venerdì 16 ottobre 2020

Ritornare a Marzamemi

Ritornare a Marzamemi
In Sicilia, appartenente al comune di Pachino in provincia di Siracusa , ci sta un borgo piccolo, piccolo, di una bellezza paesaggistica impareggiabile. Un borgo marinaro fra due mari, lo Ionio e il Mediterraneo, la cui singolarità non solo richiama molti visitatori bensì ha catturato l’attenzione di noti registi fra i quali anche Gabriele Salvatores che qui ha girato SUD. Le reali origini del nome sono discordanti: taluni sono convinti che derivi dall’arabo “ Marsà al hamen che tradotto significa “baia delle tortore”, forse riferendosi ai rumorosi stormi di questi uccelli di passaggio a primavera. Altri invece sostengono che sia la sintesi di altre due parole arabe, marsa e memi che tradotte significano rada e piccolo.


In ogni caso questo luogo, il cui nome in italiano è MARZAMEMI , su alcune cartine geografiche non è neppure segnato perché piccolo lo è davvero: l’ultimo censimento stabilì che gli abitanti fossero 367. Ovviamente le dimensioni sono irrilevanti perché la bellezza non ha dimensioni predefinite e le cose piccole quasi sempre sono preziose.



 E Marzamemi è proprio un gioiello, un borgo prezioso che deve essere conservato con cura e dedizione. L’avevo visitato una decina di anni fa e già in quella circostanza fu amore a prima vista, ma ora che ci sono tornata , ho scoperto che è molto più bello di come lo ricordassi. Nel corso degli anni sono sicuramente stati eseguiti interventi di valorizzazione e conservazione delle strutture esistenti perchè alcune le ricordavo assai ammalorate.
L’apertura di nuove attività commerciali e i numerosi dettagli apparentemente di poco conto, come la collocazione di piante e fiori in punti nodali, hanno contribuito ad esaltare la spettacolarità di questo borgo la cui ricchezza, da sempre si fonda sulla pesca. Infatti una tonnara che rientra fra le più antiche e importanti della Sicilia si trova proprio qui e la sua realizzazione risale al tempo della dominazione spagnola intorno al 1600 e, nonostante una serie di vicissitudini anche infelici, è rimasta in funzione sino al 1969, quando venne chiusa definitivamente. Marzamemi sorge fra due piccoli approdi : la Balata e la Fossa, dove la presenza di piccole barche e pescherecci è notevole conferendo al contesto un alone suggestivo che al crepuscolo diviene quasi struggente. 



Di grande impatto visivo, l’isola Piccola- Isolotto Brancati dinnanzi al borgo : un frammento di terra che fuoriesce dalle acque su cui sorge una villa dalle facciate tinteggiate in rosso che funge da casa vacanza per chi desidera trascorre qualche giorno in un luogo incantato.

Non sto a dilungarmi sulla storia dell’antico borgo poiché si tratta di una storia che si snoda nei secoli, ma non esito a suggerirne una visita. Nella convinzione che ogni luogo ha il suo fascino e la narrazione non corrisponde mai totalmente al vero poiché ciascuno di noi vede con gli occhi della propria sensibilità, ho la certezza che Marzamemi per nessuno sarà una delusione.



Le immagini intrise dalle luci del giorno morente che ho contemplato seduta ad un tavolino della Balata mentre sorseggiavo un ottimo aperitivo, mi sono rimaste fortemente impresse ed al solo evocarle, ancora l’anima gode il giubilo.

 E la spettacolarità sobria e nel contempo originale della piazza Regina Margherita, sulla quale si affacciano le edificazioni dal fascino arabeggiante, il Palazzo Valledorata , l’antica chiesa dedicata a San Francesco di Paola, è un ensemble ineguagliabile.



 Infine quando il tempo oramai mi obbligava a lasciare il borgo sublime, l’occhio si è soffermato su di una barchetta in legno con i bordi adornati di fiori sulla quale un vecchio lupo di mare si gongolava beatamente. Gli scattai qualche foto, lui se ne accorse così intavolai una breve conversazione: scoprii che stava li per fini turistici, per farsi fotografare e non da ultimo era il protagonista della pubblicità della birra Messina. Constatai che disse la verità .



 Marzamemi dal 2000 ospita il Festival del Cinema di Frontiera.
( Il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera ideato e diretto dal regista Nello Correale è nato nel 2000. Si tiene annualmente in piazza Regina Margherita e nella Tonnara a Marzamemi, con proiezioni di film e cortometraggi provenienti dalle diverse zone del mondo, con una sensibilità appunto di "frontiera"). 
 Ottobre 2020 – Y.P.

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