“Che parola
sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento”.
Ho da poco terminato la lettura
di FEDELTA’, il romanzo di Marco Missiroli rientrante nella cinquina dei
finalisti Premio Strega 2019.
Ho amato questo romanzo perché
la storia cambia verso pagina dopo pagina e nonostante i
protagonisti siano soltanto due ,
Margherita e Carlo una giovane coppia apparentemente felice o forse felice, ci
stanno attorno personaggi che ho faticato a collocarli nel ruolo di “secondari”.
Sofia, la bella studentessa
romagnola che Marco, professore all’università Statale, afferma al rettore di aver soccorso in bagno, forse non è stata semplicemente soccorsa .
Forse è successo qualcosa che ha eccitato la fantasia al professore, ma nel romanzo non è
esplicitato. Sofia comunque quasi
improvvisamente lascia il corso di studi e il lavoro di barista nel bar presso
l’ateneo e torna a Rimini nella bottega
di ferramenta del padre.
Margherita, la moglie del
professore, titolare di una agenzia immobiliare, si trova costretta a ricorrere
alle cure di un giovane fisioterapista e anche lei lascia le briglie sciolte
alla fantasia.
Il fisioterapista non ha
una vita limpida, figlio di edicolanti arrotonda le entrate con sistemi
illeciti e Margherita ne rimarrà
coinvolta emotivamente.
Ma non solo, nella vita di
Marco c’è altro.
La mamma di Margherita, un
tempo sarta, tiene un rapporto speciale
con il genero e lei conserva il proprio segreto, un segreto che depone sulla
lapide del marito.
“Una donna che oltre a cucire gli strappi degli altri aveva rammendato i
propri”
Non voglio andare oltre con
la trama al fine di non arrecare danno a
chi intende intraprendere la lettura .
Sintetizzo scrivendo che FEDELTA’ è una storia ricorrente anche se i contesti possono essere ben diversi. E’ ambientata a Milano, una Milano magistralmente descritta, “sorniona, inquieta”- “ Milano cambiava, brulicante di cantieri e ingorda di sorprese”- “Milano e il cielo d’alluminio”, ed io mentre leggevo a tratti mi pareva di trovarmi in loco.
Di questo romanzo ciò che ho molto apprezzato e, secondo me fondamentale, è il lavorio mentale di Carlo e Margherita su
cui l'autore si sofferma molto.
Vi sono molti spunti che inducono alla riflessione.
Quanto scritto in quarta di
copertina, sempre secondo il mio punto di vista, è molto emblematico:
“Che parola sbagliata, amante. Che
parola sbagliata, tradimento”.
Siamo sicuri che resistere a una
tentazione significhi essere fedeli?
E se quella rinuncia rappresentasse
il tradimento della nostra indole più profonda….
STRALCI
-
Riabituarsi,
era quella la parola che lo gettava nel dubbio. Chi si riabitua è stato da un’altra
parte, sovvertendo un equilibrio. Sovvertendo, equilibrio: il lascito di un’educazione
salda, le scuole cattoliche, l’apertura dei regali alla Vigilia con candele
accese…..
-
Le fini portano
inizi.
-
Con lui aveva
intuito che l’infedeltà poteva significare fedeltà verso sé stessa.
L’AUTORE
MARCO
MISSIROLI, collaboratore CORRIERE DELLA SERA, è nato a Rimini e vie a Milano. Vincitore del Premio Campiello Opera
prima SENZA CODA.
Altre
opere:
IL BUIO ADDOSSO – BIANCO – IL
SENSO DELL’ELEFANTE ( Premio selezione Campiello 2012) - ATTI OSCENI IN LUOGO
PRIVATO.
Ottobre
2019- Yvonne
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