martedì 5 novembre 2019

FEDELTA’ – MARCO MISSIROLI




“Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento”.



Ho da poco terminato la lettura di FEDELTA’, il romanzo di Marco Missiroli rientrante nella cinquina dei finalisti Premio Strega 2019.
Ho amato questo romanzo perché la  storia  cambia verso pagina dopo pagina e nonostante i protagonisti siano soltanto  due , Margherita e Carlo una giovane coppia apparentemente felice o forse felice, ci stanno attorno personaggi che ho faticato a collocarli nel ruolo di “secondari”.

Sofia, la bella studentessa romagnola che  Marco,  professore all’università Statale,  afferma al rettore di aver  soccorso in bagno,  forse non è stata semplicemente soccorsa . Forse è successo qualcosa che ha eccitato la fantasia  al professore, ma nel romanzo non è esplicitato. Sofia comunque  quasi improvvisamente lascia il corso di studi e il lavoro di barista nel bar presso l’ateneo  e torna a Rimini nella bottega di ferramenta del padre.

Margherita, la moglie del professore, titolare di una agenzia immobiliare, si trova costretta a ricorrere alle cure di un giovane fisioterapista e anche lei lascia le briglie sciolte alla fantasia.
Il fisioterapista non ha una vita limpida, figlio di edicolanti arrotonda le entrate con sistemi illeciti e  Margherita ne rimarrà coinvolta emotivamente.
Ma non solo, nella vita di Marco c’è altro.

La mamma di Margherita, un tempo sarta,  tiene un rapporto speciale con il genero e lei conserva il proprio segreto, un segreto che depone sulla lapide del marito.
“Una donna che oltre a cucire gli strappi degli altri aveva rammendato i propri”

Non voglio andare oltre con la trama al fine di non  arrecare danno a chi intende intraprendere la lettura .

Sintetizzo scrivendo che  FEDELTA’   è una storia ricorrente anche se i contesti possono essere ben diversi. E’ ambientata a Milano, una Milano magistralmente descritta, “sornionainquieta”- “ Milano cambiava, brulicante di cantieri e ingorda di sorprese”- “Milano e il cielo d’alluminio”, ed io mentre leggevo a tratti mi pareva di trovarmi in loco.


Di questo romanzo ciò che ho molto apprezzato e, secondo me fondamentale, è  il lavorio mentale di Carlo e Margherita su cui l'autore si sofferma molto.
Vi sono molti spunti che inducono alla riflessione.

Quanto scritto in quarta di copertina, sempre secondo il mio punto di vista, è molto emblematico:

Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento”.

Siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli?
E se quella rinuncia rappresentasse il tradimento della nostra indole più profonda….

STRALCI

-          Riabituarsi, era quella la parola che lo gettava nel dubbio. Chi si riabitua è stato da un’altra parte, sovvertendo un equilibrio. Sovvertendo, equilibrio: il lascito di un’educazione salda, le scuole cattoliche, l’apertura dei regali alla Vigilia con candele accese…..

-          Le fini portano inizi.

-          Con lui aveva intuito che l’infedeltà poteva significare fedeltà verso sé stessa.


L’AUTORE

MARCO MISSIROLI, collaboratore CORRIERE DELLA SERA,  è nato a Rimini e vie a Milano. Vincitore del Premio Campiello Opera prima SENZA CODA.
Altre opere: 
IL BUIO ADDOSSO – BIANCO –  IL SENSO DELL’ELEFANTE ( Premio selezione Campiello 2012) - ATTI OSCENI IN LUOGO PRIVATO.

Ottobre 2019- Yvonne

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