Forse attratta dal titolo - essendo io nativa di lago - ho
acquistato il romanzo di Giulia Caminito qualche settimana prima che il Premio Strega fosse assegnato a
DUE VITE.
Ho iniziato la lettura con molto entusiasmo e le prime 130
pagine posso affermare di averle divorate, ma nel prosieguo mentre la narrazione s’arricchiva di dettagli l’entusiasmo
è diminuito.
Anzi trattandosi di un romanzo, ritengo d’averci impiegato
più del dovuto per terminarlo.
Sia chiaro, dal mio
modesto punto di vista di lettrice instancabile, lo considero un bel romanzo:
indubbiamente ben scritto, con riflessioni argute e condivisibili e anche con un buon grado di coinvolgimento,
ma nel complesso non mi ha completamente convinta.
Forse la presenza di numerose elencazioni che, sempre a mio
modeste parere, non hanno portato valore aggiunto al testo, mi hanno stancata tanto
da indurmi, nella parte finale, ad evitarne la lettura.
La trama è interessante: tre storie di giovani donne che
crescono.
Ragazze dalle condizioni sociali ben differenti. Storie che
si sfiorano, s’incontrano, s’intrecciano.
Sentimenti che nascono, che muoiono. Sentimenti sinceri e sentimenti meschini.
Periodi di vita. Adolescenze complesse come spesso lo sono le adolescenze degli
anni duemila e, adolescenze annoiate.
La vera protagonista rimane Gaia, viso coperto di lentiggini e capelli rossi che decide di affrontare la vita a modo suo, a volte reagendo alle circostanze con violenza disattesa. Indubbiamente una personalità molto forte forgiata dalla difficile condizione famigliare.
Gaia : “ …io non so
farmi piacevole, non so camuffarmi da santa protettrice, ma sputo fiamme e alzo
muraglia.”
Antonia è una donna onesta abituata a vivere nelle
difficoltà , anzi costretta a lottare quotidianamente, per cui s’impegna sino
allo stremo per dare a Gaia, l’unica figlia femmina, un’istruzione che le
consenta di vivere una vita migliore della sua.
Gaia frequenterà una
buona scuola ma sarà comunque sempre “diversa”
per il solo fatto di appartenere ad una famiglia umile. Si farà onore nello
studio e contrariamente a quanto tutti si attendono da lei compresi gli
insegnanti che tentano di orientarla verso studi che le permettono l’ingresso
precoce al lavoro, sceglierà la facoltà di filosofia…..
Ma non vado oltre, inserisco qui di seguito qualche stralcio
che ritengo significativo:
- Io vorrei dire che tutti mentiamo sulla nostra famiglia, è quello il covo delle nostre più ardite bugie, dove nascondiamo la nostra identità, ci inventiamo favole, proteggiamo ingiustizie, facciamo incetta di luoghi comuni e ci barrichiamo dietro le grida, le urla, i misteri…
- In breve tempo discutono sulle discussioni degli altri e
discutono sull’utilità o meno di discuterne e discutono sul fatto che dopo mezz’ora
di televisione già discutono e discutono sulla presenza della televisione e
discutono sull’assenza della televisione, sul loro essere ineducati all’osservazione
silenziosa del palinsesto nazionale.
Luglio 2021- Y. P.
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