LA BAMBINA RIBELLE
Questo libro me lo sono
trovata nella mia libreria, probabilmente ricevuto in regalo, perché sono
sicura che non l’avrei acquistato .
Il titolo, secondo me, per
nulla invitante come pure l’immagine di copertina: una bimba di spalle con un
abito rosa d’altri tempi che cammina a piedi nudi presumibilmente nel deserto.
In ogni caso, a me non piace avere nella libreria dei libri non letti
e quindi circa un mese fa l’ho preso fra le mani e priva del desiderio che di
solito mi pervade quando inizio un nuovo libro, mi sono addentrata nella
storia.
Indubbiamente scritto bene,
non mi ha particolarmente allettata ed infatti dopo un centinaio di pagine l’ho
lasciato in sospeso e ne ho letto un altro, ma poi l’ho ripreso e terminato.
Ebbene le ultime trenta
pagine con un finale disatteso, sorprendente, mi hanno ricompensata di alcune pagine che
tutto sommato potevano essere non scritte e nulla sarebbe cambiato.
Ritengo doveroso aggiungere
che forse questo romanzo, che narra un mondo per noi distante, l’ho letto in un periodo poco propizio alla
lettura di un romanzo.
E comunque, a scanso di equivoci, il mio giudizio è
positivo .
L’autrice
LA BAMBINA RIBELLE è un’opera
prima di una scrittrice americana di famiglia indopachistana- Nafisa Haji- cresciuta
a Los Angeles.
In quarta di copertina è
scritto che in tempi brevi ha scalato le classifiche di tutto il mondo grazie
al passaparola. ( Io non ci credo, sicuramente sarà stato accompagnato da una
campagna pubblicitaria a tappeto con notevoli investimenti, comunque il romanzo è sicuramente valido)
A supporto del mio
pensiero relativamente al passaparola, riporto quanto è scritto a pag.210 del romanzo in argomento:
Pag. 210- “Ecco, amici miei , questa è la differenza
tra il giornalismo e la narrativa. Il potere. Il potere trasforma un
personaggio letterario relativamente oscuro nel protagonista dei titoli di
prima
pagina dei giornali di tutto il mondo”.
Pag. 211- a proposito
di un romanzo divenuto famoso
“….sarebbe rimasto nascosto per quanto sommessamente
apprezzato, nella nicchia letteraria in cui rimangono sepolte le opere
narrative brillanti”
La trama
La bambina ribelle è Saira,
nata in America, dotata di intelligenza brillante e notevole forza di carattere
quindi molto determinata, sin da piccola si è rifiutata di sottostare alle
imposizioni previste dalla tradizione musulmana, ivi compreso il matrimonio che
in particolare la madre desidera per lei a qualsiasi costo, tanto da non
perdere occasione per presentarle diversi possibili candidati -mariti .
Incurante di qualsiasi
pregiudizio riesce a conquistarsi la
propria indipendenza puntando innanzittutto su una formazione universitaria che
le consentirà di fare la giornalista e recarsi con il cugino fotografo in tutti i luoghi di guerra: una scelta che comunque
le comporterà un prezzo da pagare e una
colpa inconfessabile.
La scomparsa della madre a
causa di un cancro dolorosissimo la costringe poi a ritornare alle sue radici:
molti eventi imprevedibili la condizioneranno. L’11 settembre e la tragedia
delle Torri Gemelli e la conseguente
perdita della sorella uccisa a causa della
guerra che si è scatenata contro i musulmani, la toccherà duramente e
definitivamente.
Il segreto sino a quel
momento ben custodito affiorerà e a quel punto ci saranno altre scelte da farsi.
Stralci
-
Si dimentica che non siamo qui soltanto per
divertirci egoisticamente, ma quello che facciamo influenza le persone che ci
amano e che si preoccupano per noi. Non è giusto ignorare l’amore e la fedeltà
degli altri, essere egoisti invece di prestare attenzione a ciò che si deve
loro. Nella vita tutti abbiamo degli obblighi e dei doveri e questi vengono al
primo posto, prima dei nostri piaceri e dei nostri capricci egoistici
-
Il successo di un matrimonio dipendeva, oltre
all’intesa intellettuale tra i due contraenti, anche dall’aspetto economico
-
Giusto e sbagliato sono categorie della mente,
separate dalle emozioni, che rendono la vita insidiosa
-
Allontanarsi dai princìpi nell’interesse della
convenienza è la strada per il disastro
-
Non c’è un se. C’è solo quello che è. Quello che
è stato. Quello che sarà.
-
Uno scrittore trova sempre una storia: basta
guardare oltre la punta del proprio naso e c’è già qualcosa che aspetta di essere
raccontato.
-
A 80 anni era ancora impegnata con passione nel
mondo attorno a lei.
Ci sarebbe anche altro, per esempio a pag. 212 ci sono dei
bei passaggi sulla differenza fra il giornalismo e la narrativa che dal mio
punto di vista sono molto interessanti.
30 settembre 2019 - Yvonne
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