LE PETIT PRINCE ovvero IL PICCOLO PRINCIPE
Antoine de Saint-Exupéry
Nella mia città c’è un
ciclo di incontri denominato “ VENERDI PSICOLOGICO”
in cui degli Psicoterapeuti a turno affrontano e sviluppano varie tematiche
come ad esempio ottimismo, la colonna sonora della vita, l’ottimismo come
renderlo una pratica quotidiana, etc. etc.
Venerdi scorso il tema era “ Il piccolo principe, l’essenziale
è invisibile agli occhi”.
Ebbene sono arrivata con
qualche minuto di ritardo, la sala era gremita e confesso che per un attimo ho
provato stupore nel vedere scorrere sullo schermo le pagine del libro pubblicato
nel 1943 e che ancora oggi rientra fra i più venduti nel mondo : IL PICCOLO
PRINCIPE.
Dopo pochi minuti ho compreso la motivazione.
Un libro che certamente tutti abbiamo letto al tempo in cui andavamo a
scuola e del quale è pure stata fatta la
trasposizione cinematografica: una fiaba sempre di grande attualità.
L’autore
Nasce a Lione il 29 giugno
1900 e nel 1921 dopo aver conseguito il brevetto di pilota inizia a lavorare
per diverse compagnie aeree e a scrivere.
Il suo primo libro fu
Corriere del Sud pubblicato nel 1928.
Nel 1938 tentò di stabilire
il record di volo da New York alla Terra del Fuoco, ma il suo aereo si schiantò
al suolo poco dopo il decollo.
Il 31 luglio del 1944 era
partito dalla Corsica per Grenoble sempre in aereo per un volo di ricognizione,
ma scomparve e venne dato per disperso.
Alcuni suoi libri uscirono
postumi: Lettere di gioventù, Taccuini E Un senso della Vita.
IL PICCOLO PRINCIPE è un libro
a me molto caro, tanto che lo possiedo
sia in Francese che in Italiano e che più
volte ho ripreso fra le mani anche solo per riprendere passaggi che a volte
ricordavo confusamente.
La trama quasi banale è una favola, ma una splendida
favola densa di significato e si presta a diversi livelli di lettura: uno molto
semplice adatto ai bambini e un altro molto profondo riservato agli adulti.
Comunque non mi dilungo a
raccontare la favola e rubo parole che altri hanno scritto in tal proposito e
le riporto qui di seguito:
“ E’ un racconto
fantastico, di quelli che vanno letti e riletti nei momenti più travagliati
della nostra vita e che aiutano a riflettere sul significato delle cose”.
Nell’incontro a cui ho
partecipato lo psicoterapeuta partendo
dal dialogo fra il piccolo principe e la volpe, si è addentrato nella complessità delle
relazioni in genere, - amore, amicizia, etc.
Da un incontro può nascere
un grande amore, una grande amicizia, ma occorre tempo.
Ogni relazione deve
maturare e per maturare occorre che gli attori investano del tempo, ma spesso
gli attori non lo sanno fare.
L’essenziale non si vede eppure in molti si sentono in
dovere di esprimere giudizi su ciò che appare.
Marzo 2019- Yvonne
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