sabato 7 novembre 2020

LA RICAMATRICE DI WINCHESTER - TRACY CHEVALIER

 

LA RICAMATRICE DI WINCHESTER 



Ma quanto è bello leggere un romanzo ambientato in un luogo conosciuto, visitato!

Ho acquistato questo romanzo soltanto per la fiducia riposta nell’autrice della quale in precedenza avevo letto La ragazza con l’orecchino di perla” e “I frutti del vento”.

Ebbene, in questo tempo in cui ci viene consigliato di restare in casa per difenderci alla pandemia in atto, ho letto LA RICAMATRICE di WINCHESTER   in un baleno,  poichè non si tratta di una lettura impegnativa bensì distensiva: perfetta per distaccarsi dalla realtà.

Nel mio caso ho pure avuto modo di rivivere un viaggio in Cornovaglia che includeva  la visita della Cattedrale  di Winchester. A dire il vero, ora che ho terminato il romanzo ed ho appreso molte notizie  su questa cattedrale grandiosa, sono dispiaciuta di non aver prestato la dovuta attenzione e aver trascurato testimonianze storiche, dettagli rilevanti solo per il fatto di non esserne a conoscenza. Le guide turistiche mettono in risalto prevalentemente la Tomba di Jeane Austen, morta a Winchester  dopo solo due mesi dall’arrivo.       

La protagonista del romanzo di Tracy Chevalier  è una ragazza nata nel 1894 che all’età di 38 anni, già orfana di padre con cui aveva avuto un buon rapporto,  decide di lasciare  la casa di South Hampton dove  viveva con la madre, una donna alquanto pesante, lamentosa e criticona. Da notare che la madre oltre ad essere vedova aveva pure perso un figlio in guerra, per cui il dolore senza nome, l’aveva molto segnata e l’atmosfera famigliare era assai cupa.

Violet, la protagonista, stanca di quella situazione, chiede  alla Compagnia di Assicurazioni in cui lavorava, il trasferimento nell’agenzia di Winchester.

Il romanzo mette in risalto  le condizioni  della donna in quell’epoca prevalentemente destinata al matrimonio e Violet,  giunta a Winchester,  sola senza marito e fidanzato,  non ha vita facile, ma con molto coraggio, va contro qualsiasi pregiudizio e si vive la vita che desidera.

Perché LA RICAMATRICE DI WINCHESTER?

La storia delle ricamatrici e dei cuscini della cattedrale è interessante ed anche affascinante.

Violet  entrata a contatto  casualmente con quel gruppo, diverrà pure lei  una brava ricamatrice  perché è molto soddisfacente poter ricamare un cuscino da preghiera da mettere dentro la cattedrale: sono opere d’arti destinati a durare nel tempo e attualmente ci sono ancora le ricamatrici di Winchester  impegnate nella pulitura e nel restauro dei cuscini di Louisa Pesel, altra donna intraprendente e viaggiatrice, realmente esistita ed entrata a far parte della trama.

Questo romanzo mi ha dato l’opportunità di apprendere anche qualche nozione sull’arte campanaria di cui nulla sapevo anche se  immaginavo che dietro  quei tocchi ci stesse un mondo…Anche questo un mondo d’arte, di passione.

Arthur, il sessantenne di cui Violet s’innamorerà è fra i miglior campanari della Cattedrale di Winchester, ma ovviamente non svelerò se la ricambierà o meno.

Infine l’autrice, secondo me allo scopo di  ben evidenziare  contesto storico e i pregiudizi in auge, inserisce  pure una storia di donne amanti.

Ripeto: è un romanzo leggero, alcuni episodi li ho trovati  improbabili, eccessivamente “da romanzo”, ma l’autrice credo volesse scrivere appunto un romanzo non un saggio o un romanzo storico.  Comunque non è banale ed  ha il suo pregio anche se forse non è all’altezza dei due romanzi citati all’inizio.

I miei viaggi spesso nascono dalla lettura di un libro o da un film  e non escludo che chi  leggerà " La ricamatrice di Winchester"  possa poi decidere  di andare a visitare la splendida cattedrale e  la graziosa cittadina dove c’è pure la Tavola Rotonda. 


Novembre 2020- Yvonne

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