lunedì 22 agosto 2022

CARO PIER PAOLO - Dacia Maraini

 CARO PIER PAOLO - Dacia Maraini



Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Pier Paolo Paolini ( 5 marzo 1922 Bologna – 2 novembre 1975 Lido di Ostia) , che come noto fu un poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo italiano ed è considerato tra i maggiori intellettuali italiani del novecento.
Personaggio poliedrico si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista.
Ebbene in questa ricorrenza numerose sono le pubblicazioni che si trovano in libreria ed io, affascinata da sempre dal personaggio e soprattutto interessata ad approfondirne la conoscenza, ne ho comprate e lette alcune fra le quali questa: CARO PIER PAOLO di Dacia Maraini.
DACIA MARAINI ( Fiesole 13 nov.1936) e Pier Paolo furono legati da profonda amicizia e collaborarono in più occasioni . Inoltre Dacia Maraini per parecchi anni ( dal 1962 agli anni ‘80) fu compagna di Alberto Moravia il quale a sua volta fu grande amico di Pier Paolo. Ne è conseguito che le frequentazioni dei tre furono assidue tanto che acquistarono insieme persino una casa a SABAUDIA, dove trascorsero molte serate facendo pure programmi che la morte violenta di Pier Paolo, in circostanze ancora oscure, non permise di concretizzare.
Tale premessa si è resa necessaria per meglio comprendere questo libro che vuole essere una raccolta di lettere che Dacia scrive a Pier Paolo evocando avvenimenti precisi , esperienze vissute insieme, soprattutto raccontando i numerosi viaggi in Africa che intraprendevano ogni anno nel periodo natalizio al fine di sfuggire ai riti che detestavano. Partivano sempre in tre: Dacia, Pier Paolo e Alberto tranne in un'occasione in cui partecipò Maria Callas la quale subì il fascino di Pasolini, anzi pare proprio avesse avuto un grande innamoramento sino ad arrivare a pensare che potesse influire e modificare i gusti sessuali di lui…
“ Trovava che tu, Pier Paolo, fossi una meraviglia di uomo: attento, gentile, premuroso, generoso. Ti avrebbe volentieri sposato, anche se sapeva delle tue preferenze sessuali. Ma si può amare una donna senza desiderarla? Questa era la sua domanda a cui io non avevo risposta.”
Da queste lettere, così intense, così profonde ne esce un grande uomo tenero nelle relazioni, gentile nella quotidianità, dalla potente creatività e nel contempo duro e provocatore dalla dialettica arguta e intelligente.
Indubbiamente anticonformista ma anche preda di profonde contraddizioni.
Dalle lettere di Dacia emerge appieno che la sua breve vita è stata contrassegnata dal tormento interiore. Non a caso soffriva di atroci dolori allo stomaco: un’ulcera invincibile non gli dava tregua nonostante ingoiasse medicinali che a distanza di anni si sono rivelate pure nocive e ovviamente non poteva bere alcool e caffè.
Dacia inizia con lo scrivere che spesso lo sogna e da ogni sogno prende spunto per una narrazione :
“ Caro Pier Paolo stanotte ti ho sognato. Avevi il solito sorriso dolce e mi dicevi: “ Sono qua!”. Poi ti toglievi una specie di gilet color malva e aggiungevi . “ Fa caldo”……
E’ così strano che dopo tanti anni, nel sonno, io trovi ancora il modo di ricordarti e di vederti. Sei sempre il giovane cinquantenne che ho frequentato negli anni Sessanta e Settanta: il corpo agile, sportivo, la faccia seria, non imbronciata, ma pensosa, lo sguardo sognante, il passo deciso e sempre pronto a correre……”
Lo stile letterario di Dacia Maraini indiscutibilmente eccellente e io in queste 203 pagine, che ho letto in meno di due giorni, mi sono perduta …sono stata in Africa con lei, Pier Paolo e Alberto, ho attraversato lo Yemen, il Sudan, ho visto scenari inimmaginabili, ho vissuto avventure che purtroppo mai vivrò anche perché l’Africa di quegli anni non è più la stessa di oggi e, ho pure vissuto il muto rifiuto subito da Maria Callas quando in una circostanza sfortunata in un villaggio africano si sono trovati costretti a dormire in due stanzette di una missione. Lei sperava che quella fosse l’occasione tanto attesa ma Pasolini con delicatezza ed eleganza, ( calma autorevole – scrive Dacia) disponeva che le donne dormissero assieme e lui e Alberto pure.
Dacia Maraini racconta che Pasolini era indubbiamente affascinato da Maria Callas, lo si percepiva dagli atteggiamenti, dagli sguardi ma purtroppo il profondo legame che lui aveva con la madre non gli consentiva di fare l’amore con altre donne. Emblematica la poesia “ Supplica a mia madre” di cui riporto solo una parte:
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
Lo scambio di opinioni fra Dacia, Alberto e Pier Paolo era quotidiano e nelle lettere di Dacia si evidenziano le idee , le convinzioni di Pasolini con le dovute argomentazioni, al fine di far comprendere al lettore lo spessore intellettuale del personaggio e non solo i pregi e i difetti caratteriali.
Ovviamente si affronta pure l’argomento omosessualità poiché lui lo era, con forte attrazione per i “corpi giovani” dai quali voleva essere desiderato e che mai avrebbe preso con violenza.
Si sofferma poi sulla sua morte e qui Dacia pone molte domande rimaste a tutt’oggi senza risposta. Lei riuscì ad ottenere un colloquio in carcere con Pino Pelosi, colui che ha dichiarato la colpevolezza dell’omicidio ma non ottenne risposte soddisfacenti bensì la conferma dei dubbi sul fatto che la verità fosse ben diversa.
Potrei continuare ad elogiare quest’opera perché mi ha molto coinvolta ma sia chiaro, la mia fascinazione per Pasolini è notevole e più approfondisco e più me ne innamoro.
La forza del suo pensiero mi ha sedotta.
Agosto 2022- Y.Pelizzari

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