BELLANO e l’ORRIDO
Sta proprio di fronte alle
finestre della casa di pietra, dinnanzi al
terrazzo, al giardino, persino dinnanzi al tavolo dove si pranza e si
cena. La sera, quando le luci si accendono e si riflettono nelle acque del lago
lo scenario diviene ineffabile.
Il mattino quando mi alzo e
apro la finestra della camera da letto, me lo trovo davanti: una nuvola di case bucata da un campanile
svettante .
Mio papà negli ultimi anni di vita diceva che era
stanco di osservarlo, sempre lo stesso scorcio mutevole nei colori soltanto in funzione delle stagioni.
A mia mamma era molto caro
poiché da ragazza era andata a servizio dai proprietari del Cavallo Bianco che
oltre all’attività commerciale avevano una nidiata di figli dei quali lei si doveva occupare. Ricordo
confusamente le sue narrazioni relative a quel periodo risalente ai primi
decenni del novecento, ma ricordo bene che per lei aveva rappresentato un
periodo felice.
Si era affezionata a quei
bambini, soprattutto a Luigi, il maggiore, ma pure alla signora della quale mi
raccontava che a causa della taccagneria
del marito, ricorreva all’espediente di
comprarsi i vestiti identici: sempre due abiti dello stesso modello e lo
stesso colore in modo tale che li poteva alternare senza che lui se ne
accorgesse.
( Bellano in provincia di Lecco, sta di fronte a San Siro provincia di Como)
Tornando invece a me, mi sono sempre limitata ad osservare da
lontano la nuvola bucata dal campanile
svettante adagiata sul tratto di lago senza mai provare un desiderio intenso di approfondirne la conoscenza.
Almeno fino a ieri, giorno in cui ho deciso di andare a visitare l’Orrido, il noto Orrido che le guide turistiche fanno rientrare fra le sei perle del lago.
Almeno fino a ieri, giorno in cui ho deciso di andare a visitare l’Orrido, il noto Orrido che le guide turistiche fanno rientrare fra le sei perle del lago.
E per raggiungere l‘Orrido,
“ una gola naturale formatasi in 15 milioni di anni ( dal tempo del
disgelo del ghiaccio dell’Adda) dalle acque del torrente Pioverna, che per
erosione , ha scavato una gola profonda nel tratto tra Taceno in Valsassina e
Bellano”, inevitabilmente
si entra nel paese.
L’ingresso dell’Orrido si
trova sulla destra del tratto di scalinata restrostante la magnifica chiesa dal
campanile svettante, monumento nazionale, dedicata ai santi Nazaro e Celso.
Proprio quella che da tanti
anni vedo dalla casa di pietra: la chiesa parrocchiale di Bellano,
edificata dai maestri comacini nel XIV secolo che si affaccia sulla bellissima
piazzetta di San Giorgio dalla quale partono diverse stradine che conducono all’interno
del paese.
La visita dell’Orrido osservando ogni dettaglio, richiede
una quarantina di minuti e la sua particolarità consiste nella possibilità di percorrere un tratto
della gola tramite passerelle infisse nella roccia. La montagna spaccata,
l’intenso fragore delle acque, le cascate, la vegetazione lussureggiante creano
un contesto davvero eccezionale.
Dopo l’Orrido una
passeggiata per il paese che si affaccia sulle acque del lago di Lecco.
Viuzze strette che
conducono al lungolago sui cui lati se
ne stanno assiepate case antiche dai bei cortili, alcune delle quali con grandi
portoni in legno provviste di grossi chiavistelli e ovviamente
varie attività commerciali.
Viuzze che evocano i
caruggi di Genova.
Bellano nel 1790 ha dato i natali al poeta e romanziere Tomaso
Grossi e casualmente sono giunta davanti alla
casa che lo ho visto nascere sulla cui facciata è stata affissa una lapide alla
memoria dell’illustre personaggio.
Bellano, circa 3500
abitanti, un bel porticciolo, un lungolago apprezzabile e una festa antica che
ancora si celebra.
Pesa vegia - “La festa della Pesa vegia (in italiano
pesa vecchia) rievoca un fatto storico avvenuto a Bellano il 5 gennaio 1862.
In
seguito all'Unità d’Italia il prefetto di Como intimò ai sindaci della
provincia (a cui Bellano apparteneva) di imporre il sistema metrico decimale a
partire dal 1º gennaio 1862.
I
cittadini bellanesi cercarono di ottenere una proroga e inviarono quattro
delegati in barca a Como per trattare.
La
sera del 5 gennaio 1862 i cittadini di Bellano si assembrarono sul lungolago
alla foce del Pioverna dell'imbarcazione con i delegati e con la risposta
del prefetto. Senza nemmeno attendere che l'imbarcazione fosse attraccata
qualcuno gridò "Pesa vegia o pesa nova?" e i delegati risposero
"Pesa vegia" e da lì l'esultanza dei bellanesi.
Con
il passare degli anni la tradizione fu mutata e anziché la rievocazione
originale dell'evento ora l'imbarcazione porta dei soldati spagnoli con tanto
di alabarde che marciano fino alla piazza, una volta giunti lì viene letto in
modo buffonesco un presunto decreto del 1666 con tanto di firma del conte di
Fuentes. - (da Wikipedia)”
La mia emozione: Giunta sul Lungolago sorprendentemente mi sono trovata dinnanzi ad un bel ristorante sulla cui insegna stava scritto " CAVALLO BIANCO". Il mio pensiero ovviamente è volato da mia mamma, forse ai suoi tempi era soltanto una pasticceria, ma ciò è irrilevante.
La mia emozione: Giunta sul Lungolago sorprendentemente mi sono trovata dinnanzi ad un bel ristorante sulla cui insegna stava scritto " CAVALLO BIANCO". Il mio pensiero ovviamente è volato da mia mamma, forse ai suoi tempi era soltanto una pasticceria, ma ciò è irrilevante.
Agosto
2018- Yvonne
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