domenica 14 marzo 2021

UNA TERRA PROMESSA – BARACK OBAMA

 

UNA TERRA PROMESSA – BARACK OBAMA

 


“Contenere le minacce della proliferazione di armi nucleari e del cambiamento climatico, ridurre le disuguaglianze economiche, sostenere i diritti umani, sanare i conflitti razziali, etnici e religiosi che molto spesso alimentavano le guerre”

 Finito con immensa soddisfazione! Non è una biografia come avevo immaginato bensì è  una memoria storica dei principali accadimenti di questi ultimi anni raccontata da un grande protagonista: Barack Obama , premio Nobel per la Pace, che terminati gli otto anni di presidenza, le elezioni hanno designato come suo successore un leader politico agli antipodi rispetto a tutto ciò per cui si era battuto.

UNA TERRA PROMESSA, inizia con cenni biografici riguardanti  l’infanzia, gli studi, la formazione,  la candidatura  a senatore e successivamente a presidente degli Stati Uniti.

Eletto nel  novembre del 2008,  è stato il primo afroamericano, nero, a ricoprire la più alta carica della nazione. Nero ed afroamericano elementi a volte ingombranti, anzi ingombranti sin dal tempo dell’università quando  spesso,  al contrario dei suoi amici, doveva esibire i documenti.

La sua presidenza ha affrontato un periodo di profonde trasformazioni e sconvolgimenti: dalla guerra in Iraq, all’Afghanistan, la crisi economica con i mutui subprime, le primavere arabe,  quindi la guerra alla Libia, la crisi in Grecia, i rapporti con Mosca dopo la Guerra Fredda, il conflitto Iran Palestina,  etc. etc….sino a terminare con la difficilissima decisione  di dover dare o meno l’autorizzazione al raid in Pakistan per la  cattura di  Osama Bin Laden avendo il 50% della probabilità di fallire. 

( Ho citato la crisi in Grecia poiché ciò che accadeva in Europa aveva ripercussioni negli Stati Uniti, infatti nel libro si richiama  spesso l’Europa e Leader Europei).

 La TERRA PROMESSA si ferma alla morte di Bin Laden, quindi la rielezione sarà oggetto di un altro libro.

 Nella prefazione Obama scrive che il suo obbiettivo è quello di offrire una rappresentazione onesta della sua presidenza  e delle personalità importanti con cui ha avuto a che fare, ma anche un resoconto delle difficoltà sul piano politico, economico e culturale che hanno contribuito a determinare le sfide della sua amministrazione. In sintesi intende fornire a chi legge cosa significa essere presidente degli Stati Uniti  e descrive pure  nel dettaglio ogni singolo ambiente della Casa Bianca, evidenziando  il condizionamento a cui è sottoposta la vita famigliare e soprattutto i suoi stati d’animo, le sue riflessioni.

 800 pagine non si possono sintetizzare in poche righe, ma la narrazione è davvero molto coinvolgente ed interessante: non è una cronaca degli eventi, bensi si tratta di un libro “ straordinariamente intimo ed introspettivo”. Dietro ogni decisione c’è un gran lavorio. Una decisione implica esaminare tutte le eventualità e  per ben farlo occorre una squadra preparata ed efficiente.

Ho dedicato molta attenzione alle pagine in cui OBAMA descrive come è avvenuta la scelta dei componenti del suo team: indispensabili istruzione di alto livello, esperienza e competenze.

Essendo lui, a detta di Joe Biden , ancora troppo giovane per quella carica, appena eletto  ha insistito a volere proprio lui  al suo fianco  come vice presidente . E Joe Biden che pure si era candidato alla presidenza, ma poi aveva ceduto il passo a “un  nero di Chicago  con uno strano nome”, di buon grado  ha accettato l’incarico e gli  è rimasto accanto anche nel secondo mandato per evitare che cadesse in qualche trappola. 

I compromessi sono inevitabili, ma ciò che deve prevalere è il bene del paese.

Obama racconta apertamente con nome e cognome   le forze che ha avuto “contro” , sia negli Stati Uniti che nel mondo e non esita a rivelare dubbi e delusioni.

E dedica anche qualche pagina a colui che a quei tempi, dopo aver ricevuto un diniego dalla Casa Bianca per la realizzazione di una inutile struttura da destinarsi agli eventi dentro il giardino della medesima , iniziò a  spargere voce con una assidua presenza in televisione, che il presidente degli Stati Uniti era un musulmano, nato in Kenia, tanto da obbligare gli addetti alla comunicazione di Obama a ricercare e pubblicare il suo estratto di nascita. Non solo, il presidente stesso nonostante gli impegni serrati ha dovuto convocare una conferenza stampa per richiamare quei giornalisti che favorivano l’ infamante propaganda. ( L’inventore-responsabile era  Donald Trump che successivamente si vantò di aver fatto pubblicare al presidente l’estratto di nascita). 

Stralci

-          Quando le cose vanno male a nessuno importa del fatto che “ le cose avrebbero potuto andare peggio”.

-          Nonostante i discorsi su come i politici dovrebbero mettersi d’accordo per il bene del Paese, è davvero raro che gli elettori americani ricompensino l’opposizione per aver collaborato con il partito di maggioranza.

-          Poche nazioni si sentivano in obbligo di agire secondo le motivazioni che andassero oltre i propri ristretti interessi; e quelli che condividevano l’impegno fondamentale degli Sati Uniti verso i principi di cui dipende un sistema liberale fondato sul mercato- libertà personale, certezza del diritto, rigorosa tutela  dei diritti di proprietà e arbitrato neutrale delle controversie, più una base di trasparenza e competenza da parte del governo….

-          La menzogna è diventata non solo una categoria morale, ma un pilastro dello stato”

-          La presidenza mi stava impartendo un’altra difficile lezione: che il mio cuore ora doveva sottostare a considerazioni strategiche e analisi tattiche e le mie convinzioni dovevano essere subordinate ad argomenti apparentemente contradditori; che trovandomi a occupare la carica più potente al mondo, ero meno libero di dire quello che pensavo e di agire in base a ciò che sentivo  di quanto no fossi stato da senatore – o da semplice cittadino disgustato dall’aver visto una giovane donna assassinata dal suo stesso governo.

-          Per governare bene erano necessarie  competenze. Servivano istituzioni pubbliche con funzionari qualificati il cui compito  fosse prestare attenzione alle cose importanti perché il resto dei cittadini  non ci dovesse pensare.

 “QUALSIASI COSA TU FACCIA NON E’ MAI ABBASTANZA. PROVACI COMUNQUE”

 Marzo 2021- y.p.

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