mercoledì 20 gennaio 2021

IL MURO- Jean Paul SARTRE

 

IL MURO – Jean Paul Sartre

“Tu esisti dal momento che dubiti della tua esistenza” 


L’autore

Jean Paul Sartre , filosofo, narratore e autore di numerose opere teatrali, è considerato un o dei più importanti maestri del pensiero del novecento.( Parigi 1905-1980) 

 Compagno di  vita  di Simone De Beauvoir , Albert Camus di lui scrisse: “ una  mente singolare e vigorosa”

 IL MURO

Dopo il romanzo di esordio “ La nausea” con il quale Sartre aveva richiamato l’attenzione della critica ed era arrivato finalista a premi come il Goncourt e l’Interalliè,   nel 1939 pubblica IL MURO, un insieme di cinque racconti.

“Il materiale dei cinque racconti è infatti incandescente. Morte, follia, claustrazione, impotenza e frigidità, perversione e assassinio, omosessualità e malafede: questi i temi dei cinque casi di “piccole disfatte”, come li chiama Sartre”.  

(In realtà alcuni erano già stati pubblicati singolarmente in rivista).

IL MURO pubblicato in Italia nel 1947  venne immediatamente contestato, sequestrato e  l’autore fu denunciato per oltraggio al pudore.

In ogni caso in quarta di copertina c’è scritto che IL MURO è considerato l’opera di narrativa più inquietante di Jean Paul Sartre.

Come già detto , trattasi di una raccolta di cinque racconti e  per me è stata una lettura assai impegnativa ma  estremamente interessante e, sicuramente, l’oltraggio al pudore è da collocarsi nel periodo della pubblicazione.

Ogni singolo racconto affronta una tematica diversa ma tutti incentrati sulla complessità dell’animo dell’uomo e le diverse  modalità con cui si affronta la vita: coraggio e viltà.

Il primo racconto che da il titolo all’opera narra di un processo sommario e le ultime ore di vita di tre giovani condannati a morte dai franchisti: racconto  per me angosciante poiché una descrizione e un’analisi così minuziosa dell’anima dei protagonisti, mi ha indotta ad essere completamente partecipe al dramma che si stava svolgendo. In qualche tratto , mi pareva di averli dinnanzi e sentirli parlare.

Non a caso, a proposito di questo racconto, dall’introduzione riprendo quanto scritto . “ una riuscita che ha del prodigioso”.

Non mi soffermo sulla trama degli altri racconti,  tutti pregevoli , ma se dovessi essere obbligata ad esprimere una preferenza sceglierei l’ultimo “ L’infanzia di una capo” poiché incentrato sul complicato percorso di un uomo che prima di divenire tale deve comprendere appieno ciò che  desidera “essere”: quale genere di uomo, con quali ideali, politicamente dove collocarsi. Ricercare dove posare le fondamenta della propria esistenza è un lavorio personale molto laborioso e spesso l’inquietudine diviene compagna di viaggio.

 Stralci

Inquietudine: la parola era incominciata tenera e bianca come un chiaro di luna, ma quell’”udine” finale aveva il timbro liquido d’un arpa.”

 “ Mi piacciono gli esseri affetti da inquietudine – diceva Bergere – e trovo che sei straordinariamente fortunato. Giacchè, in fin dei conti, ti è stato dato di provarla. Vedi tutti questi maiali? Sono degli individui  seduti. Bisognerebbe offrirli in pasto alle formiche rosse per dar loro un po’ di mordente”. 

“ Che bisogno c’era- pensò con irritazione – di mostrare le mie opinioni a gente che non può capirle’”

 Gennaio 2021 – Y.P.

 

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