A Bordeaux c'è una piazza
" Hanne ORSTAVIK si riconferma la grande 'pittrice' della letteratura norvegese" M.R.Granlund
Indubbiamente si tratta di una lettura particolare, basta pensare che dopo aver letto una cinquantina di pagine ero quasi intenzionata a chiuderlo e lasciar perdere.
Soffermandomi poi sulle notizie relative all'autrice riportare sull'aletta pieghevole: " HANNE ORSTAVIK è nata a Tana nel nord della Norvegia, nel 1969. Il suo primo romanzo è del 1994 e ha dato l' inizio a una carriera di scrittrice e intellettuale tra le più interessanti del panorama norvegese ed europeo. Da allora ha pubblicato tredici romanzi, ha vinto numerosi premi ed è stata tradotta in ventisei lingue", ho deciso di insistere ad alla fine sono rimasta molto soddisfatta.
Per apprezzare meglio questa lettura è opportuno calarsi nell'ambiente e nella mentalità dei paesi nordici che si discosta abbastanza dalla nostra .
Breve trama
La storia vede protagonista Ruth, un'artista che si reca a Bordeaux per esporre la propria arte. Ruth è stata sposata, ora divorziata, mamma di Sofi, una ragazza di diciassette anni, incontra Johannes che non è mai stato sposato , non ha mai avuto una relazione seria, " è stato da solo, sempre, solo lui".
A Bordeaux lei arriva qualche giorno prima con il suo trolley poichè deve incontrarsi con i galleristi per finalizzare l' allestimento della mostra, mentre lui, dovrebbe raggiungerla dopo.
Dovrebbe raggiungerla a Bordeaux e lei arrivando in albergo si guarda attorno, lo aspetta .....
La storia fra i due non è una storia comune, lui ama vivere la notte, frequentare locali alquanto particolari, tuffarsi in mezzo alla gente, la folla, il rumore, la musica, l'ebrezza, si eccita in circostanze impreviste e lei lo capisce, forse le dispiace, ma comprende.
La narrazione procede non priva di descrizioni piccanti, a tratti si può credere che alcuni dettagli erotici siano eccessivi, ma non essendo un libro adatto ai bambini, penso sia accettabile.
A Bordeaux la gallerista è una donna, si chiama Abel, pure lei divorziata e mamma di Lily, una giovane ragazza che si accompagna con un ragazzo che va in giro con la custodia di una chitarra.
Artista e gallerista, ovvero Ruth e Abel, fanno amicizia, escono una sera, si fanno delle confidenze.....in alcuni momenti immaginavo che fra le due si sarebbe scatenata un'attrazione, ma non è accaduto.
Non mi dilungo, ripeto che è un romanzo alquanto singolare, non affatto banale come ingannevolmente fanno presagire le prime pagine, molto introspettivo.
E' definito un romanzo d'amore, ma io credo che il sentimento dominante è la solitudine.
Racconta di INCONTRI, di desiderio di vicinanza e del ritrovarsi soli. Soli vicino a un altro....
Secondo me è un romanzo molto profondo, ma il lettore deve impegnarsi a comprendere e soprattutto non soffermarsi unicamente sulle descrizioni da " 50 sfumature di grigio".
Ci sono pagine che ti entrano dentro e non ti lasciano più, ad esempio la pag. 103 in cui descrive che la tenerezza non è in tutti i corpi e .....la trascrivo.
" E' in tutti la possibilità , l'impulso ad agire, a tendersi, verso un altro, verso il calore, l'amore. Ma puoi aver rimosso quell'impulso, bloccato il movimento dentro te stesso, esserti arreso. Esserti arreso tante volte, tanto presto, forse da neonato, da bambino, un bimbo di 4 mesi che tende le braccia, verso qualcuno, verso la mamma, ma la mamma non può, per un motivo o per un altro, forse le hanno insegnato che i bambini non vanno presi in braccio, che così si viziano, oppure è occupata o fuori, via un'altra stanza, non ti sente, o ha iniziato a lavorare, e allora c'è una tata, che guada un film in televisione e non si preoccupa...........non c'è nessuno a risponderti, non ottieni niente, perciò lasci stare, smetti di provare, dopo un pò ti passa la voglia d provare ancora, perchè fa così male non ottenere, e quindi smetti anche di sentire che hai bisogno, che vuoi. Non vivi, ti chiudi, non senti."
Apprezzabile anche lo stile letterario. Non escludo che leggerò qualche altro romanzo di questa autrice.
Stralci
-" Penso a com'è diverso se è una donna a stare ferma, e un uomo a raggiungerla, e viceversa. Un uomo sta fermo, e una donna gli va incontro. Qual'è la differenza. "
- " Capisco cosa vuol dire uscire, come esce lui, uscire nella città e nel buio della notte, nell'altro, che è nascosto sotto, dentro, dietro."
- " Esiste l'amore? Esiste questo calore morbido ondeggiante che ci passa attraverso e affiora negli occhi ed esce, come luce"
Giugno 2018 - Yvonne
Bel commento, ma non mi cattura, è un libro troppo distante da quello che amo... comunque brava Yvonne!
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