mercoledì 3 marzo 2021

SIDDHARTA – Herman Hesse

 SIDDHARTHA 

“Nessuna dottrina mi sedurrà mai più”

 

“Le opinioni non contano niente, possono essere belle o odiose, intelligenti o stolte…”

Secondo me appartiene ai libri che non invecchiano,  sempre di grande attualità, adatto a tutti coloro che intendono dare un senso alla propria vita ricercando sé stessi e soprattutto vivere appieno i propri giorni all’insegna dell’autenticità.

Un piccolo saggio prezioso adatto a qualsiasi età. Un’ opera di Herman Hesse, pubblicata la prima volta nel 1922  in America , in breve   divenuta universalmente nota.

Negli anni settanta quasi tutti i giovani lo conoscevano, in molti lo consideravamo un testo

d’importanza vitale da cui attingere  insegnamento.

Io l’ho riletto molto volentieri e forse l’ho compreso meglio di quanto l’avessi compreso da studentessa e,  sono convinta che sia una lettura imperdibile.

 Si tratta di una parabola romanzata il cui protagonista è un giovane di nome Siddhartha, “un ragazzo che cerca”. E’ risaputo che chi cerca non immediatamente trova e quindi il giovane passa attraverso diverse esperienza: dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari.  Su indicazioni di Kamala,  una donna che di professione regala piaceri e pretende in cambio doni preziosi, trova una lavoro presso un mercante amico di lei e diviene ricchissimo. Conduce una vita all’insegna del lusso e anche dei vizi: si perde nel piacere e nel potere, nelle donne e nel denaro, gioca a dadi, si ubriaca,  ma dopo un certo periodo  di “vita sazia”, abbandona tutto, anche Kamala con la quale aveva molto giocato all’amore.  Si tuffa con passione in ciascuna esperienza, attraverso le quali  suoi orizzonti s’allargano.

Impara moltissime cose  ma considera ogni conoscenza acquisita non definitiva perché la sua ricerca è il “tutto” e soprattutto non elegge mai nessuno a maestro supremo.

“Ogni conoscenza conquistata non faceva che rinnovare in lui la sete di conoscere.”

Questo è il motivo per cui continuo la mia peregrinazione: non per cercare un’altra e migliore dottrina, poiché lo so  che non ve n’è alcuna, ma per abbandonare tutte le dottrine e tutti i maestri e raggiungere da solo la mia meta o morire”.

 Sebbene il vero protagonista del romanzo è Siddhartha, importantissimo è pure il ruolo dell’amico Govinda con il quale intraprende il viaggio di ricerca: quest’ultimo però ad certo punto si ferma perché rimane affascinato da teorie esposte da un  “santone o sublime” incontrato nel bosco, si convince di aver trovato la luce, il  grande maestro e ne diviene seguace…

La maggior parte degli uomini, sono come una foglia cadente, che si libra e si rigira e scende ondeggiando al suolo, Ma altri, pochi, sono come gli astri, che vanno per un loro corso preciso, e non c’è vento che li tocchi, hanno in sé stessi la loro legge e il loro cammino.”

 Stralci

 L’amore si può mendicare, comprare, riceverlo in dono, si piò trovarlo per caso sulla strada, ma non si può estorcere.

Ognuno può compiere una magia, ognuno può raggiungere i propri fini, se sa pensare, se sa aspettare, se sa digiunare.

 Scrivere è bene, pensare è meglio. L’intelligenza è bene, la pazienza è meglio.

 L’uomo che cerca veramente, l’uomo che veramente vuol trovare, non può accogliere nessuna dottrina.

 Cercare significa avere uno scopo. Ma trovare significa: essere libero, restare aperto, non avere scopo.

 Febbraio 2021- y.p.

 

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