martedì 11 agosto 2020

Le cascate di ACQUAFRAGGIA e SAVOGNO

 

Le cascate di ACQUAFRAGGIA e SAVOGNO

 

Le cascate gemelle di ACQUAFRAGGIA , dal nome del torrente che le genera, si trovano alle spalle di Borgonuovo di Piuro,  in provincia di Sondrio .

Offrono uno spettacolo naturale di notevole impatto visivo: favorite anche dallo scenario circostante di straordinaria bellezza, sono state  descritte pure da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico.

Ma non è mia intenzione soffermarmi ulteriormente sulle cascate che in questo punto sono raggiungibili in auto,  bensì sull’itinerario  da farsi unicamente a piedi che da Borgonuovo  conduce a SAVOGNO, un paesino  considerato uno dei rari esempi di architettura rurale alpina realizzata in pietra e legno.




Savogno esistente sin dal medioevo,  si trova ad un’altitudine di 932 mt. immerso in uno scenario inenarrabile delle Alpi Retiche  ed attualmente dalle informazioni assunte in loco è abitato unicamente da 5 persone.  Le case – quelle rimaneggiate e conservate – sono utilizzate  principalmente per trascorrervi periodi di vacanza.

Raggiungere Savogno a piedi è alla portata di molti, ma non di tutti perché indubbiamente richiede buone energie e personalmente lamento che il cartello sito proprio all’inizio del percorso indica solo il tempo di percorrenza in 1,30 minuti ma non accenna al grado di difficoltà.  ( Un'ora e mezza chiaramente è un tempo indicativo, dipende da diversi fattori)

Personalmente sono abituata a camminare e mi tengo allenata quotidianamente, ma questa mulattiera a scalini – pare siano 2886 – l’ho trovata impegnativa: alcuni tratti sono veramente ripidi e lungo il percorso ho visto alcuni intenzionati a desistere.

Dal punto di vista scenografico invece è una mulattiera spettacolare perché è un’alternanza zig-zagante fiancheggiata da fitta flora di alberi alcuni  dai tronchi drittissimi.

Anche il sottobosco  che lascia intendere che la mano d’uomo sia inesistente è molto bello da vedersi.

Si ha la sensazione di attraversare una foresta e ritengo superfluo soffermarmi sulla quiete che caratterizza il contesto.



A circa metà percorso  -  in STAL de RONCH- c’è una fontana con tre vasche in pietra, una delle quali, la centrale datata 1869. Una realizzazione imponente dalla quale sgorga un’acqua così fresca e cristallina che mi ha fatto ricordare “il vero sapore dell’acqua”, ben diverso dalle acque minerali di consumo quotidiano a cui ci siamo malamente abituati.

Poco oltre la fontana si trovano diversi resti di costruzioni sempre rigorosamente in pietra evidentemente abbandonati, che forse fungevano da stalle, legnaie o fienili.

Internamente ad una di questi sono ancora presenti dei tini per il vino. Non ho idea se in tempi antichi qui fossero presenti dei vigneti.

 


Comunque al termine della mulattiera la vegetazione si ferma e ci trova di fronte  Savogno che oserei definire “il borgo incredibile”.


Ubicato su un terreno in pendenza vanta una bella chiesa la cui storia vuole che qui per alcuni anni  ( 1868-1875) il parroco fosse Don Luigi Guanella che molto fece per la comunità che a quei tempi contava quattrocento abitanti.   

 




Perché Savogno “borgo incredibile”?

Semplicemente perché testimonia una vita lontana anni luce dalla nostra quotidianità e nel contempo evoca tradizioni riconducibili ovunque.



 


Qualche anno fa, andai in vacanza a Cipro e nell’ambito di una itinerario turistico organizzato andai a visitare il villaggio di Kakopetria: ebbene nulla di tanto diverso da Savogno. Case costruite in pietra con balconi e inserti in legno. Unica differenza Kakopetria contrariamente a Savogno è abitato e da ciò che ho avuto modo di vedere  gode ancora di buona arretratezza.



Certamente Savogno è un luogo da  visitare, dobbiamo conoscere “i gioielli” di casa nostra perché parlando di Savogno è chiaro che si sta parlando di un gioiello.

Molte case evidenziano precisi interventi finalizzati alla conservazione, ma nel completo rispetto delle origini.

Gli edifici rimaneggiati  e non, sono tutti ricoperti con tetti di  piode , le porte rudimentalmente realizzate sono state recuperate  senza ricorrere alla sostituzione dei chiavistelli antichi.

Alcuni edifici ovviamente appaiono irrecuperabili ma quel che rimane serve a rendere interessante il luogo.

Non andiamo forse a visitare i luoghi dove  resti romani testimoniano una civiltà passata?

 


Per la discesa da Savogno ho usufruito di un itinerario alternativo alla mulattiera a scalini ossia il sentiero panoramico dell’acqua fraggia che in alcuni punti consente di attraversare il torrente tramite  dei ponti, qualcuno tibetano.

Anche questo percorso, indubbiamente molto suggestivo, non  è di facile percorrenza nonostante in punti critici siano state posizionate pure delle scale metalliche.


 Panoramica ripresa dal piazzale della chiesa di Savogno


Agosto 2020- Yvonne

 

Nessun commento:

Posta un commento