giovedì 24 ottobre 2019

LAMPEDUSA- Arcipelago delle Pelagie -





Sono rientrata ieri sera da una breve vacanza nell’arcipelago delle Pelagie: ho soggiornato a Lampedusa, un’isola inenarrabile poiché nessuna  descrizione le renderebbe giustizia.
L’estremo Sud d’Europa, la Porta d’Europa appunto, materializzata dall’artista Mimmo Paladino nel 2008, collocata tra cala Spugne e Porto vecchio. Opera dedicata a tutti i migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo.


Lampedusa, l’estremo sud dello stivale, l’isola di cui tanto se ne parla nei telegiornali e spesso indegnamente tanto da trasmettere al visitatore che la raggiunge l’impressione d’aver sbagliato meta.
Lampedusa  è davvero un’isola seducente  che accoglie con calore, semplicità, apparente ingenuità e  il turista dopo  aver percorso soltanto pochi passi in via Roma  si sente a casa: una casa la cui porta è aperta a tutti .

Via Roma, lunga forse neppure un chilometro rappresenta il punto nodale delle vita isolana: tutto avviene in questo tratto di strada ai cui lati si assiepano locali tipici, ristoranti, bar, negozi.
Qui la conversazione  scaturisce naturalmente ad ogni angolo senza la necessità di conoscere il nome dell’uno o dell’altro.
I negozianti sono più che affabili  e s’intuisce che la disponibilità e la cordialità in loro è innata e non rigorosamente doverosa.

In fondo alla via, dinnanzi al museo archeologico si apre un ampio spiazzo dal quale si gode l’intera panoramica del porto vecchio e del porto nuovo sui quali svetta la statua della Madonna di Porto Salvo protettrice dei naviganti e quasi certamente,  incredibilmente s’incontrerà qualche lampedusano che si prodigherà nelle narrazioni delle traversie storiche che nei secoli   hanno coinvolto l’isola.
Al crepuscolo immagini maliose, delicate  regalano vibrazioni di cuore,  fremiti   e la vista inevitabilmente si abbandonerà alla contemplazione.
Godere del  piacere che la bellezza propaga a Lampedusa è possibile.   


E nel mentre che con la  macchina fotografica cercavo di catturare immagini fuggevoli, un anziano signore senza che nulla gli chiedessi si è avvicinato e  ha iniziato il suo racconto alquanto affascinante : una leggenda risalente ai tempi antichi  vuole che il comandante  della nave Dusa a causa di un temporale violentissimo fu costretto a cercare riparo su questo lembo di territorio  staccatosi dall’Africa. Lampi spaventosi saettavano nel cielo mandando in frantumi la notte e spargendo timore e preoccupazione. Soltanto dopo un tempo indefinito la burrasca esaurì la sua forza e l’equipaggio della Dusa miracolosamente rimase indenne. Da quell’evento il territorio senza nome, il frammento d’Africa,  divenne LAMPEDUSA ( lampi e Dusa).
Esistono altre leggende sull’etimologia del nome di questa magica isola, ma a dire dell’ ultra ottantenne marinaio che in gioventù affermò di aver  navigato mari di mezzo mondo, sicuramente è la più attendibile.  Proseguì poi la narrazione con la leggenda della Madonna di Porto Salvo, protettrice dell’isola  nonché la storia della Madonna del mare  la cui statua si trova a quindici metri di profondità  dinnanzi all’isola dei Conigli.
Gradevolissima la conversazione con questo signore, sarei rimasta ore ad ascoltarlo, tanto da trovare armoniosa persino l’insolita coniugazione verbale tipica degli abitanti del luogo.

L’isola all’interno è aspra con scarsa vegetazione se non arbusti e cespugli di macchia mediterranea che esalano profumi inebrianti. E’ visitabile percorrendo una strada panoramica il cui manto stradale richiede manutenzione: vi sono sentieri ben tracciati percorribili anche a piedi ma l’ausilio di un’auto secondo me è d’obbligo. (Sono presenti numerosi autonoleggio).


Il mare circostante ha colori inattendibili,  azzurro variegato, tonalità  intense sino a divenire blu cobalto: colori che incantano e che donano benessere. Non credo sia un caso se il blu cobalto in psicologia è considerato terapeutico. Io ne sono rimasta rapita.
Credo che l’azzurro Mediterraneo sia unico.


In ogni caso, in alcuni momenti osservando quelle acque senza confini da cui traspare una potenza incontrastabile seppure così invitanti,  un senso d’angoscia ha interrotto le mie stasi: incredibile che un mare così bello che nei giorni di bonaccia appare un tappeto,  possa essere tanto crudele da inghiottire bambini e donne   provenienti  da lontano in cerca di una vita accettabile.
Non si dovrebbe dimenticare che se il Mediterraneo fosse un cimitero sarebbe ricoperto di croci di cui su molte sarebbe persino impossibile  scrivere un nome.
 
Spiaggia Guitgia a Ottobre
Vi sono spiagge di sabbia bianca come la Cala Guitgia famosa soprattutto per i grandi concerti di Claudio Baglioni che di Lampedusa si è innamorato e possiede una villa fronte mare a Cala Creta.
Spiaggia Isola dei Conigli




 Indubbiamente la spiaggia più bella è la Spiaggia dell’Isola dei Conigli: una baia dalle acque cristalline e sabbia finissima dove la tartaruga caretta caretta va a nidificare e dove Domenico Modugno volle trascorrere le ultime ore della sua vita terrena.
E’ spiaggia libera e non c’è nessun punto di ristoro. E’ consentito l’utilizzo di ombrelloni soltanto su un piccolo spazio al fine di evitare eventuali danneggiamenti alle uova delle tartarughe.  Da una decina d’anni è raggiungibile tramite un sentiero scosceso di circa un chilometro per cui la risalita può risultare faticosa se il sole è ancora alto,  ma ciò è tollerabile: il paradiso lo si deve conquistare e non c’è dubbio che questa baia paradiso lo è.

Non intendo dilungarmi nella descrizione paesaggistica di Lampedusa poiché numerose sono le guide turistiche in commercio e online e, non mi soffermo neppure sulla cucina tipica mediterranea dai sapori unici in cui il pesce detiene pieni poteri, ma invito ad andarci poiché solo vedendo con i propri occhi ci si può rendere conto della sua singolarità e della magia che emana.
 
Santuario della Madonna di Porto Salvo


Visitare Lampedusa è facile e il Santuario della Madonna di Porto San Salvo  colorato di bianco e azzurro nei pressi della Spiaggia di Cala Madonna è imperdibile. Immerso in una ricca vegetazione con piante dalle radice aeree è contornato da grotte scavate nella roccia, alcune delle quali fungevano da cisterna per raccolta delle acque.
Il Vallone di Cala Madonna  rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e carichi di storia dell’Isola  e l’insegna recita che si tratta di un luogo sacro e  d’incontro pacifico fra uomini di religioni e culture diverse, dove ognuno poteva pregare il suo Dio e dove gli antichi naviganti venivano a rifornirsi d’acqua lasciando in segno di carità un po’ di cibo per i naufraghi e i pescatori sfortunati.

La mia compagna di viaggio ed io che solitamente mai  torniamo  nello stesso luogo, atterrate all’aeroporto di Bergamo, abbiamo deciso che l’anno prossimo a LAMPEDUSA ritorneremo. 


Che abbia di misterioso LAMPEDUSA che si potrebbe pure definire l’isola del nulla, mi è inspiegabile, so con certezza che il sole che fuoriesce dal Mediterraneo al mattino presto regala tumulti emozionali che non ho provato altrove.
Forse per la seconda volta in vita mia a Lampedusa ho goduto della meravigliosa sensazione di pienezza, completezza, di non  avere bisogno di nulla, una sensazione che provai la prima volta a Castel Gandolfo in un novembre di alcuni anni fa.

Fanno parte dell’arcipelago delle Pelagie oltre a LAMPEDUSA, Lampione e Linosa a cui dedicherò un’altra pagina.

Ottobre 2019 - Yvonne

4 commenti:

  1. Sono stato a Lampedusa e questa recensione, davvero completa, mi ha riportato per alcuni minuti in quella splendida isola. Non dimenticherò mai l'accoglienza dei suoi abitanti e le acque cristalline delle sue innumerevoli cale. Grazie Yvonne!

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    1. Grazie Giuseppe per l'apprezzamento ! A Lampedusa io tornerò!

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  2. Bellissimo reportage che fa capire la bellezza e la singolarità di quest'isola e, soprattutto, fa venire la voglia di visitarla. Brava!

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  3. Voglia di visitarla assolutamente da soddisfare. Sono convinta che LAMPEDUSA sia davvero indescrivibile. Grazie per "avermi letta".

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