martedì 14 settembre 2021

IL PANE PERDUTO - Edith Bruck

 

IL PANE PERDUTO

Edith Bruck

Vincitore Premio STREGA GIOVANI 2021

 


“Racconta, non ci crederanno, racconta, se sopravvivi, anche per noi”

 IL PANE PERDUTO è un romanzo autobiografico  di Edith Bruck - nome d'arte di Edith Steinschreiber -  scrittrice, poetessa, traduttrice regista e testimone della Shoah ungherese naturalizzata italiana, oggi novantenne.

Un romanzo impressionante, come lo sono spesso i romanzi dello stesso genere: pagine che bucano lo stomaco e che  inevitabilmente portano a chiedersi se la crudeltà umana ha dei limiti oppure no. Durante la lettura  è inevitabile chiedersi come sia potuto accadere  ma anche,  se potrebbe ancora accadere.

Questa di Edith Bruck è una testimonianza sconvolgente che sintetizzerei dicendo che IL PANE PERDUTO narra le vicissitudini di una bimba che ha trascorso anni a peregrinare fra i vari campi di concentramento   e miracolosamente sopravvissuta  , forse anche grazie  all’aiuto della sorella Judith, maggiore di  lei di qualche anno.

Un’odissea che non si è conclusa con la liberazione e con la caduta della Germania…

Dopo l’esperienza vissuta, ricominciare non è stato facile: nata in Ungheria, aperti i lager in Germania è tornata al villaggio natale, ma senza ritrovare più nulla. La piccola casa distrutta , i genitori morti e i fratelli sparsi un po’ ovunque che comunque ritrovati, improvvisamente li ha sentiti completamente estranei.

Raggiungere Israele, non l’aveva acquietata : l’idea di fare il servizio militare, imbracciare le armi, era troppo per lei…Lasciato Israele altro pellegrinare. Dopo la Svizzera è poi  approdata a Roma, a Napoli  “ la soleggiata Napoli” e finalmente è sopraggiunto il sollievo: “ La città stessa, la gente, l’aria, il cielo, erano sorridenti”.

A Roma , infine trovò impiego in un  istituto di bellezza  e incontrò personaggi di spicco fra cui il poeta e regista Nelo Risi il cui sodalizio artistico e sentimentale è durato più di sessant’anni. 

Indubbiamente un romanzo prezioso che farei rientrare nei testi da leggere nelle scuole affinchè

le nuove generazioni abbiano piena consapevolezza di ciò che è accaduto e non si facciano  ingannare da coloro che sostengono che l’olocausto è solo un’invenzione, da coloro che in nome della Patria innalzano muri e inneggiano ai confini.

 Grazie a Edith Bruck per averci raccontato la sua drammatica storia e… secondo il mio modesto giudizio:  Premio Strega giovani 2021 più che meritato.

 

Qualche stralcio:

 

-       La parola PATRIA non l’ho mai pronunciata: in nome della patria i popoli commettono ogni nefandezza. Io abolirei la parola “patria”, come tante altre parole: “mio”, “zitto”, “obbedisci”, “la legge è uguale per tutti”, “nazionalismo”, “razzismo”, “guerra”, e quasi anche la parola “amore”, privata dalla sua sostanza.        

-       Nessuno è quello che è : tutti si adeguano si uniformano ai vari regimi. La vita è difficile fuori dal gregge. Il socialismo e la democrazia vanno rafforzati, ma qui quello che urge di più è la pace. Vivere sulle sabbie mobili è snervante. Il comunismo, nella realtà, diventa dittatura. I dittatori ipnotizzano la massa che non pensa, si unisce al più forte, applaude chi fa promesse. I dittatori sono dei plagiatori, ladri di mente, di sogni, sanno, annusano i desideri della gente e gli dicono ciò che vuole sentirsi dire. Vecchio gioco che si ripete da quando il mondo è mondo”.

 

 

Settembre 2021- Y. P.

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