IL CERCATORE DI LUCE
– CARMINE ABATE
Qualche anno fa al PALAZZO REALE di Milano andai a vedere
una Mostra dedicata all’artista pittore GIOVANNI SEGANTINI che comprendeva ben
120 opere e ne rimasi affascinata.
Paesaggi stupendi , immagini luminose, montagne, pascoli, in
breve: opere scaturite dalla contemplazione della NATURA. Ma non solo, anche
quadri inneggianti la VITA, la maternità: dinanzi a quelle opere pittoriche mi
è stato facile innamorarmi dell’autore senza nulla o quasi , sapere di lui.
Tale premessa per dire che qualche mese fa, venuta a
conoscenza della pubblicazione del romanzo IL CERCATORE DI LUCE di CARMINE
ABATE e scoprendo che il cercatore di
luce a cui si faceva riferimento era proprio
il pittore GIOVANNI SEGANTINI , uno fra i massimi esponenti del
divisionismo italiano, nato ad Arco di Trento nel 1858 e deceduto a Pontresina nel 1899, non ho
esitato ad acquistarlo e pochi giorni fa l’ho terminato.
Indubbiamente è un bel romanzo che incalza e coinvolge il
lettore e forse stimola chi apprezza Segantini ad approfondirne la conoscenza.
Trattasi appunto di un romanzo e non di una biografia: “Gli eventi di cronaca e i personaggi
realmente esistenti o esistiti sono trasfigurati dallo sguardo del
narratore.”
Carlo , un ragazzino di dodici anni giunge in Scanuppia, nel Trentino, per trascorrere le vacanze estive nella vecchia baita di famiglia. I genitori non vanno d’accordo fra loro e spesso le conversazioni si fanno incandescenti. Carlo trova il modo per sfuggire a quelle tensioni rifugiandosi nella sua stanza e trova uno strano sollievo nel guardare il dipinto appeso sulla parete che ritrae una giovane donna con un bambino tra le braccia. Chi sono quelle due persone?
Al ragazzo pare di
riconoscerle e chiede notizie alla nonna Moma, trasferitasi nel Trentino a
seguito del matrimonio, dalla nativa
Calabria. Carlo scopre così che il nonno
aveva conosciuto il pittore, Giovanni Segantini e si ritrova a ricostruire la trama intima e collettiva di
un intero secolo, a partire dalla travolgente vicenda umana di Segantini,
legata a quella della propria famiglia.
Nel contempo che vive le sue
prime infatuazioni sentimentali, si appassiona alla storia d’amore tra Giovanni
Segantini e Bice Bugatti, donna affascinante , carismatica e compagna fedele, rimasta
a fianco dell’artista dall’incontro a Milano sino alla fine dei suoi giorni in Svizzera.
Non vado oltre per non
togliere la sorpresa a chi deciderà di intraprendere questa splendida lettura che
trovo ideale anche sotto l’ombrellone.
STRALCI
- Ancora non capiva, disse la Moma, era troppo
giovane e nostalgico, pensava e ripensava a Maloja, a Besenello, alla baita in
Scanuppia, non poteva capire la prepotenza dei luoghi, che ti attraggono o ti
scacciano via a loro piacimento.
- I luoghi, come degli amanti smaniosi di
conquistarti, rivelano le loro bellezze più irresistibili al primo incontro.
Poi, con il tempo, ti possono pure pugnalare alle spalle, ma tu li amerai
comunque e per sempre.
- Forse è questa la base più solida dell’amore
eterno: due persone opposte in tutto che si sostengono a vicenda e si
compenetrano fino a vivere insieme in un’unica aura, per sempre.
- ….la felicità va goduta in silenzio, lui ne è
consapevole, mai sbandierarla la felicità.
- Tanto gli altri, in un’opera d’arte, ci vedono
ciò che vogliono, ciò che li tocca nel profondo, che li emoziona, al di là
delle intenzioni dell’autore.
- Non siamo noi ad abbandonare i luoghi, sono
loro che abbandonano noi….
Luglio
2022 – Y. Pelizzari
Yvonne, grazie per questo tuo commento così sentito su un romanzo che avevo deciso di acquistare perché amo molto Segantini, di cui pure io ho avuto la fortuna di ammirare la, stupenda, completa mostra di Palazzo reale. Grazie davvero, e complimenti anche per la chiarezza del tuo scritto.
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