domenica 16 agosto 2020

TROPPI PARADISI – WALTER SITI

 

TROPPI PARADISI – WALTER SITI

 

In questi giorni non ho avuto un attimo di tregua: c’era un libro che appena posavo da qualche parte mi chiamava e  pretendeva il mio tempo.

Io non ho ignorato il richiamo: ho letto senza entusiasmo le prime pagine,  ma poi ho iniziato ad addentrarmi nella trama e infine dopo  avergli dedicato ogni ritaglio di tempo libero e diverse ore notturne, stasera l’ho chiuso  senza aver tralasciato neppure  un' attenta lettura della postfazione curata dall’autore stesso.

 WALTER SITI   non è semplicemente uno scrittore , bensì è il curatore delle opere complete di Pier Paolo Pasolini, è stato il vincitore del Premio Strega 2013 con RESISTERE NON SERVE A NIENTE,  è critico d’arte, saggista , poeta, accademico e forse altro ancora.

 TROPPI PARADISI, il titolo del  romanzo in argomento, è stato pubblicato per la prima volta nel 2006 ed è ultimo di una trilogia.

 Perché ho scelto questo romanzo?

Durante il lockdown ho partecipato a diversi webinar, uno fra i quali dedicato alla comprensione dei testi ed in una circostanza era stato portato ad esempio lo stile letterario di  WALTER SITI  considerato autore di grande spessore.

Era stata richiesta poi la lettura di alcune pagine di TROPPI PARADISI  per poter meglio comprendere ed avviare un confronto fra i partecipanti al webinar, dopodichè decisi di acquistarlo.

Ebbene non è un romanzo leggero: io mi permetto definirlo” crudo e amaro” mentre Il Venerdi di Repubblica l’ha descritto: “ Un romanzo scandaloso, divertente e malinconico”.

 

Trama

Ambientazione e durata temporale della storia : Roma 1998-2005

Protagonista WALTER SITI ma non è un’autobiografia: semplicemente il protagonista porta il medesimo nome dell’autore.

«Mi chiamo Walter Siti, come tutti. Campione di mediocrità. Le mie reazioni sono standard, la mia diversità è di massa. Più intelligente della media, ma di un’intelligenza che serve per evadere. Anche questa civetteria di mediocrità è mediocre, come i ragazzi di borgata che indossano a migliaia le T-shirts con su scritto <<original>>; notano la contraddizione e gli sembra spiritosa. Se non fossi medio troverei l’angolatura per criticare questo mondo, e inventerei qualcosa che lo cambia.»

(da Walter Siti, Troppi paradisi) 

In sintesi: un professore ultrasessantenne a cui mancano pochi anni alla pensione, di nome Walter Siti, vive in una casa di proprietà  a Roma in via Tina Pica, acquistata ricorrendo al mutuo bancario.Un lavoro tranquillo ed una relazione con  Sergio: un bel ragazzo intorno ai trent’anni  che lavora in televisione ,smanioso di fare carriera e disposto anche a  cedere a qualche inevitabile compromesso.

Una storia senza troppi colpi di scena vivacizzata principalmente dalla narrazione di ciò che avviene in RAI e che Sergio costantemente racconta a Walter.

Walter, “ conigliotto” vuole molto bene a Sergio “muso” e Sergio  indubbiamente prova un sentimento per Walter in cui trova grande comprensione,  ma è  giovane , potrebbe essere  suo figlio  e soprattutto ha bisogno di rapporti vigorosi.  Comunque la relazione prosegue per quasi tre anni e poi gli eventi li porteranno alla separazione. Sergio andrà in Albania per motivi di lavoro e Walter dopo un periodo di eccessi e frequentazioni finalizzate ad ottenere sesso a pagamento,  incontra Marcello, un escort di straordinaria bellezza, culturista e borgotaro e da quell’incontro, con lucida consapevolezza, Walter da inizio  alla sua autodistruzione.

 Sono stanco…sono quasi due anni che faccio quattro lavori, che ognuno basterebbe per una persona: faccio il romanziere, il professore universitario, il critico letterario, l’autore televisivo”

Faceva tutto questo per avere a disposizione molto denaro per poter pagare le prestazioni di Marcello ed anche per acquistargli la cocaina. 

Trama che sintetizzata così può apparire banale, ma leggendo il romanzo ci si rende conto di quanto non lo sia.

Marcello è l’emblema dello spirito del nostro tempo: mancanza di desideri e passioni  fa del suo corpo uno strumento di lavoro concedendosi senza dignità a uomini e donne indistintamente. Unico obbiettivo quello di ottenere  denaro  per poterlo sperperare  in anabolizzanti, prodotti per il corpo e ovviamente cocaina.

Sergio invece con le sue avventure-disavventure professionali mette in evidenzia quanto sia falsificata la realtà  e quanto siano le pressioni politiche  determinanti nella messa in onda dei programmi. 

“Quella che di solito, sbagliando, chiamiamo “irrealtà televisiva” è invece realtà depotenziata. La realtà mostrata in tivù deve essere accettabile ( e produrre denaro): dunque è bene tenerla sotto controllo, aggiustarla prima che la telecamera la riprenda. La realtà televisiva è strutturata come una fiction ( vedi i telegiornali, che partono dalle tragedie e finiscono nell’happy end dei divi e dello sport), ma senza avere la libertà della fiction, che è soprattutto quella di rappresentare l’estremo…”

 Ma anche il mondo universitario non ne esce indenne, perché Walter Siti protagonista,  è docente all’Università dell’Aquila  dove sta avvenendo una riorganizzazione ed il merito che dovrebbe essere l’elemento principale da considerarsi, viene completamente ignorato.   

 TROPPI PARADISI in breve io l’ho considero un romanzo pregevole, di grande attualità. Nel momento della sua pubblicazione forse anche precursore dei tempi: quelle che nel romanzo erano situazioni possibili oggi sono divenute  concrete e anche superate.

Inoltre ammetto che alcune pagine mi hanno turbata e mi hanno indotta a rivedere certi miei convincimenti. Ma non solo. 

Infine chi decide di leggere questo romanzo abbia consapevolezza che nulla viene risparmiato: non mancano molte espressioni forti. Marcello, la cui istruzione è limitata, si esprime sempre e unicamente in romanesco e i dettagli sui rapporti omosessuali e relativi tecnicismi non lasciano  dubbi. Ci sono i passivi, ci sono gli attivi e Walter è impotente per cui ricorrerà ad un intervento chirurgico pur di riuscire a "possedere" Marcello.

In ogni caso  penso che il talento narrativo dell’autore sia evidenziato dal fatto che TROPPI PARADISI la cui ambientazione non è certamente  l'Eden e i personaggi non sono angeli, non può considerarsi un romanzo volgare. 

Non saprei se consigliarlo o no : forse non è una lettura per tutti, in ogni caso io leggerò altre opere di Walter Siti.

 Stralci

 Dare l’illusone del paradiso in terra è l’obbiettivo finale del consumismo: o, se si vuole, il consumismo è una protesta per l’inesistenza di Dio. Comprando si è onnipotenti, soprattutto se comrpi qualcosa che ti serve a poco; i centri commerciali sono isole dei beati dove ( grazie all’aria condizionata) è sempre primavera, dove ogni tuo desiderio è un odine, dove le distanze di annullano perché i prodotti di tutto il mondo si offrono fianco a fianco, a tua completa disposizione.

 Le sfortune in teoria, possono anche non finire mai, il caso non ha memoria. 

Agosto 2020- Y.P.

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