mercoledì 22 agosto 2018

DIVORARE IL CIELO – Paolo Giordano




“ Stiamo leggendo  Max Stirner. Ogni pagina mi spalanca di più gli occhi. Abbiamo vissuto nelle tenebre, fratello mio”



Estate: tempo di vacanze e relax.
Irrilevante il luogo che ciascuno di noi sceglie per assaporare quel tempo.
Mare, montagna,  lago o collina è indifferente, ma è innegabile che ovunque si vada, si possa trovare del tempo da dedicare alla lettura. Chi nasce con la passione per i libri “dentro”,  non ne può fare a meno in ogni stagione  mentre  chi non ce l’ha,  ritengo  possa trovare nell’estate il momento migliore per alimentarla.
E avvicinarsi alla lettura o meglio scoprire il piacere nella lettura non è un fatto da considerare irrisorio.
Leggere libri non significa soltanto sognare poiché confrontarsi con loro aiuta ad affinare il proprio pensiero, a trovare risposte che spesso non si trovano altrove, oltre ad arricchire il proprio linguaggio. Le parole sono importanti e la lingua italiana dispone di un dizionario molto ricco: conoscere e sapere utilizzare al meglio le parole  aiuta a  comprendere e  farsi comprendere evitando equivoci . 
Non mi dilungo sugli altri innumerevoli vantaggi derivanti dal “leggere” e per un approccio alla lettura propongo l’ultimo romanzo di Paolo Giordano, l’autore di LA SOLITUDINE dei NUMERI PRIMI  vincitore del Premio Strega e Premio Campiello 2008.

Si tratta di un romanzo molto avvincente, dal titolo DIVORARE IL CIELO  ambientato prevalentemente in Puglia  e io  “l’ho divorato” in un paio di giorni.

Protagonista principale  è Teresa  che  ogni anno torna a Speziale dalla nonna, una vorace lettrice di romanzi gialli, in compagnia del padre mentre la madre rimane a Torino.
Nella casa della nonna  una sera dei ragazzini  che vivono nella masseria poco distante,  in una specie di comunità, entrano abusivamente e si tuffano nella piscina. Scoperti dal padre di Teresa vengono allontanati e questo episodio è l'occasione che porterà la ragazza  ad avvicinarsi a loro fino ad entrare a far parte del gruppo o meglio di quella strana comunità .
Tre  ragazzi , tre fratelli ma non di sangue, ciascuno con una storia famigliare particolare,  adolescenti accomunati da  "una mancanza, una presenza ".

“ Loro sono diversi. Sono cresciuti con le radici troppo corte. Prima o poi una folata di vento li strappa e se li porta via”

Fra loro c’è Bern,  un ragazzino dalla personalità complessa e amante dei libri, diverso dagli altri due  e,  quell’angolo di campagna, per Teresa diviene il luogo più bello del mondo.
Le sue sono frequentazioni estive poiché  terminate le vacanze, lei ritorna a Torino dove frequenta la scuola e trascorre l’inverno pensando al ritorno a Speziale.
La trama si svolge nell’arco di una ventina d’anni.
Quattro storie di vita che si intrecciano, si allontanano, si ritrovano e accadimenti del tutto imprevedibili  coinvolgono prepotentemente il lettore.

Diverse le tematiche affrontate che  non mi dilungo a dettagliare (ecologia, amore, religione), mi limiterò ad inserire qualche stralcio.

Dal mio modesto punto di vista  “DIVORARE IL CIELO”  è da considerarsi un gran bel romanzo, ben scritto e di facile lettura : la storia d’amore fra Bern e Teresa non è affatto banale anche se il finale forse è  fin troppo straordinario, quasi “eccessivo”.


STRALCI

-          E’ da stupidi pensare che le differenze tra due persone scompaiono soltanto perché uno lo desidera.

-          C’è sempre molto da conoscere della vita di qualcun altro. Non si finisce mai. E a volte sarebbe meglio non iniziare affatto.

-          Chi accresce il sapere aumenta il dolore

-          Non ero io a non riuscire a pregare. Adesso l’ho capito. Non ero io a sbagliarmi. Dio è un’invenzione banale. Soltanto chi vive ha ragione


  • “Max Stirner, pseudonimo di Johann Caspar Schmidt, è stato un filosofo tedesco fautore di posizioni radicalmente anti-stataliste improntate sull'individualismo, l'egoismo etico e su di una primordiale concettualizzazione di anarchia


Agosto 2018- Yvonne

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