venerdì 29 aprile 2022

PASOLINI Il fantasma dell'origine - MASSIMO RECALCATI

 Seguo da tempo Massimo Recalcati e in più occasioni nelle sue lectio magistralis, l’ho sentito fare riferimenti all’ideologia di PIERPAOLO PASOLINI e ai suoi discorsi, per cui giorni fa, vedendo in libreria, questo volume dal titolo PASOLINI IL FANSTASMA DELL’ORIGINE di cui è autore, non ho avuto nessuna esitazione ad acquistarlo.


Si tratta di un piccolo volume, soltanto sessantadue pagine, ma è indubbio che contribuisce ad incrementare la conoscenza di questo straordinario personaggio quale è stato Pierpaolo Pasolini….
Massimo Recalcati esordisce asserendo che nel 1978 gli dedicò la sua tesi di maturità poiché per la sua generazione Pasolini fu sinonimo di anticonformismo, libertà intellettuale, pensiero critico, elementi più che sufficienti per provocare simpatia e ammirazione.
“ Il personaggio pubblico, il divo, l’intellettuale, il poeta, l’omosessuale appariva fuori dagli schemi, introverso e inassimilabile al pensiero dominante”.
Ovviamente essendo MASSIMO RECALCATI uno psicoanalista , il contenuto del volume è psicoanalitico, ma comunque di facile lettura.
Sull’aletta interna è scritto: “Un ritratto di Pasolini: il dissidio irrisolto tra vita e storia, corpo e ragione, individuo e comunità, mito e demitizzazione; le metamorfosi del potere e la resistenza della parola”.
Nelle pagine del volume diversi riferimenti e analisi ad alcune sue opere , in particolare IL vangelo secondo Matteo e San Paolo ( quest’ultimo, progetto del 1968 mai completamente realizzato) anche perchè è noto che Pierpaolo fosse ateo, anticlericale e considerava la Chiesa un male che assetata di potere strumentalizzava le masse.
Presenti anche riferimenti e stralci significativi ripresi dagli Scritti Corsari di Pasolini, in cui spiccano convincimenti e riflessioni dello stesso e, aggiungerei pure, previsioni che si sono concretizzate .
Solo per opportuna informazione: il volume “Scritti corsari” contiene gli articoli, le interviste e le recensioni di Pier Paolo Pasolini pubblicate sul "Corriere della Sera", sul “Tempo illustrato” (quotidiano di Napoli), su “Il Mondo”, sulla “Nuova Generazione” e sul “Paese Sera” (edizione pomeridiana del "Paese" di Roma), tra il 1973 ed il 1975)
Infine concludo, oltre che suggerendone la lettura a coloro che apprezzano Pasolini, inserendo nella mia modesta recensione, stralci di pag. 59 e pag 60, relativamente alle istituzioni.
“ Anime belle del cazzo, per cos’altro moriranno
i due fratelli Kennedy, se non per un’istituzione?
E per cos’altro, se non per un’istituzione,
moriranno tanti piccoli, sublimi Vietcong?
Poiché le istituzioni sono commoventi: e gli uomini
in altro che in esse non sanno riconoscersi.
Sono esse che li rendono umilmente fratelli.
C’è qualcosa di così misterioso, nelle istituzioni
unica forma di vita e semplice modello per l’umanità
che il mistero di un singolo, in confronto, è nulla………. P.P.Pasolini
Commenta Recalcati:
“ Le istituzioni non sono macchine anonime, non sono antagoniste della vita, non sono in sé stesse luoghi di corruzione e di degradazione etica. Piuttosto, egli ci ricorda con una dolcezza feroce, esse sono “commoventi” e “misteriose”, perché è nelle istituzioni che gli esseri umani s’impegnano a rendere possibile la vita della comunità.
Se nello schema populista le istituzioni sono antagoniste alla vita, Pasolini ci ricorda che le istituzioni sono invece una faccia fondamentale della vita. In gioco non è dunque, la contestazione ottusa dell’utopia, né tanto meno il rifiuto liberatorio del potere o la negazione anti-istituzionale della politica, ma la forza di chi sa entrare nelle maglie del potere senza rinunciare alla potenza della vita e del desiderio”.
Aprile 2022 – Y.P.

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