sabato 26 dicembre 2020

ISOLA COMACINA - La splendida isoletta - LAGO DI COMO

 ISOLA COMACINA


Ho scoperto un angolo  di Lombardia davvero speciale  e neppure irraggiungibile: il cuore del lago di Como. Un’ isola, senza  case abitate, senza auto  e senza frastuono. Solenne silenzio e minuscole  spiagge,    dove   cercare   sé stessi, meditare sul senso dei nostri giorni senza senso, un angolo  dove la voce  dell’anima può  urlare senza disturbare e la natura chiede soltanto  di essere contemplata  e rispettata.  Un angolo  dove  raccogliere qualche goccia di energia che ci permetta di affrontare la frenesia del nostro vivere quotidiano o   semplicemente un angolo per innamorati  desiderosi di trovare un riparo dalla confusione  e libertà  per   dolci  effusioni  e  una  bella cena   sull’ampio terrazzo dell’unico ristorante, La locanda dell’isola , preludio  ideale  per un epilogo passionale.



Un’isola dalle dimensioni di una grande nuvola, in un contesto paesaggistico di straordinaria bellezza ( Lunghezza 600 metri – larghezza 200 metri) appartenente al comune di Ossuccio.

Un sentiero sinuoso si snoda fra alberi imponenti e   permette di percorrerla in tutto il suo perimetro. E nel mezzo, nel punto più alto si erge  una chiesetta tutta bianca, la seicentesca chiesa di San Giovanni con affreschi e stucchi databili tra il 1800 e 1900,  un altare intarsiato a scagliola in marmo di Varenna e   dietro, sotto il pavimento, sono visibili resti di un colonnato di marmo dell’epoca romana.


Per me, sempre smaniosa di viaggiare alla scoperta del mondo, amante di quei  borghi poco noti, quelli che io definisco “ splendidi lembi”  oggi  è stata una grande rivelazione scoprire che   proprio a pochi passi dal mio paese, 15 minuti in auto ,  c’è questo luogo  considerato uno dei siti archeologici più belli  dell’Italia settentrionale per l’Altomedioevo.  

Ma  a dire il vero l’isola è rimasta per anni addormentata, silenziosa, accarezzata dalle onde nei giorni ventosi : un  breve risveglio, un sola volta , sempre nello stesso mese, Giugno ,  per la sagra di San Giovanni  quando il bailamme e le luci  abbaglianti dei fuochi pirotecnici  spaccavano il cielo e interrompevano la calma che vige  abitualmente in tutta la zona circostante. Finita la festa, il sonno riprendeva il corso naturale.


Infatti è soltanto a seguito  degli scavi effettuati durante il secolo scorso  che è emerso un palinsesto archeologico che risale all’epoca romana del XVI secolo di notevole interesse.

Dalle informazioni avute in loco, la riqualificazione dell’intero territorio dell’isola Comacina compreso il  recupero resti archeologici è terminato un paio di anni fa e  da poco  è iniziata la  campagna pubblicitaria  per incentivare il turismo.

In particolare, nel dicembre 2010, in occasione delle feste natalizie è stato allestito sull’isola un  presepe  con capanne in legno dalle dimensioni d’uomo,  raffiguranti la varie scene relative alla Natività  e dislocate lungo il viale che dal pontile  porta alla chiesa, denominata la Via del Poeta. Una serie di alberi innevati artificialmente , di cui alcuni ritengo siano stati  collocati per l’evenienza,   contribuiscono a rendere l’insieme quasi fiabesco. Questo ambiente rimane allestito fino all’8 febbraio ed è raggiungibile tramite un traghetto che parte da OSSUCCIO.In altri periodi l’Isola  Comacina è raggiungibile tramite imbarcazioni apposite che partono da Sala, il borgo situato sulla terra ferma antistante l’isoletta.Davvero una meta da prendere in seria considerazione per trascorrere anche soltanto un pomeriggio   diverso immersi  fra ARTE, ARCHEOLOGIA, NATURA e STORIA.

Come si può ben immaginare dall’isola si possono godere scorci panoramici mozzafiato con i paesi disseminati lungo la costa  che tuffano le proprie  immagini nelle acque.


Dall’Isola inoltre è ben visibile il Sacro Monte di Ossuccio con il SANTUARIO MADONNA DEL SOCCORSO, un complesso di edifici religiosi risalente alla prima metà del Cinquecento:  un’oasi di pace e conforto spirituale, patrimonio universale dell’Unesco.


STORIA

Quest’isola quasi sconosciuta a molti , è luogo ricco di storia e tradizioni.   Un passato di gloria  e benessere  e  teatro di cruente battaglie fra milanesi e comaschi. L’Isola schierata con Milano venne  rasa al suolo nel 1169 dai comaschi alleati con Barbarossa il quale decretò che non potesse più essere fortificata  e così  per molto tempo rimase in solitudine immersa nelle acque del lago. Nel 1917 divenne poi proprietà del Re del Belgio Alberto I,  il quale nel 1919 la donò al governo italiano  che a sua volta  incaricò  l’Accademia di Brera di tutelarne il territorio.  Nel 1939 Pietro Lingeri  un  architetto nativo della zona e brillante   esponente del razionalismo  italiano,  si occupò della progettazione  delle   3 case che avrebbero dovuto a far divenire l’isola  una colonia per artisti. Inoltre l’Isola Comacina   fu tra i più importanti nuclei religiosi della diocesi comasca con la presenza di ben 7 chiese tra le quali la più importante fu la Basilica di S.Eufemia dell XI secolo.



Il Palinsesto Archeologico della Comacina

Le  opere di scavo  effettuate nel corso del 1900, inizialmente   grazie all’interesse di Ugo Monnet de Villard ( archeologo)  hanno fatto  emergere i resti della Basilica di S.Eufemia di cui sono ben visibili la divisione a tre navate e tre absidi. Negli anni , fra il 1958 e il 1978, altre campagne di scavi portarono alla luce numerosi resti architettonici per lo più paleocristiani e altomedievali insieme ad una notevole quantità di reperti mobili facendo divenire l’isola Comacina uno dei siti archeologici più straordinari dell’Italia settentrionale per l’Altomedioevo.

Gennaio 2011- Revisione 2020 -  Yvonne

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