Dongo e Gravedona (dal Giardino del Merlo) |
Sovente avviene che meraviglie a noi vicine vengono intenzionalmente trascurate senza una ragione ben precisa. A volte se ne sente parlare e ci si promette di approfondire, ma poi si continua a rinviare, al domani aggiungi un altro domani…. E così da molto tempo sentivo parlare dell’esistenza del Giardino del Merlo, ma soltanto qualche giorno fa, dopo aver visto pubblicate in Facebook alcune fotografie, mi sono decisa ad andarci.
Musso |
“Il Giardino
del Merlo si trova su ripide rocce affacciato sull’alto Lario tra
i paesi di Musso e Dongo e fu realizzato a finire dell’Ottocento come giardino
botanico adornato di ponticelli, grotte e gallerie. Tra i resti di un
precedente complesso fortificato vi era anche la bella chiesa di Sant’Eufemia in posizione altamente panoramica sul Sasso di Musso.
Dopo la Seconda guerra mondiale, il giardino divenne una cava di marmo e fu
molto danneggiato. Grazie al lavoro dell’associazione “Giardino del Merlo” il sito è di nuovo accessibile sebbene poco sia rimasto
dell’impianto originario. Tuttavia, la salita alla chiesa di Sant’Eufemia offre ancora atmosfere e scorci suggestivi.”
La descrizione di cui sopra, è ripresa
totalmente dal sito del luogo, ma non rende appieno giustizia alla sua naturale
spettacolarità.
Un angolo di lago in cui il panorama diviene emozione.
Inoltre dentro il giardino vi sono resti di
costruzioni in pietra molto interessanti che da quanto ho letto, durante la
seconda guerra mondiale si rivelarono ottimi nascondigli per i partigiani.
Sono ben visibili alcune porte totalmente rivestite
di pietre che chiuse parrebbero dei semplici muri.
Porta rivestita di pietre |
La chiesetta di Santa Eufemia, dentro il
Giardino del Merlo, si raggiunge a piedi
seguendo un sentiero abbastanza ripido antistante la galleria che
da Musso porta a Dongo.
L’ingresso non è del tutto ben visibile , in
ogni caso ci si arriva: c’è un cancello che ha la parvenza d’essere l’ingresso
di una proprietà privata . Occorre spingere
e aprire il cancello sul cui lato un cartello riporta la scritta “ giardino del
Merlo”. Non vi sono custodi e l’ingresso è libero.
Più esattamente i camminamenti-sentieri che
consentono la visita del giardino e portano alla Chiesetta di Sant’EUFEMIA sono
diversi e occorre dotarsi di scarpe idonee. Tempo necessario: quarantina di
minuti.
“Fu ideato nel 1858 da Giovanni Manzi membro della celebre
Famiglia Manzi che fece costruire l’omonimo Palazzo nella piazza principale di Dongo di cui è sede del
Municipio . L’opera di Giovanni Manzi venne proseguita poi dalla nipote
Giuseppina la quale si occupò ed arricchì la bellezza del Giardino del Merlo e
continuò nel mantenerlo sempre aperto ai frequentissimi turisti italiani e
stranieri. Alla sua morte, nel 1945, il Giardino rimase purtroppo per lungo
tempo incustodito poi venne venduto alla SA Scalini ed in seguito
ad una famiglia locale. Nel 2013 fortunatamente la Comunità Montana Valli del
Lario e del Ceresio iniziò un restauro del complesso per consentire la ripresa
della sua completa fruibilità.” ( fonte http://www.danielarampoldi.it/wordpress/it/giardino-del-merlo)
Chiesetta di Sant'Eufemia
Aggiornamento Aprile 2019
" Ci fu un tempo quando sul versante di costa fra Musso e Dongo regnava Gian Giacomo Medici, il “Medeghino”, che da qui dominava incontrastato dal suo castello sututto l'alto Lario. Era il 1522.
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Tre secoli dopo, fra il 1853 e il 1883, attorno al maniero ormai in rovina, lungo il pendio scosceso, Giovanni Manzi, nobile di Dongo, volle realizzare il suo speciale orto botanico: prendendo spunto dai giardini della riviera ligure, sfruttando quindi la conformazione del terreno, con un versante esposto a sud e uno a nord, creò un luogo ricco di contrasti, dalla natura lussureggiante, con specie botaniche provenienti da ogni dove, piante tipiche dell’area mediterranea accanto a varietà proprie dell’ambiente alpino e persino specie esotiche (si racconta che erano presenti più di 120 specie arboree differenti!). E trovarono spazio anche passerelle, punti panoramici, ponticelli, grotte, gole e cascate. Già all'epoca questa “oasi” era aperta a turisti e villeggianti, e Giuseppina, nipote del Manzi, negli anni continuò a curarla e abbellirla, fino alla sua morte. Era il 1945. L’area fu lasciata all'incuria, danneggiata in alcuni casi, e al suo interno venne addirittura aperta una cava di marmo.
Nel 2013 si è deciso di riportare il giardino al suo splendore originale e di riaprirlo al pubblico per restaurare e mettere in sicurezza passerelle, scalette e tutte le strutture create a suo tempo per valorizzare le piante cresciute rigogliose, ma senza un ordine, nel corso degli anni. L’impianto è stato mantenuto come quello voluto dal suo ideatore, con una parte centrale di stampo botanico e due sezioni laterali legate più all'ambiente boschivo.
Questa è la storia del Giardino del Merlo, riaperto al pubblico nel settembre del 2018, un luogo magico e insolito con una vista mozzafiato sull'Alto Lago che dovete assolutamente visitare!(foto danielarampoldi.it, diegopessina.wordpress.com, Lakeaddicted - Blog personale sul Lago di Como)"
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