sabato 9 aprile 2022

PUNTO PIENO - SIMONETTA AGNELLO HORNBY

 PUNTO PIENO


SIMONETTA AGNELLO HORNBY
rientra fra le mie autrici preferite e ritengo d’aver letto con vivo compiacimento  quasi tutti i suoi romanzi e, sono parecchi….La Mennullara, La Monaca, La zia Marchesa, Boccamurata, Il veleno dell’oleandro, Nessuno può volare, Via XX Settembre e altri ancora.

PUNTO PIENO , il romanzo che ho appena terminato,  è il terzo capitolo di una trilogia iniziata con "CAFFE’ AMARO" e "PIANO NOBILE”, ma è anche il primo romanzo di Simonetta Agnello Hornby che mi ha leggermente  annoiata.

Non intendo dire che non sia un bel romanzo, infatti è certamente ben strutturato e lo stile letterario impeccabile come consuetudine dell’autrice, ma ho trovato molte descrizioni quasi superflue che hanno implementato la narrazione senza darle un reale valore aggiunto.

Forse è bene leggerlo singolarmente senza aver letto i due precedenti poiché in fondo,  ogni romanzo ha il proprio finale e non necessariamente occorre conoscere cosa faranno le generazioni successive alla prima….

Frammenti di trama

In questo romanzo oramai i SORCI sono diventati adulti  e come già avevamo appreso, trattasi di una generazione con luci ma soprattutto con molte  ombre. Nulla è come si manifesta in pubblico e Andrea Sorci, nonostante matrimonio e figli è affetto da disturbi psichici di notevole entità per cui in preda ad un eccesso di rabbia , uccide la sua domestica, proprio internamente al Palazzo Sorci, al Piano Nobile, palazzo che verrà destinato alla vendita.   

Fa parte della generazione Sorci, quale figlio illegittimo,  anche  il potentissimo avvocato PEPPE VALLO, soprannominato l’Americano, che riesce a far insabbiare l’omicidio.

Ovviamente Peppe Vallo ha le sue buone ragioni per supportare in ogni circostanza i Sorci…

L’omicidio da inizio al romanzo, forse per ricordarci e dare una conclusione a quelle che  in PIANO NOBILE parevano solo stravaganze di Andrea,  o forse per esaltare  la potenza esercitata da Peppe Vallo nei vari ambienti e in molte circostanze , sino alla sua morte.

Il titolo PUNTO PIENO  invece,  scaturisce dalla forza di tre donne, le zie che i Sorci hanno soprannominato “ le Tre Sagge”.

Queste decidono di fondare un’associazione con l’obbiettivo di mantenere  viva  l’attività del ricamo e tramandarla alle donne più giovani.

Nasce così all’interno della sagrestia della Chiesa dei Santi Scalzi il Circolo del Punto Pieno, dove si ricamano lenzuola, corredini per neonati, tovaglie, etc. etc. e   soprattutto, dove l’accesso è libero a tutte le donne: dalle nobildonne, alle ex-carcerate, alle prostitute o ex- prostitute poiché la Legge Merlin del 20 febbraio 1958 ha imposto la chiusura delle case di piacere.

 Si forma così una vera e propria comunità di solidarietà, sorellanza,   dove si conversa, ci si sfoga, ci si aiuta e nel contempo l’ago e il filo compongono lavori di pregio che in tempi brevi trovano commercio anche all’estero.

Gli avvenimenti  sono collocati  fra i 1955 al 1992 , passando quindi dall’uomo che sbarca sulla Luna, ai movimenti studenteschi , sino ad arrivare all’uccisione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta….

Non mi è facile sintetizzare la trama poiché è densa di avvenimenti, perfino troppi i personaggi …

Grande simpatia per Carlino, che superando i vari pregiudizi riconducibili alla sua omosessualità,   è divenuto uomo di successo nel campo della moda.

L’ambientazione ovviamente  è in  Sicilia, PALERMO.

Pag. 206 : “ E’ mattina presto, sono sul balcone della camera da letto. Palermo vista da qui, è bellissima. L’aria è limpida e pulita, i primi raggi del sole colpiscono il mare ed è come se la superficie dell’acqua scoppiettasse di scintille. L’aria è fresca, le api ronzano intorno agli anemoni giapponesi che Rita ha voluto piantare vicino alle arnie, in quello che noi chiamiamo il giardino delle rose”.

 Non vorrei essere ingiusta nei confronti di Simonetta Agnello Hornby , che come ripeto, con i suoi romanzi mi ha regalato molte emozioni, ma in PUNTO PIENO  ritengo abbia affrontato troppe tematiche. Già bastavano usi , costumi, infedeltà e gli intrighi tipici  di questa splendida isola che forse ancora non è riuscita a liberarsi dall’influenza mafiosa. 

Stralci 

-         Le famiglie si ammalano e poi guariscono. Siamo creature fragili, ma impariamo giorno per giorno di cosa è fatta l’esistenza, soprattutto la condivisione di abitudini e caratteri.

-         Non portare rancore, ti consuma. Metti sempre davanti a tutto i tuoi figli, e naturalmente la tua dignità. Gli uomini vengono da un passato che li giustifica, a te basta non giustificare quel passato.

-         …una  famiglia che ti difende non basta di fronte a una città pronta a crocifiggerti se non stai ai patti e non coltivi il codice dell’ipocrisia.

-         La nostra vita è scandita da rituali e abitudini. Da giovane l’avrei trovata insopportabile, a cinquantasei anni mi sembra di poterla accettare.

Aprile 2022  Y.Pelizzari

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