“ Stiamo leggendo Max Stirner. Ogni pagina mi spalanca di più
gli occhi. Abbiamo vissuto nelle tenebre, fratello mio”
Estate: tempo di vacanze e
relax.
Irrilevante il luogo che
ciascuno di noi sceglie per assaporare quel tempo.
Mare, montagna, lago o collina è indifferente, ma è innegabile
che ovunque si vada, si possa trovare del tempo da dedicare alla lettura. Chi nasce con
la passione per i libri “dentro”, non ne
può fare a meno in ogni stagione mentre chi non ce l’ha, ritengo possa trovare nell’estate il momento migliore
per alimentarla.
E avvicinarsi alla lettura
o meglio scoprire il piacere nella lettura non è un fatto da considerare irrisorio.
Leggere libri non significa
soltanto sognare poiché confrontarsi con loro aiuta ad affinare il proprio
pensiero, a trovare risposte che spesso non si trovano altrove, oltre ad arricchire il
proprio linguaggio. Le parole sono importanti e la lingua italiana dispone di
un dizionario molto ricco: conoscere e sapere utilizzare al meglio le parole aiuta a comprendere e farsi comprendere evitando equivoci .
Non mi dilungo sugli altri
innumerevoli vantaggi derivanti dal “leggere” e per un approccio alla lettura
propongo l’ultimo romanzo di Paolo Giordano, l’autore di LA SOLITUDINE dei NUMERI
PRIMI vincitore del Premio Strega e
Premio Campiello 2008.
Si tratta di un romanzo
molto avvincente, dal titolo “ DIVORARE IL CIELO” ambientato prevalentemente in
Puglia e io “l’ho divorato” in un paio di giorni.
Protagonista principale è Teresa che ogni anno torna a Speziale dalla nonna, una
vorace lettrice di romanzi gialli, in compagnia del padre mentre la madre
rimane a Torino.
Nella casa della nonna una sera dei ragazzini che vivono nella masseria poco distante, in una specie di comunità, entrano
abusivamente e si tuffano nella piscina. Scoperti dal padre di Teresa vengono
allontanati e questo episodio è l'occasione che porterà la ragazza ad avvicinarsi a loro fino ad entrare a far
parte del gruppo o meglio di quella strana comunità .
Tre ragazzi , tre fratelli ma non di sangue, ciascuno
con una storia famigliare particolare, adolescenti accomunati da "una mancanza, una presenza ".
“ Loro sono diversi. Sono cresciuti con le radici
troppo corte. Prima o poi una folata di vento li strappa e se li porta via”
Fra loro c’è Bern, un ragazzino dalla personalità complessa e
amante dei libri, diverso dagli altri due e, quell’angolo di campagna, per Teresa diviene
il luogo più bello del mondo.
Le sue sono frequentazioni
estive poiché terminate le vacanze, lei
ritorna a Torino dove frequenta la scuola e trascorre l’inverno pensando al
ritorno a Speziale.
La trama si svolge nell’arco
di una ventina d’anni.
Quattro storie di vita che
si intrecciano, si allontanano, si ritrovano e accadimenti del tutto
imprevedibili coinvolgono
prepotentemente il lettore.
Diverse le tematiche affrontate che non mi dilungo a dettagliare (ecologia, amore, religione),
mi limiterò ad inserire qualche stralcio.
Dal mio modesto punto di
vista “DIVORARE IL CIELO” è da considerarsi un gran bel romanzo, ben
scritto e di facile lettura : la storia d’amore fra Bern e Teresa non è affatto
banale anche se il finale forse è fin
troppo straordinario, quasi “eccessivo”.
STRALCI
-
E’ da stupidi pensare che le differenze tra due
persone scompaiono soltanto perché uno lo desidera.
-
C’è sempre molto da conoscere della vita di qualcun
altro. Non si finisce mai. E a volte sarebbe meglio non iniziare affatto.
-
Chi
accresce il sapere aumenta il dolore
-
Non ero io a non riuscire a pregare. Adesso l’ho
capito. Non ero io a sbagliarmi. Dio è un’invenzione banale. Soltanto chi vive
ha ragione
- “Max Stirner, pseudonimo di Johann Caspar Schmidt, è stato un
filosofo tedesco fautore di posizioni radicalmente anti-stataliste
improntate sull'individualismo, l'egoismo etico e su di una primordiale
concettualizzazione di anarchia”
Agosto 2018- Yvonne
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