ALBOGASIO - VALSOLDA
Caldo il pomeriggio di settembre! In auto a velocità lenta, sulla strada di ritorno da Lugano, cattura la mia attenzione una bella chiesa solitaria situata su di un colle. Poiché il desiderio di scattare qualche foto non mi abbandona mai, cerco uno spiazzo, parcheggio e cerco una via da percorrere a piedi per raggiungerla.
Mi dico che se la chiesa è in alto è d’obbligo salire ed in effetti di stradine alquanto ripide e pure scalinate ne vedo parecchie . Decido “a caso” e prendo Via Mandrogno, ma immediatamente mi rendo conto che avendo ai piedi delle infradito con la suola in cuoio, dovrò affrontare qualche inconveniente, ma comunque non desisto.
M’addentro nel borgo di cui non conosco il nome e non vedo
un’anima viva, ma tutto evidenzia che c’è vita dentro le case.
Case prevalentemente in pietra, molto vicine fra loro,
probabilmente ci si può passare un piatto da una finestra all’altra, ordinate,
ben rimaneggiate, graziose….. indubbiamente un borgo antico.
Salgo ed arrivo alla chiesa e la vista si delizia!
Il Lago di Lugano è sottostante. Finalmente dentro un orto
vedo un contadino: lo saluto e gli chiedo il nome del paese e qualche
informazione sulla Chiesa.
Mi risponde che il paese si chiama ALBOGASIO e della Chiesa
non sa nulla, non se ne interessa.
Poco importa, sarà mia cura documentarmi.
“ Valsolda - Annunciazione – ALBOGASIO
La chiesa risalente al 1600 è caratterizzata da decorazioni
barocche di epoca seicentesca distribuite nella navata e nelle due cappelle
laterali dedicate ai santi Giocchino e Anna e a San Giuseppe, con Storie della
Vergine. Una tela della Natività à datata 1645 eseguita da Andrea Tini. All’interno
sono sette stemmi affrescati degli arcivescovi di Milano ( 1635 -1719)”
E chi non la conosce la Scalinata della Calcinera?
Infatti è proprio qui che si svolge il momento più drammatico di Piccolo Mondo Antico.
“ La scalinata è un po’ tortuosa, bisogna scendere alquanti
scalini prima di vedere il fondo.
…In quel momento partirono dall’alto del sagrato acute,
disperate grida: “Sciora Luisa! Sciora Luisa!”. Luisa non udì… “Sciora Luisa!”
. Ella dovette pure interrompersi e voltarsi. Due, tre, quattro donne le furono
addosso, stravolte, scarmigliate, singhiozzanti: “Che la vegna a cà subet! Che
La vegna a cà subet!”
Le facce, i pianti, le voci la strapparono d’un colpo fuori
della sua passione, del suo proposito.
Si avventò fra quelle donne esclamando. “Cosa c’è?”. Ed esse
sapevano solo ripetere con gli occhi schizzanti dall’orbita: “ Che La vegna a
cà! Che la vegna a cà!”.
“ Ma cosa c’è, stupide’”
“ La Soa tosa, la soa tosa!”
Ella gridò come una pazza: “ La Maria? La Maria? Cosa? Cosa’”,
udì fra i singhiozzi nominar il lago, cacciò uno strido e, apertasi la via come
una fiera, si slanciò giù per la scalinata.
A. Fogazzaro – Piccolo Mondo Antico.
6 settembre 2021 – Y.Pelizzari.
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