LE ALI DEL RITORNO
Rita Frattollillo
Il titolo mi aveva incuriosita, l’avevo quindi ordinato
direttamente all’autrice ed alcuni giorni fa ho terminato la lettura. Una gran
bella saga famigliare che mi ha notevolmente coinvolta ed ha instillato in me
il desiderio di approfondire la conoscenza del Molise, la regione d’origine
della famiglia in argomento. Le
vicissitudini comunque non si svolgono unicamente in Molise poiché si tratta di
“una famiglia in movimento”. Ne sono
teatri di vita anche una bella villa del casertano e Roma dove la famiglia si trasferisce per diversi anni, dovendo affrontare
le problematiche ben note a chi lascia il paese per stabilirsi in una grande
metropoli.
(Non da ultimo, superate le problematiche, un eventuale
ritorno al paese diventa ancora maggiormente problematico).
Io ritengo sia irrilevante
addentrarsi nella trama poiché le storie
familiari sono sempre assai complesse e l’interesse del lettore scaturisce
dalla capacità dell’autore di esporre i fatti.
Pagina dopo pagina ho imparato ad amare Livia dapprima mamma
e poi nonna , ma sempre donna di
cultura.
L’autrice ha riservato alle ultime pagine la sorpresa del
tutto disattesa di Mohammed, di cui volutamente non rivelo nulla, poiché
suggerisco la lettura di LE ALI DEL RITORNO, titolo assolutamente attinente al
contenuto.
Personalmente ho molto apprezzato sia lo stile letterario
“colto” ed elegante, sia l’impianto narrativo: la storia è raccontata
dalla nipote prediletta di Livia dalla quale ha avuto in eredità “le sue carte”,
i diari.
Infine, in alcuni passaggi,
ho ritrovato similitudini con la storia della mia famiglia seppure di
origini molto diverse e considero questa
lettura molto utile perché il confronto solitamente porta arricchimento ed
ancora: i sentimenti non si diversificano
da luogo a luogo . Meridione,
settentrione o Italia Centrale: cambiano soltanto usi e costumi.
Che altro aggiungere: Complimenti a Rita !
Stralci:
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Nutrirsi
di cultura significa vivere davvero ed essere liberi dentro
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Si può
esistere senza arte, ma senza di essa non si può vivere.
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La vita mi
ha spiegato i libri che ho letto, ma sono stati i libri a farmi rintracciare
piste smarrite.
Dicembre 2020- Y. Pelizzari
Ciao, Yvonne! Le tue parole così incisive e profonde confermano quanto scriveva Pennac:"Quando una persona dà un libro, la prima cosa che facciamo è cercarla tra le righe."
RispondiEliminaPer me è stato un vero piacere leggerti anche perché hai saputo cogliere benissimo il lato più nascosto e segreto di me, persino le nuances!
Il tuo commento, fresco di lettura, mi conferma pure che un libro, un romanzo, se ha davvero qualcosa da dire, non invecchia mai...Grazie ancora, e Auguri per il Nuovo Anno, con la speranza che sia davvero...nuovo!