della linea 1  nei pressi della Chiesa di San Francisco, in direzione Passeio Alegre e abbiamo raggiunto FOZ DO DOURO, a ovest del centro storico vicino alla foce del fiume.


Qui ci siamo trovate dinnanzi ad uno spettacolo disatteso: spiagge immense e onde vorticose  che si rincorrevano incessantemente  diffondendo nell’aria il fragoroso canto dell’Oceano Atlantico.
La giornata a pieno sole, il cielo simile a un incredibile  tappeto color zaffiro ci hanno regalato qualche ora da paradiso.
Pensieri ingrati e piccole tribolazioni di cui nessuno se ne può esentare, in un attimo sono stati risucchiati dalle onde:  abbiamo passeggiato sulla spiaggia incuranti dei sassolini che entravano nelle scarpe, abbiamo goduto appieno dello spettacolo dinnanzi a noi contemplando anche il Faro Senhora da Luz posizionato in cima a un molo esposto totalmente alla furia dell’Atlantico.

Abbiamo scattato numerose foto poiché ogni onda ci appariva diversa.

Tornate poi in Ribeira con lo stesso tram traballante, direzione Infante e poi camminando fra le numerose bancherelle che esponevano artigianato locale,  abbiamo attraversato il ponte  Dom Luis I, opera di Seyrig, un ingegnere tedesco allievo di  Gustave Eiffel,  intenzionate a degustare il buon vino PORTO.
E si, chi visita Porto non dovrebbe mai perdersi una buona degustazione da farsi in una delle tante cantine che corrono lungo la riva del Deuro. Sono veramente molte : Calem, Croft, Sandeman, etc. etc.

Qui oltre a degustare il vino si ha la possibilità di conoscere la storia del pregiato distillato e soprattutto s’ impara a distinguerne l’aroma fra le diverse specie.

Non mi dilungo oltre, mi limito ad assicurare che a Porto non ci si annoia, la conformazione della città con strade che salgono e scendono la rendono molto caratteristica e  famigliare.
S’impara presto ad orientarsi e non si corre il rischio di perdersi. Basta prendersi qualche riferimento.
Rua Santa Catarina, elegante  è ideale per una passeggiata fra locali vari , negozi e boutiques.
I Musei da visitare sono veramente molti e pure le librerie fra le quali la storica Livraria Lello.
Nei pressi del fiume  numerosa è l’offerta di escursioni in battello o sulle tipiche barche  a fondo piatto che un tempo trasportavano le botti di porto.
Il fiume è sormontato da sei ponti ed in barca si possono vedere tutti.
Per chi ama il fado, non mancano i locali dove assistere a spettacoli dal vivo.

Che altro? Visitare Porto per me e per lei, la mia compagna di viaggio, è stato davvero piacevole e soddisfacente.


Aggiungo di non dimenticare di fare un salto alla stazione ferroviaria di  SAO BENTO che Lonely planet descrive “come una delle stazioni più belle del mondo”  . Richiede una visita anche se non c’è necessità di prendere il treno perché è davvero bella: un tuffo nel passato con l’atrio rivestito da 20.000 splendidi azulejos che raffigurano eventi  importanti della storia portoghese.



E non dimenticate neppure di entrare in qualche particolare  negozio di vendita sardine: vi troverete davanti a pareti artistiche realizzate con variegate scatolette di sardine!

E  nel caso desideriate acquistarne qualcuna sul cui coperchio è indicato il vostro anno di nascita, sappiate che la troverete.
 Il nostro programma prevedeva anche la visita di COIMBRA che dista da Porto 170 km  e che abbiamo raggiunto in treno e di cui scriverò prossimamente
Marzo 2019 - Yvonne

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