Repubblica Dominicana – Mar dei Caraibi
Madre natura dipinge, cancella , ridipinge e, mai in serie.
Sublime bellezza e godimento per gli occhi è il mare
caraibico: a volte capriccioso
esibisce crespature baldanzose, a volte pacato da sembrare un tappeto su
cui camminarci, ma sempre estasiante.
Estasiante come le panoramiche offerte dalla finestra della camera con il letto a baldacchino della villa
dove ho soggiornato : illusione che cielo e mare in un punto immaginario
s’incontrassero, s’abbracciassero per infine fondersi e divenire tutt’uno.
Immensità. Infinità.
Addormentarsi con il fragore delle onde più o meno intenso e svegliarsi con il medesimo fragore nel contempo che le svettanti palme dai fusti snelli si lasciano solleticare dal vento.
Non nego che per un attimo ho avuto la tentazione di fare una passeggiata sulla spiaggia chiassosa da dove provenivano voci e musica ad alto volume, ma poi ho ragionevolmente desistito: il giorno dopo, la festa non era ancora finita e lo stato di ubriachezza era palese sul volto e nei comportamenti dei molti che ancora se ne stavano con il bicchiere pieno in mano, mentre cumuli di bottiglie di rum e birra vuote richiedevano la pulitura della spiaggia. Intuibile che la notte fosse stata all’insegna dell’eccesso con partecipanti privi di freni inibitori.
Il desiderio d’estate
era nel cuore di ognuno, anche del bimbo che affrontava per la prima
volta un viaggio così lungo e al quale da qualche mese gli si raccontava
che sebbene il mare di Riccione è fonte di divertimento, esisteva “un altro
mare” con colori differenti e “un’altra estate” nel cuore dell’inverno.
Le spiagge di Punta Cana e Bavaro, sono turisticamente considerate fra le più belle del mondo, - così le descrivono le varie guide - caratterizzate dalla sabbia fina e bianca e un mare dalle acque cristalline.Ho letto che si tratta della meta turistica più visitata della Repubblica Dominicana e di tutti i caraibi.
In ogni caso che PUNTA CANA sia una località molto rinomata e di grande richiamo turistico lo testimoniano i prestigiosi resort appartenenti a catene alberghiere internazionali dislocati lungo la costa, ma le spiagge sono così ampie che spesso le strutture sono schermate dalle numerose palme e comunque sono contesti gradevoli da vedersi. Lettini dai materassini imbottiti, ben disposti e ordinati, gazebo, ombrelloni in paglia, teli spugna con logo resort, camerieri in divisa addetti al servizio in spiaggia, sono situazioni perfette per coloro che vanno alla ricerca di benessere e distrazione.
Noi abbiamo soggiornato nella zona denominata BAVARO che offre una lunghissima e ampia spiaggia di sabbia bianca e finissima da sembrare farina, inframezzata da zone con bellissime palme da cocco che di tanto in tanto lasciano cadere qualche pesante frutto.
Sulla spiaggia non ci si può annoiare: numerosi ristorantini e bar tutti dotati di “dehors” fronte mare consentono l’uso di ombrelloni, lettini, gazebo, con il solo obbligo di consumazione. I camerieri senza essere invadenti offrono la loro disponibilità, ovviamente le ordinazioni vengono servite senza troppa fretta poiché i tempi dominicani sono diversi dai nostri . Inoltre può pure verificarsi che i bicchieri terminino e la consegna tardi ad arrivare come successo a Villa Blanca, ma niente paura: vengono servite solo bevande in bottiglia. (La consegna del materiale prima o poi arriverà).
I cocktail sono ottimi ovunque ma è indubbio che alcuni li
sanno fare meglio di altri: soggiornando
alcuni giorni ciascuno si farà la propria esperienza e conseguentemente sceglierà in base ai propri gusti.
Anche pranzi a base di pesce , soprattutto ottime grigliate, si possono consumare ovunque sulla spiaggia e per chi soggiorna in ville e residence la cui offerta è considerevole, c’è la possibilità di acquistarlo direttamente dai pescatori che quotidianamente vengono in spiaggia a vendere il pescato. Il pesce wahoo appartenente alla famiglia Scombridae è molto diffuso nel Mar dei Caraibi e, a parere mio e dei miei compagni di viaggio, è ottimo. Come ottime lo sono state le aragoste acquistate da Roberto, divenuto il nostro “fornitore di fiducia” : hanno gratificato appieno il nostro palato come pure i polpi caraibici seppure non tenerissimi. Il pesce è possibile ottenerlo ben pulito, pronto da grigliare/cucinare. Ovviamente non ci si deve formalizzare se la pulitura avvenisse in spiaggia, sopra qualche mucchietto d’alghe o in qualche altro spazio non propriamente idoneo.
Pure frutta e verdura si possono comprare in spiaggia a prezzi, per noi, irrisori: donne con grandi cesti in testa traboccanti frutta esotica e giovani con carriole colme di banane, cocco, cetrioli e pomodori, fanno parte del “libero servizio spiaggia”
Ovviamente vi sono anche zone alquanto degradate dalla
evidente povertà, per lo più a ridosso della costa: abitazioni improvvisate
costituite da baracche dai tetti in lamiera
o altro, strade sterrate, etc. etc. Zone comunque meritevoli d’essere
visitate poiché forniscono insiemi caratteristici oltre a dare l’idea delle tradizioni locali. Bambini liberi per strada, uomini nulla-facenti,
donne sorridenti.
Potrei anche sbagliare, ma ho avuto la chiara impressione che il popolo dominicano sia un popolo allegro.
Il trasferimento dall’aeroporto internazionale di PUNTA CANA - aperto nel 1983 e ampliato nel 2009 dispone di due terminal internazionali e 1 nazionale ed è alquanto scenografico poiché molte zone di transito sono realizzate con coperture in paglia supportate da travi in legno - a BAVARO della durata di circa 30 minuti d’auto ci ha portati nel luogo da noi prescelto: un moderno complesso residenziale dotato di parcheggio, piscina, giardino, distante dalla spiaggia qualche centinaio di metri. Lo spazio abitativo a noi destinato, molto ampio era disposto su tre livelli. L’ultimo, consistente in un bellissimo e grande terrazzo con piscina idromassaggio, ben attrezzato per relax con lettini e gazebo, zona pranzo con comodi divani e barbecue di cui abbiamo usufruito per le grigliate di pesce acquistato da Roberto. Purtroppo una di queste suggestive serate è stata interrotta da un improvviso scroscio di pioggia che ci ha costretti a terminare la cena nella sala da pranzo con tavolo per 8 persone e sedie in legno eccessivamente pesanti, che ci hanno creato un po' di disagio e pure qualche problema.
In loco, abbiamo noleggiato un’auto per gli spostamenti e ciò ci ha consentito di visitare altre zone
compresa la molto nota ROMANA -
BAYAHINDE – DOMINICUS - Spiaggia LAGUNA/ Playa Bandera Azul.
In quest’ultima abbiamo riscontrato una notevole presenza di italiani: mare splendido, ma troppo affollata. Oltre ai numerosi turisti stranieri anche molti dominicani e soprattutto diversi “bevitori” in attività sin dalle prime ore del giorno. Abbiamo avuto modo di osservare un uomo abbastanza giovane che usciva dall’acqua unicamente per riempirsi il bicchiere di rum e poi rientrava. Credo possa essere davvero un’esperienza singolare starsene beatamente in ammollo per ore e ore con il solo pensiero di svuotare il bicchiere pieno! Su questa spiaggia si assiepano diverse baracche in legno o lamiera adibite al commercio: offrono la tipicità del luogo e la possibilità di noleggiare lettini e ombrelloni alquanto logorati dall’uso. Fra queste, ha attratto la mia attenzione una parvenza di capanna in legno con pareti ben dipinte a colori vivaci che fungeva da zona massaggi. All’interno fra i tendaggi ho intravisto dei lettini e delle donne che praticavano massaggi.
Anche in questa zona costiera ci sono numerose strutture turistiche tipo
“villaggio” che con musica e giochi
creano una gran confusione poiché la spiaggia pur essendo ampia, lo è meno rispetto al BAVARO .
Ovviamente abbiamo ritenuto positivo trascorrervi una giornata proprio perché abbiamo avuto modo di renderci conto delle diversità esistenti. Oltrettutto per raggiungere questa zona, distante circa un’ora da Punta Cana, abbiamo dovuto percorrere un tratto autostradale che corre fra ampie piantagioni di canna da zucchero che a prima vista non abbiamo saputo riconoscere. L’autostrada a pagamento è comunque “bella” con manto stradale curato.
Secondo noi invece è stato molto meglio pranzare al “SOLES GRILL Argentinian style – EL PIRATA” : servizio spartano anche se solerte, ma grigliate di pesce impeccabili di ottima qualità.
La si raggiunge passando attraverso il club “ PUNTA CANA Resort & Club”: all’ingresso c’è un ufficio dove gli addetti registrano i documenti e si paga un ticket di 40 dollari/persona che comprende l’utilizzo di lettini, ombrelloni e consumazioni presso il bar e ristorante all’interno della struttura.Poco lontano, trovasi anche un ampio campo da golf che costeggia il mare, oltre alla possibilità di praticare i vari sport acquatici.
Non intendo dilungarmi oltre poiché era mia intenzione sintetizzare e fornire
alcune gocce informative di una vacanza
ben riuscita nonostante il gruppo fosse di recente formazione.
E' stato gradevole e divertente osservare” il piccolo turista” di quattro anni e mezzo che s’atteggiava ad adulto: non ha per nulla intralciato i programmi pur non rinunciando mai alla “sua siesta” pomeridiana mettendosi comodo sotto l’ombrellone con il suo inseparabile “dudu”, oramai consunto dall’uso. Non ha perso occasione per giocare al pallone sulla spiaggia incurante di chi giocasse, ricorrendo ai gesti ove la comunicazione verbale era impossibile e soltanto negli ultimi giorni di vacanza, durante l’attesa dinanzi a un supermercato, ha notato che eravamo in pochi ad avere la “pelle chiara”. Molti altri erano “ più scuri”. Unico incidente quasi trascurabile , ma che al verificarsi ha creato un gran trambusto: la sua manina rimasta incastrata in un giocattolo sicuramente difettoso. Neppure il viaggio in aereo gli ha creato scompiglio: ha dormito, ha giocherellato e mai si è lamentato, a dimostrazione che spesso i problemi dei bimbi non sono altro che le preoccupazioni degli adulti.
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