LA RICAMATRICE DI WINCHESTER
Ho acquistato questo
romanzo soltanto per la fiducia riposta nell’autrice della quale in precedenza
avevo letto “ La ragazza con l’orecchino di perla” e “I frutti del vento”.
Ebbene, in questo tempo in cui ci viene consigliato di restare in casa per difenderci alla pandemia in atto, ho letto LA RICAMATRICE di WINCHESTER in un baleno, poichè non si tratta di una lettura impegnativa bensì distensiva: perfetta per distaccarsi dalla realtà.
Nel mio caso ho pure avuto modo di rivivere un viaggio in Cornovaglia che includeva la visita della Cattedrale di Winchester. A dire il vero, ora che ho terminato il romanzo ed ho appreso molte notizie su questa cattedrale grandiosa, sono dispiaciuta di non aver prestato la dovuta attenzione e aver trascurato testimonianze storiche, dettagli rilevanti solo per il fatto di non esserne a conoscenza. Le guide turistiche mettono in risalto prevalentemente la Tomba di Jeane Austen, morta a Winchester dopo solo due mesi dall’arrivo.
La protagonista del romanzo
di Tracy Chevalier è una ragazza nata
nel 1894 che all’età di 38 anni, già orfana di padre con cui aveva avuto un
buon rapporto, decide di lasciare la casa di South Hampton dove viveva con la madre, una donna alquanto
pesante, lamentosa e criticona. Da notare che la madre oltre ad essere vedova
aveva pure perso un figlio in guerra, per cui il dolore senza nome, l’aveva
molto segnata e l’atmosfera famigliare era assai cupa.
Violet, la protagonista,
stanca di quella situazione, chiede alla
Compagnia di Assicurazioni in cui lavorava, il trasferimento nell’agenzia di
Winchester.
Il romanzo mette in risalto
le condizioni della donna in quell’epoca prevalentemente
destinata al matrimonio e Violet, giunta
a Winchester, sola senza marito e
fidanzato, non ha vita facile, ma con molto
coraggio, va contro qualsiasi pregiudizio e si vive la vita che desidera.
Perché LA RICAMATRICE DI
WINCHESTER?
La storia delle ricamatrici
e dei cuscini della cattedrale è interessante ed anche affascinante.
Violet entrata a contatto casualmente con quel gruppo, diverrà pure lei
una brava ricamatrice perché è molto soddisfacente poter ricamare un
cuscino da preghiera da mettere dentro la cattedrale: sono opere d’arti
destinati a durare nel tempo e attualmente ci sono ancora le ricamatrici di
Winchester impegnate nella pulitura e
nel restauro dei cuscini di Louisa Pesel, altra donna intraprendente e
viaggiatrice, realmente esistita ed entrata a far parte della trama.
Questo romanzo mi ha dato l’opportunità di apprendere anche qualche nozione sull’arte campanaria di cui nulla sapevo anche se immaginavo che dietro quei tocchi ci stesse un mondo…Anche questo un mondo d’arte, di passione.
Arthur, il sessantenne di
cui Violet s’innamorerà è fra i miglior campanari della Cattedrale di Winchester,
ma ovviamente non svelerò se la ricambierà o meno.
Infine l’autrice, secondo
me allo scopo di ben evidenziare contesto storico e i pregiudizi in auge,
inserisce pure una storia di donne
amanti.
Ripeto: è un romanzo
leggero, alcuni episodi li ho trovati improbabili,
eccessivamente “da romanzo”, ma l’autrice credo volesse scrivere appunto un
romanzo non un saggio o un romanzo storico. Comunque non è banale ed ha il suo pregio anche se forse non è all’altezza
dei due romanzi citati all’inizio.
I miei viaggi spesso nascono dalla lettura di un libro o da un film e non escludo che chi leggerà " La ricamatrice di Winchester" possa poi decidere di andare a visitare la splendida cattedrale e la graziosa cittadina dove c’è pure la Tavola Rotonda.
Novembre 2020- Yvonne
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