PASOLINI
– Morire per le idee
Vi sono libri di narrativa che regalano sogni, altri nei quali inconsapevolmente si diviene protagonisti poiché ci si identifica nei personaggi, poi ci sono quelli di poesia in cui è possibile rivivere attimi e sentimenti. Ci sono pure libri di approfondimento, definiti SAGGI, che apportano arricchimento culturale e inducono alla riflessione. Infine, ce ne sono alcuni che si vorrebbe non finissero mai , come nel caso di “ MORIRE per le idee” appartenente alle biografie.
“
PASOLINI MORIRE PER LE IDEE” - il cui autore è ROBERTO CARNERO che insegna letteratura italiana all’Università di
Bologna, oltre ad essere critico letterario ed editorialista per varie testate
e aver pubblicato diversi saggi - ritengo sia un libro necessario a tutti coloro
che desiderano conoscere almeno in parte, PIERPAOLO PASOLINI.
Trattasi di una nuova edizione aggiornata e ampliata pubblicata recentemente e successiva alla prima edizione del 2010.
Roberto CARNERO scrive in quarta di copertina. “ Personalmente, amo Pasolini, ma qui ho deciso di non fargli sconti” ed obbiettivamente penso che sia stato fedele alle sue intenzioni. Nella presentazione dice di rivolgersi soprattutto ai giovani che forse conoscono qualche citazione di Paolini ma non conoscono il personaggio, tuttora di straordinario interesse e, le sue opere – poesia , narrativa, teatro, cinema, giornalismo, critica letteraria – che “vanno lette come un tutt’uno, in cui le diverse fasi di un lavoro artistico articolato si intersecano continuamente in un discorso creativo in costante evoluzione”.
Io penso convintamente che il libro sia per TUTTI perchè Pasolini è sconosciuto a molti e molti altri lo considerano semplicemente un gay che si è cercato la “fine” che ha avuto…
Personaggio scomodo ai diversi poteri, dalla politica al clero, per la sua fermezza a dire sempre la verità e anche per la sua dichiarata omosessualità, è
stato perseguitato: ben 33 procedimenti per motivi legati alla morale a cominciare dai
fatti di Ramuscello, in cui appartatosi con dei ragazzi durante una sagra,
venne denunciato per atti osceni in luogo pubblico. Capo d’imputazione caduto
poi nel nulla poiché il luogo era
riparato da una siepe.
Comunque a seguito di quel fatto avvenuto a Casarsa
della Delizie, luogo originario della madre, si trasferì a Roma dove iniziò la
frequentazione delle borgate romane. Anni raccontati nelle sue opere come Ragazzi di
Vita, l’Accattone e altro.
Rispondo infatti alla mistificazione
con
la mietezza. Guardo con l’occhio
d’un
immagine gli addetti al linciaggio.
Osservo
me stesso massacrato col sereno
coraggio
d’uno scienziato. Sembro
provare
odio, e invece scrivo
dei
versi pieni di puntuale amore.
Studio
la perfidia come un fenomeno
fatale,
quasi non ne fossi oggetto.
Ho
pietà per i giovani fascisti,
e
ai vecchi, che considero forme
del
più orribile male, oppongo
solo
la violenza della ragione.
Il prof. Carnero scrive che si potrebbe considerare Pierpaolo Paolini lo scrittore italiano più importante del secondo Novecento , nonostante vi siano in quel periodo, protagonisti della scena letteraria che possono aspirare a contendergli il primato come Cesare Pavese, Italo Calvino, Beppe Fenoglio, Elsa Morante…
E’ comunque indubbio che Pasolini occupa un ruolo
centrale nella cultura dell’Italia contemporanea. Con ogni sua opera ha
manifestato la volontà di lottare, anche in solitudine, contro “quelle istituzioni e quei meccanismi di
consenso che privano l’uomo della sua autenticità”.
Anticonformista e provocatorio, Carnero scrive che
nessun altro autore di quel periodo, ha
lasciato segni nel vissuto nazionale e nella memoria collettiva, come Pasolini,
tramite l’opera e attraverso la sua vita.
Pasolini, fermamente convinto dell’importanza e delle
responsabilità dell’ intellettuale ha saputo sempre “…interrogarsi sul presente, di leggere la contemporaneità in relazione
al passato, di condurre analisi lucide e impietose sul nostro paese e,
allargando lo sguardo, sull’intero mondo, nell’ultima fase della sua vita
sempre più globalizzato”.
In sintesi, ai miei occhi un personaggio intrigante, emblema di anticonformismo nei miei anni di formazione, ma di cui solo tramite la lettura di questa biografia ne ho compreso la straordinarietà. Un artista poliedrico e intellettuale di indubbio valore.
Ma comunque non mi fermo qui, la fascinazione del
personaggio è in crescita: quando ci si innamora si desidera conoscere l’anima dell’amato e io, ho già intrapreso la lettura di PASOLINI – Il fantasma dell’origine – di MASSIMO
RECALCATI.
Articolo di Pasolini pubblicato su Tempo il 1novembre 1969
“ E’ incredibile quello che hanno visto ieri sera i
miei occhi, per non più di cinque minuti, fin troppo esaurienti, alla
televisione. In quei cinque minuti stavo cenando in fretta, e i miei occhi non
potevano non cadere sul “video” acceso proprio davanti alla tavola ( mia madre
e mia zia sono tra i dannati che vedono la televisione tutte le sere).
Ho realizzato solo dopo un po' quello che stavo
vedendo: due donne molto simili una all’altra, stavano facendo delle
evoluzioni, d’una assoluta facilità, come due automi caricati a molle, che
sanno fare solo quei due o tre gesti, capaci di dare una inalterabile e
iterativa soddisfazione al bambino che li osserva. Due o tre mossucce idiote,
incastonate in un ritmo, che voleva essere gioioso ed invece era soltanto
facile. A cosa alludevano quelle mossucce, quei colpetti di reni e quelle
tiratine di collo? Non si capiva bene, ma certo a qualcosa di estremamente
convenzionale comunque: a un’allegria collegiale e orgiastica, in cui la donna appariva come
una scema, con dei pennacchi umilianti addosso, un risalto le rotondità del
corpo, così come se le immagina, se le sogna, le vuole un vecchio commendatore sporcaccione
e bigotto.
…… ( Si lotta per il divorzio, e poi si continua a
volere vedere la donna come una buffona, vestita e agghindata come perun
mercatino delle schiave…..
……Non è questione di bruttezza o di bellezza. E’
questione di volgarità. E la volgarità della televisione deriva dalla sua
sotto-cultura….. La televisione ha nella sua funzione culturale tutta la
prepotenza del potere, del potere industriale, ……che altera il significato
della famiglia, e ne fa non più un nucleo di innocenti conservatori, ma un
nucleo di ansiosi consumatori."
Pag 291 – Pasolini riteneva la televisione italiana (
lo aveva scritto più volte nei suoi articoli negli ultimi anni) la principale
responsabile del “ nuovo fascismo”, vale a dire di una ideologia omologante e
repressiva, quella tipica della società del neocapitalismo consumistico.
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